Table of Contents Table of Contents
Previous Page  534 / 610 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 534 / 610 Next Page
Page Background

I\

Carteggio

fare del Congresso di Modena la continuazione del Congresso di Milano.

Cioè costituire l'ordine del giorno come segue:

1) Riforma elettorale.

2) Pensioni alla vecchiaia.

3) Rapporti fra il Partito e le cooperative.

4) Atteggiamento del Partito nella questione doganale.

Se i rivoluzionari vogliono discutere· di ministerialesimo, vadano

al dia–

.volo. Si scindano.

E noi, rimasti a discutere di questioni concrete, troveremmo modo

di dividerci assai profondamente su molti punti.

Apparirebbe allora che

non esiste un Partito socialista italiano;

ma

un conglomerato di gruppi eterogenei, non aventi piu nessun ideale co–

mune e incapaci di qualunque azione concreta comune.

Il giorno, in cui smettessimo di discutere su quel che dobbiamo

pen–

sare,

e cominciassimo a discutere di quel che dobbiamo

volere

e

fare,

si

vedrebbe che nel cos( detto partito la divisione non è fra rivoluzionari e

riformisti, ma è fra un numero assai maggiore di gruppi inconciliabili

(cooperativisti, rigolisti, cabrinisti, turatisti, bissol;itisti, salveministi, ecc.

ecc. ecc.). Cioè il Partito dovrebbe dichiararsi disciolto; ciascun elemento

dovrebbe prendersi la piu incondizionata libertà e responsabilità; e dopo

alcuni anni di

caos

si vedrebbe quale gruppo sarebbe riescito a suscitare

un maggior movimento nella classe lavoratrice e a rappresentarne meglio

i bisogni.

Ma a quest'atto di sincerità si oppongono due forze:

1) i deputati e aspiranti deputati non vogliono rinunziare al duplice

trucco di presentarsi agli elettori minchioni come rappresentanti di un

partito (che non esiste) e come tutori della classe lavoratrice organizzata

in questo partito (che non esiste);

2) il discutere di ministerialesimo, ministeriabilismo e generi simili,

è assai piu facile che discutere di questioni concrete: qualunque bestione,

con quattro formulette, imbastisce un discorso o riformista o rivoluzionario;

discutere, invece, di questioni concrete, richiede studio e conoscenze estese.

Cosf, l'abilità dei politicanti e la ignoranza della massa contribuiscono

a fare dei nostri congressi altrettante accademie inutili, in cui si salva

sempre la

unità del Partito

(a scopo di elezioni), e si lasciano sempre

nella penombra le questioni vere di azione pratica.

Supponi, per esempio che

il

prossimo congresso discuta dei "rapporti del

Partito socialista con le cooperative."

lo

mi riterrei sicuro, trattando delle

cooperative di lavori pubblici, che -credo la negazione del movimento so–

cialista, mi riterrei sicuro di formare una maggioranza coi rivoluzionari e con

moltissimi riformisti, per dichiarare che

il

Partito deve disinteressarsi di que–

sto movimento.

La conseguenza sarebbe che delle famose un milione e duecentomila lire

raccolte pel nuovo

Avanti!,

se ne squaglierebbero la metà.

496