

Queste considerazioni, esposte qui molto sinteticamente, richiederebbero un
lungo discorso a parte. Qui, esse servono soltanto a collocare i n un contesto
generale la discussione sui problemi di intervenire a livello operaio in rapporto
al problema del VN.
Abbiamo già indicato schematicamente la critica che si può muovere alla
linea ufficiale del movimento operaio a questo proposito.
Ma dalle considerazioni fatte sinora discende anche implicitamente una cri-
tica all'azione che si è limitata a premere — all'interno di queste manifestazioni
per far loro assumere una forma più violenta: i n quanto esse rischiano di
non incidere in alcun modo, non solo sul funzionamento del sistema, ma sulla
stessa coscienza e grado di organizzazione della classe operaia. Esse potrebbero
servire (ma, anche in tal caso, solo provvisoriamente) se costituissero lo sbocco
spontaneo d i una carica d i ribellione esistente a livello operaio: ma non l o
sono. La massa operaia rimane estranea; una minoranza potrà essere addirit-
tura indotta a una generica reazione di insofferenza, o perchè influenzata da
propaganda e valori « borghesi », o perchè rigidamente allineata sulle posizioni
del PCI. Al la piccola minoranza che, insieme agli studenti, si esprime diretta-
mente in questi tentativi è necessario offrire qualcosa di più.
Questo qualcosa di più può essere i l legame tra problema del VN e contrad-
dizioni di classe qui: non solo a livello di slogan o sentimentale, ma da un lato
a un serio livello d i analisi politica, internazionale, e — dall'altro- — nella
crescita di nuove forme di organizzazione operaia: i l primo aspetto è, natural-
mente, meno difficile del secondo. Ma, in ambedue i casi, ancora una volta, i l
punto di partenza dev'essere lo scontro di classe qui.
Da questo punto di partenza, i l riferimento al VN può avvenire in modi
diversi e con diverse funzioni:
— a livello di massa, si tratta di cercare con pazienza i modi per inserire
il discorso sulla lotta di classe internazionale (di cui i l VN può costituire un
esempio particolarmente chiaro) nella discussione operaia, senza che questo
appaia i l solito discorso calato dall'alto da parte di qualche organizzazione in
cui tut to è precostituito. Per esempio, i giornali operai che stanno sorgendo
da varie parti dovranno riuscire ad affrontare in modo non artificioso il problema:
a livello d i avanguardia, non delle « avanguardie storiche », ma d i
operai più avanzati (provenienti o no da quelle) che emergono dal lavoro nuovo
•che si cerca di fare in fabbrica, i i VN può assumere un significato più preciso,
potrà essere (come si è cercato di fare i n questo documento) un « metro di
misura » d i diverse prospettive d i lot ta internazionale, d i diverse posizioni
(URSS, Cina, Cuba, ecc.), di possibili sviluppi della situazione qui : da esso
potrà partire anche un discorso, ancora ipotetico, sulle forme d i lotta — tra
queste, di lotta armata — a cui dovrà arrivare i l processo rivoluzionario quando
raggiunga un certo livello di intensità.
Nell'un caso come nell'altro, i l legame pratico con le lotte di oggi non put')
- - al livello attuale — essere dato principalmente da lotte volte direttamente
suquesto problema (che, anche quando si fanno, restano « simboliche »), ma dal
fern che la sua discussione non avviene isolatamente, all'esterno del lavoro
di organizzazione sul piano di fabbrica; dal fatto che esso entri non artificiosa-
mente come punto di riferimento e di chiarimento nelle discussioni degli sviluppi
futuri del lavoro, dei suoi obiettivi d i fondo, dei suoi legami internazionali.
Quindi, dal fatto che esso non sia un elemento di agitazione introdotto propa-
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