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zione. Si ebbero cosl diverse dimostrazioni di disoccupati davanti

ai cantieri delle nuove caserme, cortei e proteste di fronte al dormi–

torio dove alloggiavano i novaresi, che indussero l'impresa ad allonta–

nare temporaneamente la squadra

316•

Durante le dimostrazioni erano stati operati alcuni arresti, per

cui il mattino successivo vi fu un notevole fermento al Ponte, dove

si radunarono centinaia di disoccupati.

In queste circostanze, la Società Muratori dimostrò una mag–

giore autonomia dalle influenze borghesi, cui corrispose una più

accanita opposizione dei capimastri e l'ostilità generalizzata della

stampa borghese cittadina. Si ebbe anche, in questa occasione,

la

compilazione di vere e proprie

«

liste di proscrizione », che include–

vano quegli operai che erano ritenuti « elementi di disordine»; in

queste liste erano elencati i soci della Società Muratori (su 2.000

disoccupati, 600 appartenevano alla Società)

317

La Società Muratori era messa sotto accusa soprattutto per

la

propaganda che faceva contro il cottimo ed era mal vista per la

maggior radicalizzazione che aveva raggiunto in quegli anni.

«

Non

conferisce simpatia all'agitazione - scriveva il « Corriere della

Sera» - il tono minaccioso assunto dai caporioni»

318 •

Per l'int ervento delle autorità, i capimastri furono indotti a pro–

cedere ad alcune assunzioni, ma si riservarono il diritto di assumere

«

quelli della montagna » e si rifiutarono in particolare di ricorrere

a quelli della Società Mutua

319

;

questo atteggiamento esasperò la

già notevole irritazione dei muratori che in ben 2.000 si riunirono

al Ponte il giorno successivo, con l'intenzione di fare una dimostra–

zione. « Pur troppo - scriveva il «Cor riere» - negli ultimi tempi

la repugnanza dei capimastri contro la Mutua

è

diventata, per tante

ragioni, invincibile » ""· I muratori furono trattenuti dal fare la di–

mostrazione, ma non si poté evitare un corteo di quei duemila

operai, che si affollarono nelle strade adiacenti alla sede della So–

cietà, incapace di contenerli. Il giorno successivo i muratori furono

caricati e dispersi, al Ponte, dalle squadre della Questura e ciò con–

tribul ad inasprire ancor più gli animi.

Le

autorità cominciarono ad

allontanare con il foglio di via molti muratori disoccupati, ma nello

stesso tempo i capimastri andavano a prenderne a Biella, a Piacenza, a

Codogno, a Pavia ed altrove

321

Si- ebbe qualche assunzione

«

forzata » da part e di diversi ca–

pimastri, per l'intervento delle autorità, ma i disoccupati rimanevano

moltissimi finché il Consiglio della Società Muratori decise di chiu–

dere temporaneamente la sede della Società nelle ore della mattina,

per evitare dimostrazioni in quel clima di crescente tensione

322

L'iniziativa del Consolato Operaio, in questa situazione, fu quella

di promuovere una

«

passeggiata di beneficenza » per soccorrere i

muratori ed i meccanici disoccupati, iniziativa naturalmente molto

317

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