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quest'albero si vede anche stando sdraiato , . E allora Marta
pensava la ragion e per 1a qua le il fidanzato le aveva par lato
all'improvviso di quell'albero, quasi avesse dato importanza
solo a quello; del resto anche lei aveva pensato a11atappezzeria;
poi
le si confondevano
i
pensieri e rimaneva con uu ansia vaga
in cui si insinu ava la soggezione per
13.
zia.
Venne finalmente il giorno della visita. Nulla era in lui
di diverso da sempre, ma la ragazza non poteva convincers i
che per la zia andasse bene quel vestito che egli portava, chiaro,
a scacchi e la barba nè lunga nè rasata, quella barba di tutti i
giorni che uo.n dà un'aria di festa e che
fa
tenere il viso basso
quando si
è
seduti in un salotto. Anche strada facendo Ernesto
le camminava a fianco sen1.a guardarla, come sempre faceva del
resto , ma pensava che app rossimandosi alla casa della zia
il
fidanzato le avrebbe fatto animo prc ndcndob. sotto braccio e
forse si sarebbe mostrato inquiet o <.-onraccomand::izioni e con–
sigli
i
invece, mentre
la
ragaZ?..asaliva ::ifatica l'ultimo piano
della c::isa, egli aveva affrctt:lto il passo ed aveva suonato bru–
scamente senza voltarsi a guardarla.
· Si sentirono dei passi dietro la porta e poi un silenzio piut–
tosto lung o senza che la porta si aprisse. Marta era salita sul
pianerottolo. Poi la porta si aprì e dal buio del vano la ragazza
potè udire una voce di donna bisbigliata e grossa. Si trovò nel–
l'interno della casa. • Carl. zia,
ti
ho portato la mia Marta,.
Allora si accese una luce e nell'ango lo fr::ila porta e il corr idoio
apparve una vecchia piccola e polverosa, con un vestito che
poteva essere una vestag!ia . Marta si inchinò. • Sii
la
benve–
nuta figliuola • disse la vecchia rimanendo ferma nell'ango lo
t?–
guardando fisso la porta di fronte ; m::i si vedeva dalla mossa
frettolosa con
la
quale si chiudeva la vestaglia dinnanzi al petto,
che provava un certo disagio a rimanere ferma in quel punto,
vestita in quel modo; ma più ancora dispiaceva in lei
la
man–
canza di cordialità che dimost rava ad Ernesto. • Per di qua •
chsse infine la vecchia ed
entr:i.ro:10 nel salotto; ma questa si
appoggiò soltanto ad una poltrona senza seders i, mentre il
ficla1nato era scomparso dalla stanza. Marta non riusciva a
pensare; avrebbe voluto fissare ad uno ad uno
i
ritratti degli
uomini baffuti e le
pose
este nuate delle clo:mc nelle cornici ap•