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Tra le imprese guida che, negli anni immediatamente success1v1

all'Unità, acquistarono maggiori dimensioni

è

indubbiamente

la

ditta

E. Sonzogno. Il

«

grandioso »

7

stabilimento, sviluppatosi da un'antica

e modesta tipografia (la tipografia Scotti), rilevata nel 1864 da

Edoardo Sonzogno, già nel 1875 appariva suddiviso in varie sezioni:

tipografia, litografia, incisione, stereotipia, calcografia e tachico–

grafia (sezione questa introdotta per la prima volta in Italia proprio

dal Sonzogno) e infine legatoria; tali sezioni coprivano, in sostanza,

l'intero ciclo produttivo dell'arte tipografica. Nello stabilimento tro–

vavano lavoro circa 200 operai, di cui circa

50

compositori (tutti

adulti). La ditta utilizzava inoltre

10

macchine e 3 torchi tipografici,

3 macchine e 4 torchi litografici.

Già in questi primi anni di vita la casa Sonzogno ebbe una vasta

gamma di pubblicazioni, dai romanzi francesi alle opere classiche,

ma l'inizio e la vera fonte della sua prosperità

fu

la pubblicazione

del quotidiano

«

Il Secolo » che diventò ben presto il giornale a

più alta tiratura in Italia, e l'unico che potesse essere paragonato ai

maggiori quotidiani francesi o inglesi. L'importanza assunta cosl

rapidamente dal

«

Secolo»

fu

di stimolo poi all'acquisto, per

la

prima volta in Italia, di una macchina Marinoni a carta perpetua

che, compiendo il lavoro di 2 bagnatori, 12 mettifoglio, 4 tagliatori,

era in grado di fornire

250

esemplari al minuto

8 •

Cosl ben presto

le vendite giornaliere raggiunsero il numero di 24.000 copie, e

l'utile che se ne ricavò

fu

cosl notevole da permettere al Sonzogno

da un lato,

d.i

rilevare un altro quotidiano,

la

«

Gazzetta di

Mi–

lano» (1874) e di gestirlo per circa un anno in passività, dall'altro

da consentirgli di pubblicare varie collane economiche di cultura e

di lettura popolare

9

Non minore importanza acquistò in questo stesso periodo

la

ditta E . Treves che nel 1869 rilevò lo stabilimento tipografico, già

Elfi e

C.,

allargandone le dimensioni e suddividendolo in varie

sezioni (tipografica, litografica, ecc.). Trasformatasi nella ragione

sociale

«

Fratelli Treves » nel 1871 (anno in cui Emilio Treves si

associò il fratello Giuseppe · Treves), l'azienda sviluppò largamente

la produzione libraria tanto che

d.i

un'opera dello Smiles riuscl a

pubblicare ben 23.000 copie in 6 edizioni: nel 1875, Io stabili–

mento Treves attraversava

«

un periodo di completa prosperità allar–

gando la produzione anche nel settore dei periodici »

10

Continuarono inoltre ad avere grande importanza, come nel

passato, le .tipografie-editrici di musica quali la casa Ricordi

11

,

che

aprl in quegli anni filiali a Napoli, Roma e Londra, e lo stabili,

mento musicale Lucca, fondato nel 1825 da Francesco Lucca,

ex-operaio incisore della ditta Ricordi, che nel 1872

aveva

già

pubblicato 21.000 opere ed era strutturato

al

suo interno -

sul-

6

Biblioteca Gino Bianco