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PETF:ONI

Furono molti i giorni in cui, confrontando questi ai compagni

delle prigion i politiche, mi domandav o se questi rapprese nta •

vano

il

vero volto della nostra gente, oppUre se era più legit.

timo pensare che il vero era quello di questi . A distanza di

tempo però imparai qualch e verità e seppi che quella folla di

uomini sperdu ti, confusi nella mente e nel cuore, se pur era

forse la maggioranza, non era nu11a, era l'anonimo che aspetta

di esser trascinato alb. deriva o di essere assorbito dal ribdlt–

spirito della verità , dallo spirit o solido e spontaneo dei meno

che non temevano più la morte e nemmeno veder scorrere

'i!

proprio sangue sul corpo mart oria to.

Mi

è

rimasto in mente , perfino con le stesse parole, il

racconto che mi fece uno dei venti rastre11ati che ogni giorno

passavano in quella ce11a.

In

quei quattro giorni molti mi rac•

contar ono la loro vita, molti i loro casi recent i, akuni le lorn

beghe familiari; tutti raccontavano cose diverse che avevan o

un senso vago, pr ivo di una mora le, sbandato , sbigottito degli

sfaceli avvenuti e di quelli che si presenti vano; da tutti ebbe

]'impr essione che ora gli uomini vagavano ne11a vita come se

fossero stat i accecati o imme rsi tutt'un tratto nel buio; anela.

vano tutti a tento ni da un mondo morale all'altro,

li

confon.

devano, conta minavan o ribellioni legittime e profonde, sociali,

ad una specie di disfacimento interiore che non era individuale .

E quando ripensai poi a tutto quel tempo, volli concludere che

le vittime del nostr o tempo le incontrai tra quella massa

cli

gente senza I}iù idee, piuttosto che tra coloro che andavano a

farsi fucilare, a farsi rompere le ossa dai torturatori tedeschi;

quest'ultimi infa tti non erano più le vittime, non subivano,

perchè s'imponevano sia davanti alla morte che allo stra zio.

Mi

è

rimasto in mente ogni racconto, ogni frase di coloro

che incontrai , perfino le parole dei dialoghi le ricordo come se

le avessi scritte e molto occorrerebbe se dovessi ripeterle tutt e;

ma tra

i

tan ti più spesso ricordo ciò che si mise a raccontarmi

un giova notto biondiccio:

fu

un racconto banale, un racconto

di pochi giorni della sua più recente esistenza, ma tanti

erano gli elementi che vi si intre cciavano confusamente, in un

miscug lio che per lui non aveva nessun senso, eh 'io rammento

quelle sue confidenze come una specie di rappresentaz ione della