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RINASCITA

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sicadi Verdi.Versimediocri:mac'eraunastrofa,che

sololui potevascriverlacosì,conl'occhio rivoltopr:ma

cheal tricolore, all'odiata,bandieradegli austriaci, da

abbatere,da incenerire: .

All'armi, all'armi !.Ondeggiano

le' iniegne-gialleenere:

fuocoperDiosui barbari,

sulevenduteschiere...

FinalmenteSipotevacantareasquarciagola il giura-

mentoclandestinodella «GiovaneItalia».EGoffredo

loparafrasavanell'ultimastrofa,aggiungendo di suo,

nel ritornello, ungiuramentononmenorisoluto, più

appropriatoaquel furorèdi lottachegli si eraacceso

inpetto:

Nondeporremlaspada

l'Anchesi( •schiavounan_gal()

contrada,

ftnchènonsia l'Italia

unadall'Alpe al mar.

Concepitonell'ebbrezza del più candidoottimismo

quest'innomilitarepurtroppoeradestinatoa risuonare

per,poco-tempo.Dallaprimavera,all'autunnodel '48 le

sorti italiane in Lombardia si eranocapovolte.Carlo

Albertoavevachiestol'armistizio.Milanoavevadovuto

capitolare.SoloVenezia,assediatadal nemico,pareva

decisaaresistere.Mameli,reducedallasfortunatacam-

pagnadi Lombardia,colmod'amarezza,manonsfidu-

ciato,scrivevaoraun innoalleduegloriosecittà,della

resistenzaantiaustriaca, per raccogliere i fondineces-

sari ai patrioti veneziani. E narrava in quell'inno la

« turpestoria»di queimesi,comepotevaapparireaun

mazzinianoeaungaribaldino,cheavrebbevolutocon-

tinuare la guerra di popolo,dopo i l fallimentodella

«guerraregia»(1).

Noninsensibili al grandesignificatodellaresistenza

diVenezia, di lì apocoduepoeti vi sarebberoaccorsi,

ilTommaseoe il Poerio.Mameli,dopounbrevesog-

giornoaGenova,dovediresseperqualchesettimana il

«DiariodelPopolo»,propugnando laCostituente ita-

lianae la guerrapopolare, ai primi di novembrerag-

giunseGaribaldi inToscanae lo seguì aRoma,dove

P01si sarebbericongiunto col Bixio e col Mazzini.

Versinonnecomposepiù, tranne*unabbozzodi saluto

alpapafuggiasco:

AlCampidoglio! Il Popolo

dicalagranparola:

daghe i Romanivoglionn,

nonpiù triregnoestola...

Seil Papaèandatovia,

buonviaggioecosìsia;

nonmorremgiàd'affanno,

perchèfuggi un tiranno...

Viva l'Italia e il Popolo

eli Papacheva via!

Seandranno incompagnia,

vivaanchegli altri re!

(1) I numerosiarticoliche il Mameliscrisseaquestopro-

posito,da riconnetterealla nota tesi delPisacane,sono ri-

prodotti al completonell'edizionedelleoperecuratedalCODI-

GNOLA,ATOL11.

Prodigandosinel giornalismo e nellaorganizzazione

del'esercitopopolare,Mameliavevaaltro dapensare

cheai versi.Noncontentodi colaborareai giornali di

Roma,inviavaanche aGenova i suoi articoli, e scri-

vevaai suoiamici più fidi perchèsipropagassedovun-

quela suafebbre di azione e di combattimento. «

schiavicolgovernodei preti, o liberisenza»,eccol'al-

ternativach'egliponeva in unsuoscritto al popoloro-

mano,nel qualeriponevaimmensafiducia. Intanto la

.primavera,del '49preparavatristissimieventi.Untenta-

tivodi ribellioneaGenovadelleforzerepubblicaneera

statosedato.LetruppedellaRepubblicafrancesesbar-

cavanoa Civitavecchiaper 'iniziare la lorocampagna

controrivoluzionaria. «Questoè un delitto inaudito»

scrivevaGofredòallamadre.Cominciaval'assedio di

Roma.Col disperato furore dellasuagiovinezzaMa-

melisperavainun'eroica,difesadellaRepubblica.«Non

puoiimmaginare(scrivevaallamadre il 18maggio) lo

sdegnochehaeccitato tra il popoloromanol'intervento

straniero: a vederTrastevere la sera che si pre-

paravano le barricatedei Francesi,pareva l'inferno:

bestemmieal papaquantenevuoi, ledonnefacevano

provvistedi sassi, emostrando i pugnalicheavevano

inpettodicevano:basciatecheentrino,chequi cisiamo

noi.

UnpretechefecefuocosopraunaguardiaNazio-

naleeduealtri ch'eranocon lui furonodaquestedonne

fatti a brani collemani e gittati nelTevere»

(2).

Ma

pochigiornidopo, i Francesi,profittandodi unatregua

s'insinuarono a tradimento in una località,avanzata,

chedominavatutte le posizionigaribaldinedelGiani-

colo. Il tre»giugnotrascorse in accaniticombattimenti

per'cacciaregl'invasori dal casino di Villa Corsini.

«Eraverso la seradi quel giorno fatale(raccontòpoi

Garibaldi (3) allamadre di Goffredo),quando*Mameli

ch'ioavevatrattenuto al mio fianco lamaggiorparte

diquelgiornosiccomeaiutantemio, mi chiese.suppli-

chevoledi lasciarloprocedereavanti, ove più ferveva

lapugna,sembrandogli ingloriosa la suaposizione

pressodime.Dopopachiminuti egli mi ripassava•ac-

canto,trasportatogravementeferito, maradioso, bril-

lantenel voltod'averpotutospargere il sangueper il

suopaese.Nonricambiammounaparola;ma gli occhi

nastris'intesero,nell'affettocheci legavadatantotem-

po;egliproseguivacomein trionfo».

Ricoveratoalla Trinità dei Pellegrini eaffidatotrop-

potardi allecuredelgrandechirurgo e patriotaAgo-

stinoBertani,Mamelisopravvissealla feritaeall'ampu-

tazionedellagambapocopiù di unmese.Amorevol-

menteassistitodaalcunesueamichee da unsoldato

genovese,visitatofrequentementedalMazziniedaaltri

compagnid'armi, egli nonsognavachedi poter ripren-

dere il suoposto,appena in grado di potersiadattare

unapparecchioortopedico.

Ma

l'infezionecrebbe di

virulenzaedopolunghi giorni di delirio sispense.Era

il 6 luglio1849. I Francesiormaieranogiàpenetrati

nelacittà,maa lui fu risparmiatoquestosupremodo-

lore.« Il Marneli èmorto(raccontauntestimoneocu-

lare)senzasaperedell'entratade'Francesi,aspettando

sempredaParigi unagambache lopotesserimettere

ingrado di combattere;avevavicino la suafidaordi-

nanza,acui perunastranarassomiglianzaavevaposto

(2)CODIGNOLA,vol. II, p.388-9.

(3)BARRILI,487.