Table of Contents Table of Contents
Previous Page  136 / 164 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 136 / 164 Next Page
Page Background

SCl ,1LO/A

e casalingo e rìcollegarono la nostra cultura al grande mot,,

europeo, alla luce, a11a universale intelligenza dello Spirito

umano.

La

virtù che costrinse questi pochi creatori a vivere,

malgrado

i

mille equivoci, av\·er sati e isolati dura nte l'infame

\'entennio,

li

pone oggi nuovamente in sbt o di accus.::i. di fronte

a certi ottenebrat i e oscuranti stici tribunali. Ma non si avve–

dono

i

giudici che quel la mitica arte the essi adoperano come

ago della bila ncia, proprio quell'arte a contenuto sociale, pro–

gressista, e incatenata al

«

vero » e a1la crona ca, giace a cataste

nei magazzini de1la Galleria <l'Arte Moderna e ingialli sce nei

cataloghi delle invereconde Biennali ojcttiane, cd

è

comune–

mente chiamata e arte positivista •, a tesi sociale. Rammoder–

nata un poco nei panni, sono ancora in tempo a produrne per

tali committent i

i

varii Soffiçi, Carena , Ferrazzi, ecc. e tutti

i

concori-enti del Premio Cremona. Quand o leggiamo questi

nuovi dettati non possiamo non pen sare alla feroce ironia del

Leopard i per la

«

Magnifiche sorti e pro gressive

i;

dell'umana

gente; che egli vedeva dipinte sulle rive vesm·iane cariche di

morte e di desolaz ione, e ('he noi vorremm o veder dipinte an–

cora in molte tele di vitale costruttiva pittura decadente.

Tutto quello che in art e si compie di generoso e di vero si

compie per virtù di oltranz a, di completo abband ono, di fedc!t,ì.

Si compi e a cavallo di quella, tigre da cui, una volta inforcata ,

non si può più scendere; come si legge nel proverbio cines"°

che ser vì a Cecchi per scanrlali7.zarsi tanto della letteratur a

america na. Iniziato il delirante galoppo uessun o ci può fer–

mare più; indietro, nella polvere, vanament e gesti colano il

giusto mezzo, il buon senso, il contcmpcra mcuto, le concilia~

zioni, gli ojetti smi. Dal forma lismo di Cézann e, che pareva

sterile, quante vie, quanti inatt esi orizzonti: ll cubismo ,1i

Braque e di Picasso, il fauvismo di Matisse e di Modigliani,

il

to:1::!E~:no

di Morandi, il plasti ds mo luminoso di Carr, ecc.

E da Renoir ecco Seurat e Bon nard, per dire solo due estremi,

e un infinito fecondissimo tremito per tutto l'espressionismo.

Pare di non poter proceder e oltre, questa volta si

è

arrivati

in fondo, e di oolpo, vivp e intr epido stride sui cardini l'uscio

segreto che ci ributta di nuovo al vento aperto. Qual siasi paura,