

L'industria della seta a Como dal 1860 al 1900.
Le
attività tessili e in particolare l'industria della seta, occupa–
vano nella seconda metà dell'800 un posto di primo piano nell'eco–
nomia del Comasco.
La
grande diffusione del setificio in rutta la
provincia, assai favorita dalla ricca produzione di bozzoli fornita
dall'agricoltura locale, conferiva anzi al paesaggio e a tutta l'economia
locale una fisionomia inconfondibile, oltre ad imprimere una traccia
profonda sui rapporti sociali e di produzione
1
•
Come riferiva una
relazione del 1873, su
508
comuni della provincia, ben 206 erano
forniti di stabilimenti esclusivamente serici, dei quali 74 nel cir–
condario di Como, 29 in quello di Varese e 103 nel circondario di
Lecco
2
•
L'estensore della relazione citata ravvisava le cause del–
la diffusione capillare dell' industria serica nella presenza in cam–
pagna di condizioni ideali quali:
«
una popolazione numerosa, intel–
ligente, sobria, rotta al lavoro, esperta in un'arte che si può dire suo
retaggio
»
e condizioni locali favorevolissime come
«
la purezza del–
l'aria, la facilità delle comunicazioni, la vicinanza dei grandi centri,
e più che rutto l'abbondanza dei corsi d'acqua che mettono a dispo–
sizione del manifatturiere un motore perenne, docile e graruito
»
3 •
Diversi fattori, quindi, concorrevano ad assicurare all'industria
della seta una netta posizione di supremazia sugli altri settori mani–
fatturieri: sotto l'aspetto del suo legame con l'agricoltura, la dispo–
nibilità larghissima di manodopera semi-contadina, quindi a basso
prezzo, tradizionalmente dedita, in forma semi-domestica, alla lavo–
razione serica; poi l'abbondanza di materia prima, legata alla grande
diffusione dell'allevamento del baco, attività anch'essa esercitata da
gran
parte della popolazione contadina. Infine l'industria della seta,
che per
il suo prevalente carattere di industria di lusso produceva
essenzialmente in funzione dell'esportazione sul mercato straniero,
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