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j r 13

« Ma noi non abbiamo preteso che le vie per

raggiungere tale fine siano dappertut to le medesime.

« No i sappiamo che si debbono tener presenti le

ist i tuzioni , i costumi e g l i usi delle diverse reg i on i ,

e non neghiamo che cii sono paesi come l 'Amer ica,

l ' I ngh i l ter ra e, se conoscessi megl io le vostre ten–

denze, aggiungerei forse l 'Olanda, dove g l i operai

possono r iusci re al loro scopo» per vie pacifiche. Ma

questo non è i l caso d i t u t t i i paesi ».

Resta a vedere se si adempie l'aspettazione di

Marx. '

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. Sicuramente ci sono, negl i Stat i sopra nominat i ,

st rat i delle classi possidenti i n cui aumenta la i n –

cl inazione al l 'uso della forza contro i l proletar iato.

Accanto ad essi però ci sono a l t r i strat i , i n cui

aumenta i l rispetto per la crescente forza del prole–

tar iato e i l desiderio d i tenerlo d i buon umore per

mezzo di concessioni. Benché lo stato» di guerra do–

vunque, per i l tempo del la sua durata, compr ima

fortemente la libertà pol i t ica d i movimento delie

masse popol ar i , tuttavia esso ha apportato al prò»-

letariato inglese un notevole al largamento del d i r i t t o

elettorale. Non si può finora prevedere in qual modo

la democrazia nei diversi Stat i influirà sulle forme

del la conquista del potere pol i t ico da parte del pro–

letariato e fino a qual punto farà sì che con ciò, da

una parte e dal l 'al tra, si evi t ino metodi violent i e si

adoperino sol tanto metodi paci f ici . I n nessun caso

l'esistenza del la democrazia sarà senza impor tanza.

I n una repubbl ica democratica, i n cui i d i r i t t i po–

po l ar i siano saldamente radicat i da decenni, forse

da secoli, d i r i t t i che i l popolo abbia per mezzo di

r i vol uz ion i conquistati e conservati o a l l argat i , e

dove esso abbia anche educato le classi dominant i

al rispettio del lg massa popolare, i n una tale col let–

tività le forme del passaggio saranno certamente al –

t re che in uno Stato in cui un dispotismo mi l i t are

I