

MARIO
GABRIELI
August Strindberg
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L'hommt ,roit qu'il .:st tlal aux
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qu'il croit q11'il est lgal aux angrs,
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l'autrt; mais qu'il sackt
l.'u11
et
l'autre.
PASCAL
(Ptnsles ,
art.
XVII I)
E'
luogo comune della critica strindberghiana contrapporre
a lbsen • idealista •
e
•
filosofo del femminismo • il • rea–
lista , e misogino poeta Strindberg; alla chiusa e solitaria
esistenza del sognatore di Skien, tutto intento a11a medita–
zione del suo mondo interiore, cioè, come egli una volta scrisse ,
a • tener giudizio su sè mecksimo ,, la prometeica e avvent u–
rosa vita
di
Strindberg.
Se
lbsen aveva tolto di mano ai Sardo u,
ag li
Scribe,
ai Ponsard, ai Duma s il dramma europeo per ri–
sollevarlo a dignità d'arte, Strindbe rg si presentava come il
geniale titano , che avrebbe immesso l'alit o possente de11avita
negli ast ratti schemi ibseniani.
E nella
seconda metà del secolo
romantico nacque
il
inito strindberghiano.
Quanta larghezza
e
varietà d'interessi intellettuali, quaic
dilatabilità psichica (degna d'un Goethe
o
d'un Balzac) in quc•
sto autodidatta svedese che con impeto quasi faustiano tutto
vuol conquistare e assimi lare!, che, sia pur dilettantescam1 ·11tc,
pren de_a battere ogni via de11a scieuza del suo tempo,
ma
lt.1ngi
dal conseguire o attingere una qualsiasi oggettiva conoscenza
delle leggi che governano
il
cosmo, finisce invece col violentare
e cielo e terra, modellandoli suJl'immagine
d,~i
suci so;.;ni e
dei
suoi deliri.
Fu ~rto Strindberg il più ossessionato dei romantici,
il
più esasperato individualista sognante l'attuazione del suo io
attra\·erso la confessione intima e l'autobiografismo; un bar•
baro puro sangue
fu
1
nato fuori tempo, sperduto nella moder•