

completa unificazione pratica dei due termini si potrà avere solo a comunismo
già attuato su scala mondiale, proprio perchè implica i l superamento effettivo
delle disuguaglianze di sviluppo tra gli uomini, la fine non solo della divisione
della società i n classi, ma delle sue conseguenze sul piano culturale. Nella
situazione attuale non si può definire senz'altro « ideologica » ( in senso dete-
riore) una polemica contro l'idealismo filosofico, così come non avrebbe senso
rivolgere questa accusa a una polemica in difesa dell'evoluzionismo e osservare
che è più darwiniano chi fa la rivoluzione che chi polemizza sul .piano biologico
o filosofico contro gli antievoluzionisti. Altrimenti cadremmo, al limite, in un
totale disinteresse per le scienze della natura, che renderebbe poi impossibile
la costruzione stessa della società comunista.
Aggiungerei che non possiamo nemmeno affermare con sicurezza che nel-
l'immediato futuro le sfasature tra materialismo e spirito rivoluzionario siano
destinate a scomparire spontaneamente. I n una situazione come quella degli
odierni paesi capitalistici avanzati, in cui le forze rivoluzionarie sono per i l
momento costituite da minoranze prevalentemente intellettuali, e in cui i l capi-
talismo non appare vicino, non diciamo a l mitico « crollo spontaneo », ma
nemmeno ad una crisi profonda che metta in moto larghe masse, la teoria rivo-
luzionaria tende naturalmente a colorirsi di idealismo e di volontarismo. D'altra
parte, per ragioni diverse, una spinta in senso idealistico si produce -anche in
quei paesi in cui, a rivoluzione avvenuta, l'insufficiente sviluppo delle forze
produttive non permette l'immediata costruzione della società comunista: l ì o
ci si abbandona al l '«economicismo» e ci si trova poi ad aver costruito una
società industriale non troppo diversa da quella dei paesi capitalistici odierni,
oppure la via ad una futura società comunista si può mantenere aperta solo
aprezzo di una forzatura idealistica del marxismo, di cui abbiamo un chiaro
esempio in alcune parole d'ordine della rivoluzione culturale cinese (primato
della politica sull'economia, ecc.) e nel concetto stesso, paradossale da un
punto di vista marxista, di rivoluzione culturale. Difficoltà, queste, che non
devono tuttavia farci dimenticare come, in una prospettiva più o meno lontana,
materialismo e comunismo tendano all'unificazione. L'insistenza sul materia-
lismo serve a non perdere di vista questa prospettiva di fondo e a non scam-
biare per verità teoriche quelle che sono soltanto forzature magari necessarie
provvisoriamente.
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Sebastiano Tim panaro