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tichella a Roma: ma fu cicciuff<1todalla poli zia del suo

du ce,

conie un rinn egato fuoruscito qualunqu e.

E' ve ro ch e Mu ssolini non ama gli « int ell ettuali » che

sono più sicuri di lui nella sintassi ed ostentano una cultur a

non fatta ,

coni e

la sua, sui m,anual ett i Son z'?gno e ~ulla

Far–

falla illu strata :

ma qu esto non basta a sp iegar e l arr esto e

la detenzion e del Malapart e. Si vocif era ch e costui , in una

riunion e pubbli c<t, a Pari gi, cui avevan pr eso pari .e anche

li erriot e d'Orn iesson , si fo sse lctsciato trascinar e ad ammis–

sioni "iudiwt e off ensiv e per il fascismo

(e

non s<1rebb e gra–

·ve) e

bper il « du ce» (il che

è

sempr e imp erdonabil e) . Ne lla

capital e fran cese qu<1sinessuno si accorse di qu ell'episodio:

ma le spi e di Mussbocchini devono avere per l'occasion e cu–

cinato un rapporto in pi ena regola .

On n'cs t trahi qu c par les

sicns

!

Si bisbi glia pur e che il reprobo Malapart e stesse scri–

ve ndo un libro sens<1zionale intitolat,o :

«

Mussolini, Hitl er

e

il papa

» -

e

avesse già cons egnato all 'editor e estero qual–

che

capitolo

-

nel qual e i tre persona ggi solidali non do–

vev ano far e pr ecisam ent e la fi gura che la etichetta fas cista

Tu, id eato e breveuato per loro.

lode ir ac ... et lacrima e

!

Qu ello che par e strano agli antifa scisti non occasionali ,

si

è

ch e il tecni co del colpo di stato , il fin e conos citor e del.

serraglio littorio , degli umori del

«

du ce

»,

dei suoi sist emi,

della sua polizia , sia caduto così

ingenuani ente

e

goffa1nen–

t,e bocconi , sotto un tal colpo di ciabatta assestatogli , per

ordin e s1tpremo , d<1ll'infima sbirra glia fam elica di gratifi c<1•

zioni.

In vece, qu ello che più meravi glia gli strani eri

è

la vern–

rnente irr efr enabile paura del ditt<itore. Com e, ltn persona g–

gio così energico e pot ent e,

ro11iananiente

assiso sul verti ce

di ltn regim e di granito

e

di bronzo , padron e incontrastato di

tutt e

le

leve _ma estr e d'Italia e (dice lui ) di E1tropa , teme

le criti che agro~dolci, o le spiritos e inv enzioni ,

o

i

dis corsi

da

five o' clock

di un untor ello del mod esto calibro di Erik

Curzio S1tckert Malapart e,

snoh

int ernazional e ? Ma , allora–

il f<1scismo quadrato , poderoso, totalitario , invincibile,

è

1tna

speci e di fa vola e il

«

d1tce

»

che

sa, ha ragion e di pav en–

tar e anche le più fu ggevoli ombr e ?

Gli strani eri ch e si occupano dell 'Italia fascista , si stu–

piscono in genere

di

tutto p erch è non sanno

o

non ricordano

quasi nulla. Per esempio , a proposito di ombr e

-

che fanne,

se1npre rabbrividir e certi uomin,i dalla coscienza inqui ete,

-

quanti sono in grado di rievocare che il Su ckert fu testimo ,

tte nell'inchi est<t per l'cissassinio di Matt eotti e di chiarò di

civer parlato con Durnini

la

sera si.essa del delitto ordinato

dall 'alto cittraverso Cesare Rossi e Marin e/li? Allora, il buott

gregario pi eno di illusioni e di sp eranz e si adop erò a nascon-

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