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hannomesso in circolazione degli opuscoli e dei dischi appositamente preparati

per una campagna contro l'uso di stupefacenti come l'eroina, la cocaina e diversi

altri narcotici che rientrano nella stessa categoria ( la cosiddetta « speed »). La

Lega degli Operai Neri Rivoluzionari sta progettando di girare un intero lungo-

metraggio contro la droga da far circolare nei centri più importanti Quasi tutta

la stampa underground pubblica attualmente articoli che illustrano come l'Establish-

ment utilizzi ai propri fini i l fenomeno della droga. Pur mantenendo una posi-

zioneambigua sulla faccenda dell'LSD, questa stampa s'incontra con i gruppi poli-

tici nell'aperta e incondizionata condanna dell'eroina e degli altri stupefacenti

«duri ». L'articolo più sensazionale è quello apparso su « Rampart », cheaccusa i l

gen. Kao Ky di essere all'origine dell'inondazione di eroina che sta attualmente

investendo gli Stati Uniti. In almeno due delle metropoli principali, gente scono-

sciuta ha portato la campagnaantidroga ad un livello ben più decisivo, inaugurando

unacampagna di intimidazione e di sterminio degli spacciatori più noti.

L'interesse con i l quale la comunità nera ha seguito alcune delle controversie

ideologiche interne al Black Panther è una chiara indicazione della presa sempre

maggiore che le idee rivoluzionarie hanno tra la gente. La continua citazione a

sproposito di Mao e di Kim I l Sung viene apertamente derisa. Le

letters from

Prison

di George Jackson e

The Political Thought

di James Foreman non sono

che i contributi più recenti al dibattito sulla strategia e sulla tattica del movimento

nero. Lungi dall'essere ideologicamente impreparati, i rivoluzionari neri sono ben

informati su quello che succede in posti come l'Angola, la Palestina o i l Cile, e

sono interessati anche alle esperienze di quei gruppi europei disposti a rompere

con i vecchi modi di pensare e ad incominciare a collegarsi attivamente con i

movimenti del terzo mondo.

Una delle reazioni più interessanti alla scissione del Black Panther è venuta

da « The Mole » (2 Brookline, Cambridge, Mass 02139), un nuovo settimanale

di sinistra, che ha dato molto spazio e appoggio alle Pantere. I l giornale ha corag-

giosamente riconosciuto che le Pantere non erano esenti da una vena di paterna-

lismo e di razzismo. Ha inoltre affermato che la Nuova Sinistra voleva credere

adogni costo che le Pantere fossero i superuomini, i draghi del movimento. Ne

aveva fatto degli essere superiori, dei luminari al di sopra di ogni critica e discus-

sione. Di qui l'accettazione di ogni sorta di idee e di Metodi discutibili, al solo

scopo di non offendere i neri e di non passare per gente poco rivoluzionaria. La

mania delle Pantere per i titoli altisonanti non è che un aspetto secondario di ciò

cheera permesso al Black Panther e rigorosamente proibito invece per i bianchi.

«The Mole » conclude affermando che la Nuova Sinistra non solo ha reso un

cattivo servizio a se stessa, ma ne ha reso uno assai peggiore alle Pantere. Al tr i

giornali hanno in seguito pubblicato articoli di questo tenore e quasi tutti hanno

incominciato a dare più spazio ad altri gruppi rivoluzionari neri. « Radical Ame-

rica » (1237 Spaight St., Madison, Wisconsin), bimestrale legato alla Nuova Sini-

stra, ha dedicato un intero numero al movimento operaio nero, numero che era

in preparazione già alcuni mesi prima della scissione del Black Panther e rappre-

sentava un tentativo di affrontare il problema nero alla ,luce di un'impostazione più

marxista. La scissione del Black Panther sembra aver dimostrato alla Nuova Sini-

stra cheanche questo partito era stato indotto dai massmedia ad atteggiarsi a sola

formazione rivoluzionaria in seno alla comunità nera, ad unico depositario di una

ideologia effettivamente rivoluzionaria. In questo senso, i l travaglio dei neri e la

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