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borghesi semiproletar i di Par i g i . Quel lo che essi
volevano era l'eguaglianza dei beni , l 'abolizione
delle grosse fortune. Spesso ciò riuscì l oro . Ma essi
distrussero anche più proTondamente che non sia
avvenuto i n ogni al tra parie d'Europa i residui feu–
dal i , e così spianarono nel modo più efficace la via
al sorgere delle nuove grandi fortune capital istiche,
che subito dopo la caduta del terrore spuntarono
come fungh i . Questa, e non l'eguaglianza econo–
mica, fu l'eredità d i quella
dittatura
di l i ve l l a t or i .
Per apprendere quale sarà l'eredità economica
del l 'odierna di t tatura dei Soviet, dobbiamo prendere
in ogni caso in considerazione non soltanto le ve-
di l le e i desideri e le misure di quel la, ma la st rut –
tura economica de l l ' impero : essa è decisiva.
Tale ricerca può parere a mol t i una noiosa pe–
danteria, inconci l iabi le col fuoco r ivoluz ionar io che
divampava in un Marx . Nessuno può dire con pre–
cisione che cosa Marx avrebbe pensato e del lo nella
presente situazione. Ma certamente egl i indica que–
sta noiosa pedanteria come l 'unico procedimento che
sia conci l iabi le col material ismo storico, la cui fon–
dazione appartiene ai mer i t i imper i t ur i di Carlo Ma rx .
Marx avrebbe
messo
da parte come vuoto chiacchie–
rone un uomo che credesse che nella questione della
conoscenza i l semplice entusiasmo stia più in alto
che la prat ica.
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La base economica della Russia è ancor oggi la
agr icol tura, e precisamente la, piccola azienda agr i –
cola. D i questa vivono circa quat tro quint i , forse
cinque sesti dei suoi abi tant i . Nel l 'anno 1913 si con–
tava in Russia (esclusa la Finlandia) una popola–
zione urbana di 24 mi l i on i e una di 147 mi l i on i v i –
vente nella campagna. La enorme maggioranza d i
questi sono contadini . La rivoluzione non ha mutato
nul la di questo rappor to. Anzi , nel l 'ul t imo anno esso
si è ancora rafforzato. Numerosi operai hanno di