

di minor mercede, possono, lavorando , distruggere la resistenza degli
scioperanti »
Y1I.
Un altro elemento sfavorevole era infatti costituito dall'atteggia–
mento che avrebbero assunto i muratori della campagna, che si erano
riversati in gran numero in città a seguito della crisi agricola, anche
da territori che non erano quelli tradizionali di provenienza dei
muratori.
La settimana successiva si ebbero alcuni scioperi parziali:
«
Ma
,
poco risulta - scriveva
«
Il Secolo » - perché mentre
il
lavoro
è
abbandonato dai muratori milanesi, vi continuano però i muratori
foresi »
308 •
Nello stesso anno fallirono pertanti i pochi tentativi di
sospensione del lavoro che si ebbero per
il
rispetto dell'orario e della
tariffa .,,.
Nel febbraio del 1889 le autorità furono di nuovo sull'avviso per
timore di un imminente sciopero di muratori ventilato dai giornali
cittadini e la Questura, preoccupata che potessero estendersi a
Mi–
lano i fatti di Roma, si era mobilitata facendo visitare tutte le lo–
cande e le cascine dove alloggiavano i muratori che non erano di
Milano, minacciando un immediato rimpatrio in caso di sciopero
310•
Altri tentativi di sciopero, per gli stessi motivi e con esito negativo,
si ebbero all'inizio di aprile ed in luglio, ma non sono significativi
per la loro brevità e le modeste proporzioni m.
La situazione si aggravò notevolmente con
il
1890. All'inizio di
febbraio, nonostante fossero ancora molti i caseggiati in costruzione,
c'era già un numero notevoli di disoccupati.
«
La causa di questa
disoccupazione - affermava
«
Il Muratore » -
è
la solita concor–
renza che ci fanno i muratori della campagna, che si offrono ai ca–
pimastri a prezzo inferiore di quello stabilito »
312 •
All'inizio di marzo i murator,i disoccupati erano già 2.000
313
e
alla crescente mancanza di lavoro si aggiungeva l'
«
intrusione », come
essi la chiamavano, di quelli venuti di fuori. Particolare importanza •
avevano in quel momento le costruzioni della nuova caserma fuori
Porta Sempione; l'impresa che aveva avuto l'appalto dal Genio
Militare aveva assunto nei propri cantieri diverse squadre di muratori
novaresi, ai quali soprattutto i muratori milanesi facevano risalire
la responsabilità della loro disoccupazione
314 •
Su questo punto debole del fronte operaio agl naturalmente
il
padronato e per esso la stampa che lo sosteneva.
«
Abbiamo riportato
il
triste convincimento - scriveva
il
«
Corriere della Sera
» -
come
al più sollecito, più tranquillo andamento dei lavori contribuisca
per
l'appunto l'elemento forestiero, che oltre ad una grande fibra di la–
voro si fa apprezzare per l'alsenza di vizi e una preziosa docilità»
315•
I novaresi, allora, erano soltanto una cinquantina, ma
la
preoccu–
pazione dei muratori era quella che sarebbero presto aumentati se
non si fosse manifestata una decisa opposizione alla loro assun-
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