

A questo punto è opportuno spendere due parole sulla politica
«terroristica » che la CISL ha svolto attraverso il suo rappresentante in
questa vertenza. L'affermazione di Olivi, che in quel momento non esi-
stevano trattative su scala nazionale per un accordo integrativo del
contratto, non corrispendeva a verità perché in quel momento tali trat-
tative si stavano svolgendo e Olivi evidentemente ne era a conoscenza.
Il collegamento tra rivendicazione aziendale e rivendicazione nazionale
sopra lo stesso oggetto, cioè i l premio, era di vitale importanza; Olivi
col suo comportamento ha cercato, e si puts dire ottenuto, di far saltare
questo collegamento. Per non dire di un volontino fatto distribuire dalla
Cisl davanti allo zuccherificio di Sarmato che, in piena vertenza, cioè
proprio quando i lavoratori dovevano mostrare alla direzione l a loro
compattezza e la loro decisione, invitava a non scioperare. Ci si chiede
se i sindacalisti della Cisl agiscano nell'interesse dei lavoratori o nell'in-
teresse degli industriali.
Ma torniamo all'assemblea: i sindacalisti della Cgil ribattono, Olivi
replica. Al termine di questa discussione su vertenza nazionale e ver-
tenza aziendale l'assemblea è completamente frastornata, intontita. Gli
operai non sanno più cosa dire; i sindacalisti Cgil non hanno saputo
imporre la loro versione. Gli operai non sono riusciti a farsi un'idea se
queste trattative a livello nazionale esistano oppure no; si sente qual-
cuno dire: « lasciamo stare i l livello nazionale e occupiamoci di noi ».
Alla fine la C.I. invita l'assemble ad esprimersi sull'ammontare del pre-
mio per i l quale deve battersi; l'assemblea dice 50.000. La C I . chiede
se deve chiedere quel premio anche per gl i avventizi d i campagna;
suquesto punto ci sono risposte non chiare,
comunque
è
evidente la
la volontà degli operai che costituiscono l'organico di fabbrica di non
voler rischiare la trattativa, cioè la prospettiva di miglioramenti per loro,
impuntandosi su qualche cosa che non riguarda loro ma gli avventizi.
Coloro che lavorano tutto l'anno nella fabbrica si considerano un gra-
dino sopra di quelli che fanno solo la campagna.
L'ACCORDO
Ci fu un ulteriore incontro tra CI . e direzione; e finalmente, i l 2
agosto, si tenne l'ultima assemblea di fabbrica che approvò l'accordo con
la direzione relativamente al premio con due soli voti contrari. Ecco i
termini dell'accordo:
1) I l premio è di lire 30.000.
2) Agli avventizi di campagna saranno corrisposti tanti decimi
della cifra stabiliti in relazione ai mesi di lavoro prestato.
3) Gli operai si impegnano a portare a termine la campagna senza
interruzioni del lavoro.
4) Se in sede nazionale dovessero intervenire accordi integrativi
che prevedano un premio « una tantum », l a Spicalaius si impegna
aconcedere oltre a questo premio lire 10.000.
Qualche giorno dopo in sede nazionale, mentre la Cgil si batteva
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