cezione, da sot trarsi alla legge generale ? Chi lo con–
sidera come un uomo comune e lo agguagl ia ai con–
ladini del resto del mondo, riterrà come un' i l lusione
l'aspettazione che una economia socialistica possa es–
sere fondala sulla base del l 'odierna agr i col tura russa.
La rivoluzione ha oggi operato in Russia mol to
più di quanto operò nel 1789 in Francia e d i quanto
le sue conseguenze operarono in Germania. Spazzan–
do via i resti del feudalismo essa ha dato espressione
più puramente e più fortemente che non. mai pr ima
alla proprietà pr ivata del suolo. Essa ha fatto del
contadino, finora interessato al lo sfacelo della grande
proprietà privata terr iera, un energico difensore della
proprietà terr iera creata d i fresco, e consolidato la
proprietà privata dei mezzi di produzione e la produ–
zione di merc i ; ma f una e l 'al tra formano la base
sul la quale per necessità naturale sorge sempre d i
nuovo la produzione capital istica, per quanto volte
essa possa decadere o veni r abbattuta.
Nemmeno i più poveri contadini non pensano a
sopprimere i l pr incipio della proprietà pr ivata del
suolo. Non con esercizio col lett ivo essi vogl iono mi –
gl iorare la loro condizione, ma aumentando la loro
porzione d i terra, quindi la loro proprietà pr i vata .
La cupidigia di terra, che sempre caratterizza i l
contadino, oggi , dopo la rovina dei grossi beni, d i –
venta i l più forte appoggio della proprietà pr ivata.
I l contadino si mostra tale i n tut t i g l i Stat i in cui i l
feudalismo è vinto. Come tale viene nut r i to e curato
dalle classi possidenti, quale loro fidatissima truppa
d i riserva. I n Russia la cosa non andrà diversamente.
Questo sarà i l r isul tato più sicuro e più durevole
della presente « di t tatura del proletar iato e dei con–
ladini più pover i » i n Russia.
L'interesse del contadino alla rivoluzione si spe–
gne quindi non appena è assicurata la sua nuova pro–
prietà pr ivata . Eg l i si solleverà contro ogni potere




