

assicurarsi; adempiva a tutte le formalità necessarie per l'in–
dennizzo, interveniva per l'anticipo del premio annuale contro
rimborso rateale di una parte del premio, dando la pre–
ferenza agli operai capo famiglia, a quelli che esercitavano pro–
fessioni più pericolose e gravate pertanto da premio maggiore e agli
appartenenti a Società di Mutuo Soccorso. Il Patronato
interveniva
anche per la stipulazione di assicurazioni collettive, su richiesta di
industriali, Società di Mutuo Soccorso ecc.
In
caso di urgente neces–
sità,
il
Patronato distribuiva anche sussidi, che però non superavano
mai le 100 lire per le famiglie e le
50
lire per i singoli operai
140
•
In
merito alla situazione in campo previdenziale,
il
Patronato de–
nunciava la grave lacuna esistente nell'azione dello Stato, consistente
nella mancanza di una chiara ed equa legge di responsabilità che sal–
vaguardasse la vita umana. La maggior parte delle disgrazie, secondo
il
Patronato, derivavano dal fatto che gli imprenditori non rispetta–
vano le cautele di legge, i regolamenti e spesso neppure le norme del
buon senso. Esso proponeva perciò che si provvedesse anzitutto a
prevenire gli infortuni e, se l'infortunio era dovuto a colpa o negli–
genza dell'imprenditore, a indennizzare largamente le vittime e le
loro famiglie; per questi casi era considerata necessaria una buona
legge sulle responsabilità basata sull'inversione della prova. Per gli
altri infortuni si sarebbe dovuto provvedere ad un indennizzo che
bastasse a sottrarre ·le famiglie alla immediata miseria, migliorando
il sistema della Cassa Nazionale
141 •
La Fondazione Ponti costituisce, almeno fino al 1887, la fonte
quasi esclusiva dei dati relativi agli infortuni sul lavoro nell'edilizia
a Milano; pur tratt andosi di cifre non troppo attendibili per
la
loro scarsità e poca precisione
142
esse danno comunque un'idea della
notevole incidenza degli infortuni sulla categoria dei muratori.
La pericolosità del lavoro dei muratori
è
anche confermata dalla
Cassa Nazionale che nel suo regolamento dei premi e delle indennità
prevedeva dei premi fra i più elevati per gli
«
operai addetti alle
costruzioni murarie». La Cassa distingueva infatti 14 classi di rischio
in ragione della pericolosita ed i muratori, nella grande maggioranza,
erano classificati fra la 11• e la 13• classe
14
3;
il
premio pertanto era
piuttosto elevato, corrispondente all'8,85 per ogni mille lire di paga
144•
Nell'intento di diminuire gli oneri derivanti da questa tariffa, la
quasi totalità dei soci del Collegio dei Capimastri di Milano stipulò
un'assicurazione collettiva con la Cassa Nazionale, a partire dal 1887,
ottenendo dei progressivi ribassi del premio, in considerazione della
riduzione· degli infortuni. Il risultato di tale assicurazione, secondo
una relazione dei capimastri
145,
sarebbe stato il seguente:
274
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