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senta candidato come indipendente nel le l iste del Pci a Tor ino. « L'Unità »

del 23 marzo ne ha dato not izia i n p r ima pagina a f ianco, e con pa r i

rilievo, d i due al t re sciagure, g l i scont r i israeliano-giordani e l a f rana d i

Genova. La dichiarazione de l prof . Sanguineti a l t « Unità » tocca anche l e

lotte studentesche, ma per mettere i n guardia i giovani dal ribellismo, dal-

l'estremismo, da l fascismo.., e dal la scheda bianca. Nell'elenco de i candi-

dati pubbl icato dal l '« Unità>) de l 26 marzo, i l pro f . Sanguineti e r a così

caratterizzato: « scrittore - col laboratore de l l a r i v i s t a "Qu i nd i c i " ». Un a

collaborazione, per i l Pci, altamente qualificante e c i ò che p i ù importa, del

tutto tranquillizzante.

UNA FEDE INCROLLABILE NELL'AMERICA

Anche Mar t in Luther King è stato assassinato. Al la notizia t u t t i si sono

mossi e un immenso clamore si è levato dai mezzi di comunicazione di massa

dell'impero americano e dei suoi vassalli esterni. Ancora una volta, come

sempre, t u t t i d'accordo. I n questo caso però senza equivoci, senza fa l s i

pudori. Tu t t i hanno capi to che bisognava presentare questa mor te come

quella di un Kennedy nero, d i un Kennedy di seconda classe.

Da vivo Mart in Luther Kmg serviva ormai poco. E' del 1 apri le la notizia

del suo « piano » per la marcia su Washington che doveva farsi i l 22. I l suo

obiettivo principale era di reclutare tremi la marciatori fissi i n tut to i l paese

e servirsene come « forza volante » da portare in questa o quella città in occa-

sione d i qualche manifestazione. L'obiettivo era ben lungi dall'essere realiz-

zato e Ki ng progettava d i recarsi i n Nigeria i l 15 apr i le per acquistare i n

Africa quel prestigio che aveva definitivamente perduto durante l a marcia

di Chicago dell'estate 1966 quando, seguito da trecento persone d i cui p i ù

di metà liberali e predicatori bianchi, si trovò di fronte da un lato ai giovani

del ghetto nero che l o fischiavano sonoramente e, dal l 'al tro, al la « buona

coscienza bianca)> armata di bastoni di piombo e con al braccio la svastica

e i l motto « WHITE POWER ».

King si proponeva di mandare una commissione di cento rappresentanti

negri al la Casa Bianca per ottenere « una grossa cambiale)> dal Congresso.

Questo s i sarebbe dovuto impegnare ad assicurare (ma come?) l a desegre-

gazione residenziale e sostanziali provvedimenti sociali per i ghetti. I n cam-

bio, dichiarò lo stesso King, «andremo a Washington nel tentativo d i impe-

dire qualsiasi tumul to razziale ». Era, come scriveva i l radicale « Guardian »,

«l 'ul t ima resistenza d i Custer ». Brut to paragone per un non violento...

I l

Black United Front

d i Washington aveva fat to chiaramente intendere

che mentre era d'accordo sulla necessità di far convergere sulla capitale un

gran numero di neri, si dissociava del tutto dal metodo non violento e avrebbe

fatto l a dimostrazione per conto proprio, con i propr i slogan e con parole

d'ordine del tut to diverse. I n t u t t i i mi l i tant i ner i è ancora vivo i l ricordo

della marcia d i Washington del 1963 quando i « dimostranti » trovarono a l

loro arrivo i cartel l i già preparati dai buoni consiglieri di Kennedy, gl i orar i

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