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specialisti vivisezionanti, isolano framm enti dalle ultime tele di
Mo.net, dove, in quegli intar si aperti e splendenti
t:
più dichia–
rata la liberazione dell'impre ssionismo nei suoi elemen ti puri,
cromatici e lu minosi sulle due dimensioni. Allora il confronto di
queste parti con le sagome incandesce nti per una luce che
divampa dietro, come nelle vetrate, dei quadri di Matissc,
l."i
fa
quasi cadere in errore. Così sarà facile l'cqui\'oco se iso–
liamo le stria tur e e le filamentosità dell'ultimo Rcnoir o di
V;m Gogh e le confrontiamo con l'escoriar si e il rompersi della
materia pitt orica
di
un Kokoschka o di un Soutinc. E le appa–
renze veramente c'ingannano se accostiamo certi universi grigi,
~'lrgentei, violetti, costruiti in creste, va11ie picchi che Cé1.annc
crea con
i
pannegg i delle sue tende e dei suoi pastrani, se li
~u:-rostiamoalle fredde, austere flage1lazioni, vuote di imnrn,•
gine, di un quadro di Picasso o di Hraque del periodo cubismo•
1111alitico. Ma se noi allarghiamo il cerchio del dito e guardiam o
tut to il quadro, ci renclia1110 subito conto che anche se alcuni
modi formali dell'immagine coincisero, la visione costitutiva
origi naria dei quadri più antichi
è
ancora quella tra dizìouale,
la visione dei quadri più recenti
è
profondamente rinuovata.
Se
poi
segu iti:nno ad allargar e il cerchio fino a farlo coincidere
eon l'or izmntc e
cioè
con l'intera nostra coscienza, dobbiamo
riconoscere che questa nuova libertà
è
ormai un dato inrnnce ].
bbile del nostro spiri to, ricchezza e responsabilità della nostra
anima.
1~
il nostro decadentismo pittorico.
(~erto
è
ditlicile, inizialmente, assumere un peggiorativo
a titolo di propria definizione critica e storica ; ma occorre
ricordare che i ten nini gotico, barocco, romantico, ·impressio.
11ista, sono 11aticon la medesima malevola eccezione). Dunque
uoi siamo pittori decadent i; non possia mo fare a meno di questa
nuova e più profonda (o più tormentosa) dimensione della
nostra anima; questa nostra ricchezza. Decadenti non nel senso
che decademmo rispe tto agli ideali e all'empito dell'imprcssio•
nismn romanti eo, ma perchè. compiemmo un cammino più se•
greto; cademmo, anzi scendemmo in gil1, penetrammo sempre