

tastrof i , in cu i crollò un potere statale che lasciò
deperire lo Stato e lo impoverì.
I l socialismo, cioè un benessere generale nel
seno della civiltà moderna, diviene possibile sol tanto
per mezzo del potente spiegamento delle forze pro–
dut t ive che i l capi tal ismo porta con sè, e mediante
le enormi ricchezze che esso crea e che si concen–
trano inelle man i del la classe 'capi lal ist icai Una
forma statale che con una pol i t ica insensata, per
esempio con una guerra insensata, ha sciupato que–
ste ricchezze, offre
a priori
nessun punto d i par–
tenza favorevole per i l rapido al largamento del be–
nessere in tut t i gl i strat i social i .
Quando, come erede del potere statale fa l l i to,
subentra non un regime democratico, ma uno di t ta–
toriale, esso peggiora ancora la situazione, poiché
ha per conseguenza necessaria la guerra civi le. Ciò
che rimane al lora ancor disponibi le in mezzi ma–
ter ial i viene devastato dal l 'anarchia.
Da ul t imo, benessere per tut t i significa i n i n–
terrotto progresso della produzione. Lo sfacelo del
capital ismo non è ancora i l social ismo. Dove la pro–
duzione capital istica non può essere subito trasfor–
mala i n socialistica, quella deve continuare ad esi–
stere, al t r iment i i l processo della produzione viene
interrot to e quindi si produce la miseria delle masse,
che i l proletar iato moderno teme tanto quanto una
disoccupazione generale.
Ora, se i l proletar iato ha compiuto un'educa–
zione nel l ' ammini st raz ione autonoma delle coope–
rative, dei sindacati , delle città e nel prender parte
alla legiferazione statale & al control lo del governo,
e numerosi intel let tual i sono preparat i a prestare i
loro servizi alla produzione socialistica, questa può
subito senza interruzione, in generale, sostituire i l
capital ismo colà dove nelle nuove circostanze la
produzione capital istica diventa imjpossibfte. I n un