

SCl ,1LO/A
e casalingo e rìcollegarono la nostra cultura al grande mot,,
europeo, alla luce, a11a universale intelligenza dello Spirito
umano.
La
virtù che costrinse questi pochi creatori a vivere,
malgrado
i
mille equivoci, av\·er sati e isolati dura nte l'infame
\'entennio,
li
pone oggi nuovamente in sbt o di accus.::i. di fronte
a certi ottenebrat i e oscuranti stici tribunali. Ma non si avve–
dono
i
giudici che quel la mitica arte the essi adoperano come
ago della bila ncia, proprio quell'arte a contenuto sociale, pro–
gressista, e incatenata al
«
vero » e a1la crona ca, giace a cataste
nei magazzini de1la Galleria <l'Arte Moderna e ingialli sce nei
cataloghi delle invereconde Biennali ojcttiane, cd
è
comune–
mente chiamata e arte positivista •, a tesi sociale. Rammoder–
nata un poco nei panni, sono ancora in tempo a produrne per
tali committent i
i
varii Soffiçi, Carena , Ferrazzi, ecc. e tutti
i
concori-enti del Premio Cremona. Quand o leggiamo questi
nuovi dettati non possiamo non pen sare alla feroce ironia del
Leopard i per la
«
Magnifiche sorti e pro gressive
i;
dell'umana
gente; che egli vedeva dipinte sulle rive vesm·iane cariche di
morte e di desolaz ione, e ('he noi vorremm o veder dipinte an–
cora in molte tele di vitale costruttiva pittura decadente.
Tutto quello che in art e si compie di generoso e di vero si
compie per virtù di oltranz a, di completo abband ono, di fedc!t,ì.
Si compi e a cavallo di quella, tigre da cui, una volta inforcata ,
non si può più scendere; come si legge nel proverbio cines"°
che ser vì a Cecchi per scanrlali7.zarsi tanto della letteratur a
america na. Iniziato il delirante galoppo uessun o ci può fer–
mare più; indietro, nella polvere, vanament e gesti colano il
giusto mezzo, il buon senso, il contcmpcra mcuto, le concilia~
zioni, gli ojetti smi. Dal forma lismo di Cézann e, che pareva
sterile, quante vie, quanti inatt esi orizzonti: ll cubismo ,1i
Braque e di Picasso, il fauvismo di Matisse e di Modigliani,
il
to:1::!E~:no
di Morandi, il plasti ds mo luminoso di Carr, ecc.
E da Renoir ecco Seurat e Bon nard, per dire solo due estremi,
e un infinito fecondissimo tremito per tutto l'espressionismo.
Pare di non poter proceder e oltre, questa volta si
è
arrivati
in fondo, e di oolpo, vivp e intr epido stride sui cardini l'uscio
segreto che ci ributta di nuovo al vento aperto. Qual siasi paura,