giungere a 137, di cui 11 quotidiani
3,
nel 1873. Il che significava,
per il periodo 1836-1864, un aumento di più del 400% di fronte
a una media nazionale che superava di poco il l00o/o, e un concen–
tramento nella città, nell'anno 1864, del 15% del totale delle
testate edite in Italia. La percentuale delle testate stampate a Mi–
lano calò nel 1873 a circa il 12
o/o,
ma la diminuzione non
è
molto
indicativa. Le tirature complessive dei periodici milanesi dovettero
infatti raggiungere percentuali ancora superiori, se
è
vero che
- come vedremo tra breve - i periodici della città erano quelli
a più alta tiratura e se
è
vero che a Milano si pubblicava il più
alto numero di quotidiani.
Altrettanto innegabile, anche se forse di dimensioni minori, fu
l'incremento della produzione libraria in Italia nell'immediato
pe–
riodo post-unitario: nel 1836
4 ,
infatti, vennero stampate in Italia
3.314 opere, di cui 788 in Lombardia; nel 1842 furono pubblicate
3.024 opere in 5.811 volumi, di cui 668 (in 1.474 volumi) in
Lombardia, mentre nel 1863 il numero complessivo delle opere pub–
blicate nel Regno d'Italia sall a 4.243, per giungere a 6.798 nel
1872.
All'incremento della produzione, che abbiamo visto verificarsi
in tutta Italia e in modo particolarmente vistoso a Milano, corrispose
ovviamente un parallelo sviluppo della industria tipografica: più
precisamente un incremento e del numero e delle dimensioni degli
stabilimenti tipografici.
Nel 1873
5
si contavano in Italia 911 tipografie con 745 torchi
a macchina, 2.691 torchi a mano e 10.958 operai; nella sola pro–
vincia di Milano, nello stesso anno, funzionavano - secondo i dati
forniti dall'Arte della Stampa
6
-
70 tipografie, di
cui
circa una
sessantina erano attive in città, con complessivi 130 torchi a mac–
china, 178 torchi a mano e 1.622 operai.
Se si isolano il dato del numero dei torchi a macchina e quello
della manodopera impiegata (assai più significativi, in termini di
sviluppo industriale, del numero degli stabilimenti esistenti) si
nota dunque che a Milano e provincia nel 1873 si concentrava
circa il 17% dei torchi meccanici ed era impiegato circa il 13%
degli operai addetti a quel ramo d'industria. Ci troviamo dunque
in presenza di percentuali in sostanza coincidenti con quelle della
produzione dei periodici e dei volumi, cosl che sembra si possa
affermare con relativa sicurezza che a poco più di un decennio
dall'Unità · l'industria tipografica milanese rappresentava circa il
15% di quella nazionale.
Legittima appare dunque ' la soddisfazione di uno dei maggiori
editori dell'epoca, Sonzogno, che nel 1872 dichiarava davanti
alla
Commissione d'Inchiesta governativa sull'industria:
4
Biblioteca Gino Bianco




