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U .
del
popolo,
ma l'accidentale sovranità di alcuni in
mezzo al popolo ».
We i t l i ng vuole che governi i l genio pi t i grande :
i l quale deve essere riconosciuto* per mezzo del la so–
luzione d i problemi messi a concorso davanl i ad
assemblee
scientifici
io. lo ho citalo dettagl iatamente
We i t l i ng onde si veda che i l disprezzo della demo¬
, crazia, che ora ci viene presentato come
nuovissima
dottrina,
è
d i vecchia data e deriva da uno stadio af–
fatto pr imi t i vo del movimento operaio.
Nel lo stesso tempo in cui We i t l i ng rigettava
sprezzantemente i l suffragio universale e la libertà di
stampa, i l avorator i inglesi combattevano per tal i
d i r i t t i , e Marx ed Engels si ponevano dal la loro
parte.
*
'
Da al lora la classe operaia d i tutta Europa ha
conquistato in numerose e spesso sanguinose batta–
gl ie un pezzo dopo l 'al tro di democrazia. E nelle
lotte per acquistare, mantenere, al largare la demo–
crazia, così come nella costante utilizzazione d'un
po' d i democrazia per l'organizzazione, per la pro–
paganda, per strappare r i f orme social i , i l proleta–
riato guadagnò in maturità d'affino in anno; mentre
era uno strato di masse popolar i che stava in basso,
passò invece i n al to.
Ha ottenuto con ciò anche la maturità che i l
socialismo esige? e sono già date le al tre condizioni
di questo? Oggi è mol to dibat tuta questa questione;
alcuni l 'affermano così decisamente, come a l t r i la
negano. E'una cosa e l 'al tra mi sembra un po' pre–
cipi tata. La maturità al socialismo non è alcunché
che 6Ì possa determinare con statistiche e calcolare
pr ima che noi siamo così avanzati da togl iere la
prova dall 'esempio. I n ogni caso si ha torto di spin–
gere i n pr ima linea, nel discutere quel problema, le
condizioni pre l imi nar i mater ial i del socialismo*, come
avviene così spesso. Certamente, senza una certa eie-




