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adult o conduce , ad andiri vien i, a
~!c1~i;
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i:~o~:~~1 n
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rio
che si
impasta
felicemen te
au•èJcgia che ci sta
al
fondo. Nel
confronto c:on le
Pro.te
1939 il
Ji.
hro d'ogg i, cowc od
titol o
11011
fl(:('(' 111,:t
più
a un
e.a:pcrimcnto
stilistk-o ma batte
itl\·ctt a tutt e
lettere sul
tema della memoria,
~I
il
~iuoco
è
diventat o nell'i m–
pasto
sempre
più
impalpabile,
aereo, e vicppiù si allcrma perciò
il pathos elegiaco.
I risultati
s:>•
no assai belli, c:omuu~ue si a,·,·cr–
ta spesso anrora
il d1
più
di
lct•
tera tun . ."hc
è
materia del ~iuer
co: ma
III
compcuso, come st at•
tem1:1 in canto ai
luoghi
felici!
Che
senso
di lontan anza, di
l<',·i–
tà, di cose rimcmora te • uel cuo–
TC •
!
Si
vC(!:mo
solo le ultime pa–
~inc del racconto, che sono per
delicata
poesia
il punto d'arn,·o
del libro e di tutto
llo11san ti.
Res tiamo frn gli
scrittori
<lclla
,:;l(.,;sa
leva
l<:ttl'rari a con
Irene
Urin, R. M.
De
Angelis,
Ignazio
Silone, Giacomo Dcbenedetti ; e
qui
1111
rigo
almeno
bisogncrd.
spendere per Artu ro J..oria, di
cut
tutti
i
manoscritti non potu ti pub-–
blica rc
gli
scorsi
anni per
moti\'i
raz1.istic1, sono andati
pers i nèl
crollo
di
una
cas a
a Firenze, fatta
saltare dai tedeschi. Perdit a
a
lui
molto
amara , come si
intende;
che non ci impedisce però di
ti–
con iarne
il uomc
in
questa
ra:.S<'–
gna, com'è vi\•a in
tutt i noi
la
stima della sua opera. Quanto
,i
libro della Hri111
Usi e cosl.11mi
<Roma,
Dc
Luigi,
1944),
si
tratta
di una raC"COltndi
annota zioni
a
proposito ·dei;li e usi e costumi •
1920- 1940:
un
reper torio in
r 111
figura no
fatti
di cronaca nera, mi–
sti ad altri di tutt'altro
gen
crc ,so–prattut to modi'.', durate
lo
spv.io,li
un a
st:11gio11e
nell'inquieto
\'Cli•
teunio : mode
e eapric<::ì
femmini li
e
mondan i, anC'hc quando non
so–
no M>ltanto
di
don ne
o del
gr an
mondo.
F.
nell'estrosa
me§COlanza
anche le
nnnot.izioni
serie, come
I 'a11unirn1.ionc prof<'ssata per Mo–
randi
o
De Pisis,
acqni~tano
nu
d 11e di
(rivolo e di stravagante.
:'\on
che
la
signora Brin
rinunci
11er le sue cronaC'he a una
,·crni«
ili
nobilitanti
intenzioni,
storichi:
o
morali stiche ;
la ('rudezza del·
l'osscr\'aido ue,
l'acrecli11c del di–
,·erlimento,
la
C<J11:1da
nn
impli•
d ta di
og ni
suo maligno
sorri so.
)la
è
un
attcgg iam ('nto app icci–
cato
e
prov\"ison o ;
il
sistema del-
~1!':1"is~S!~!a~ci:~id~rt~:~~fi
~~~i
te qucll'iu sicm(' di abitud ini
i11-
co11scic, superficiali c mCC<"
anichc ,
che 80110
appu nto
la
moda; ma
ella
è
trop\>Oél('gantc
sig nora
per
;~-:
1
!ìr~ ~ ~t~ ,~io:
~h:i,
s ~s~ ~lg;
alfa
c-:1ttiveria
di
cui si adorna
<..
'Ome
ddla
sua più
nmabile scdu-
1.ionc. Nou
1111
giudiC"C, du nqu e.
del suo
lCmJ>O:
a 6inclicarla rol
suo
metro maligno.
dia
~
mm
posatri ce,
una
snob ;
S('
110 11
fosse
la
t,,'Tnziaper
cui
sulla pagin a
:rn–
ehc le sue
più antip atiche"
doti si
bnno capri cciose
c
civettano,
co–
me
allo s(>ec<:hio.
E
s'in tende
C'he
il
1·is11ltalo d'arte
è
limita to
dalla
i.c:mm misuu
con
cui
ella stessa
conosce, fra tanlé
cose
che
iuso,
tentcmcntc
conosce, questi suoi
limiti.
De
Anitcli s
è
presen te con due
roma117.i,
La
brntta bt slia
(Roma,
Dc
Luigi,
1944)
e
Paucllt gialle
I
Roma, Atlantica,
1945) ; Mi
quali
in c1ucsta rivi sta si discorrerà di
1no 1>0sito, ma
giO\·a intant o
:w·
\"Crtirc
che
!>Cgnano
un
di\' erso
orientam ento dello
scritt ore,
I
~noi princlpi
infatti,
sotto
t'i11-
flus~o
1kll' Ah·ar o,
tcnde,·a no
n
!',Olllt11ergcre
k
figure,
i
probl1:m1
morali,
in
dccora ti\'o; ora in\' C\.-C
mira
a
~ a\·are segn i
di
figure
e
problemi pllì risentiti. L'ambi~'n•
te
citt
a dinor.i
alterna o
:-i
sosti•
tniscc
pc.rc:iò all 'ambienl(' :.dillic,l:
e
\'ari
personaggi,
compli cate psi•
cologi(.', dramma tici
incontri. TI
tema stes so
è
r1\"elatore:
si
tra tt a,
nella
Brutta
btstid ,
dell'istint o
belluino
e inconfrollato
che
in•
Il-orge
nella donna, tale
propri o
alla luce di una coscie m:a che lo
domi, o lo definisca almcno ; e le