Previous Page  14 / 124 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 14 / 124 Next Page
Page Background

12

i*

rivoluzione pol i t ica. Questo ci si deve aspettare

tanfo più presto, quanto più altamente i l proletar iato

apprezza la democrazia, quanto più appassionata–

mente è attaccato ad essa.

D'al tra parte non si deve anche credere che

i l cammino degl i avvenimenti qu i prospettato sia

generalmente inevi tabi le. Non dobbiamo essere cosi

cort i di mente. Quanto più lo Stato è democrat ico,

tanto più i mezzi d i potenza della forza statale, an–

che quel l i mi l i t a r i , dipendono dal l 'opinione pub–

bl ica. Questi mezzi d i forza possono certo, anche in

una democrazia, diventare strumento per la compres–

sione violenta d i un moto proletario' , se i l proleta–

r i ato è ancora numericamente debole, per esemp*o

in uno Stato agrar io, o dove esso è debole po l i t i –

camente, perchè non organizzato e spiri tualmente

arretrato. Ma se i l proletar iato in uno Stato demo–

cratico si rafforza così da diventare abbastanza nu–

meroso e forte per conquistare i l potere pol i t ico ver–

tendosi delle libertà concesse, in tal caso riuscirà

molto diffici le alla « Di t tatura capital istica » l ' impie–

gare i mezzi necessari per sopprimere con la forza

la democrazia.

Marx riteneva realmente possibile, anzi ve–

rosimi le, che in I ngh i l t er r a come i n Amer ica, i l

proletariato conquisti i l potere pol i t ico per le vie

pacifiche. Dopo la chiusura del Congresso del l 'Aja

clell'Internazionale, nel 1872 Marx tenne in un'adu–

nanza popolare in Amsterdam un discorso, in cui

fra altro spiegò :

« I l lavoratore deve un giorno avere in mano

la forza pol i t ica, per fondare la nuova organizza–

zione del lavoro. Eg l i deve abbattere la vecchia po–

l i t ica, che tiene in piedi le vecchie ist i tuzioni , se non

vuol essere escluso dal « regno d i questo mondo »

come i vecchi cr ist iani che lo avevano trascurato

e disprezzato.