

GUGLIELMO l'ETRONI
Molti non sapranno
più che pensare
Guc1.11u,M0 P1rrno:-:1
t
nato a L1uca
il
30
ottobre
19 11.
Ha
pubblicato:
Vecchie memorie
(1935)
i
Personaggi d'e le–
zione
(1937).
Q
lIELLA
era l'anticamera delle vere prig ioni, spesso di
quell e tedesche e fasciste ormai famose; era nello stesso
tempo
il
depos ito di smista mento giornalie ro dei malcapita ti
raziati qua e
là
da11a polizia fascista per essere inviati a scavare
tri ncee davanti ad Anzio. Era il luogo più lurido che mai avessi
visto in vita mia, una sta nz;a
di pochi
metri quadrati nella
qual~ veniva no ad un certo punt o rinchiuse anche venticinqu e
persone, ed allora
i più
dovevano sta re in piedi.
Nei quattro giorni che vi rimasi prima di fare il giro dellc:
pri gioni fasciste e tedesche, vi passarono qualche centinaio di
uomini, per lo più dai venti ai trent acinque anni; esse ri sper–
duti, stracciati, orri bilmente pover i, dai volti disperati e ras–
segna ti. Coloro che avevano l'a spett o più misero erano cupi
ma non si lamentavano mai, ment re
i
tipetti ben v~stiti stava nri
negli angoli lamentandosi che volevano telefonare a casa.
Dopo quei quattro giorni &'li uomini coi quali vissi fino
all'arrivo degli alleati furono ben diversi, eran o· giorna lmente
a contatt o con
1a
mort e e
110 11
la temevano come non temevano
di essere lentamente straziati nel corpo, affamati, sfiniti nelle
celle senza luce e senza spazio. Ma quelli già li conoscevo, quelli
li avvicina i come se ritrovassi amici che conoscevo da quakhe
tempo, coi quali ero riu scito ad avere qualche cosa. in colnun e ed
era per me un conforto che riusciva a rip agare
la
fatica del pre –
sente e l'incognito di ogni ora che ci stava davanti; invece
coloro che incontrai in quei quatt ro giorni erano una folta che
non conoscevo bene, che mi sgoment ò per
la
sua anonima dispa –
rità, per · quella specie di sbandata amare;i:.za che esprim eva .