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N1lKOU
uomini, per vivere! Qua sotto viveva un'inte ra famig]ia, e con
bambini ...
La
madre , una donnetta pallida, dal viso dolce., rassegnato
e stanco, vennç sulla soglia per salutarci.
- Accomodatev i, Sorelle, disse ... Entrate ... Sì,
è
qui il
bambino ammalato che v'hanno detto ... Cos'ha? ... E che poss.')
saperne io, disgraziata ... Convulsi oni, dice la levatr ice che
abita nel nostro cortile e che l' ha visto. Convu lsioni che spesse
volte, dice, colpiscono e fauno soffrire
i
bambini.
- È tuo
il
bambino? - domandò la Sorella che m'accom–
pagnava.
- Sicuro,
è
il mio, Kostaki ... Quello grande, che ha tre–
dici anni,
è
di mio mari to, di primo lett o, ma vive con me.
Quello malato invece, il mio Kostaki,
è
prop rio mio.
- Quanti ann i ha ? - domandò ancora la Sorella .
- È
entrato ier l'altro nei sette. Ma ora venite dentro a
vederlo .. . Non ci vedete a scendere i gradini? Olt, non ho nem–
meno l' olio per il lume , a farvi luce ...
La mia compag na entrò avanti a me nel seminterra to.
Nemmeno un a sedia per far sedere una persona . Ci tr atte –
nemmo dunque in piedi, mentr e essa cominciava ad interrogare
la donnetta :
- Hai altri bambini, signora?
- Signora Foti ni, mi chiamano.
- Bene, ha i alt ri bambini, signora Fotinì?
- Ne ho tre miei : il mio Kosta, che
è
malat o, e altr i due
più piccini, di quatt ro e di cinqu e anni. Quello zoppo, che
avete veduto nel cort ile,
è
di mio mari to, di primo letto
- E
tuo marito?
·
Qui la donnett a sospirò :
- Oh, Sor elle mie. . Dio solo lo sa, se
è
vivo o morto .
Prigioniero? Ucciso? Ne l Pòg rade z, era ... Ecco qui l' ultim a
lette ra sua ..
E la donnett a tirò fuori dal grembiule un pezzo di cart a
tutto gualcito, ridotto a un cencio dall'ecc essivo dispiegamento.
- Ecco, leggete la, Sore ile, guardate cosa mi dice :
«
Abhi
pazienza, Fotinì, mi scrive, :finchè li avremo ricacciati a mare,