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R I N A S C I T A

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pubblici a prezzi ridotti, con provvedimenti cioè tesi

soltanto a riparare insufficientemente e precariamente

alla mancanza di programmi economici di più largo

respiro, che soli avrebbero potuto permettere di sanare

la situazione. Con i fondi delLOECE e dell'ERP sono

stati assegnati alla zona A, dal 1948 al 1954, 36 milioni

di dollari, mentre i l governo italiano ha coperto i l

deficit del bilancio con un totale di 71 mi l iardi di lire

i n questi sei anni. Mentre per ogni cittadino italiano

nel bilancio statale si calcola un disavanzo di 6.250 lire

annue, per ogni cittadino della zona A tale disavanzo

risulta 5 volte maggiore, essendo calcolato a 33.300 lire

annue. I fondi ERP a Trieste sono stati utilizzati pre–

valentemente per mutui, a basso interesse e lunga sca–

denza, alle società di navigazione italiane parastatali,

che l i hanno utilizzati per costru?ionì navali mercan–

t i l i italiane, senza che da ciò derivasse un effettivo

vantaggio all'economia triestina. Una delle caratteri–

stiche della vita economica triestina è stata determinata

dalla circolazione di danaro di circa 7 mi l iardi di lire

all'anno da parte delle forze disoccupazione angloame–

ricane, che spendevano circa 15 mi l ioni di dollari ai-

Panno (dì cui una parte nei negozi ed esercizi riservati

alle forze armate). Va rilevato pure che circa i l 12%

della popolazione locale dipendeva in qualche modo

dalle forze alleate.

E' evidente, da questi dati sommari, quanto fittizia

e improduttiva sia stata la vita economica triestina

in questi anni e quanto danno sia derivato da una

politica economica che ha distolto Trieste dalla sua

lunzione di intermediario fra i paesi dell'Occidente

e quelli del centro-Europa, riducendo all ' inoperosità i l

porto, soppiantato nelle sue funzioni dai porti concor–

renti nordici, ostacolato dalla mancanza di accordi

commerciali italo-jugoslavi e dalla preferenza data

dai due paesi vicini ad altri porti (rispettivamente Ve–

nezia e Fiume). Ad esemplificare la politica seguita

dal GMA basta considerare i l bilancio del 1° semestre

1954, col quale sono stati stanziati soltanto 1.651 mi l ioni

per costruzioni navali e ben 1.050 mi l ioni per l'assisten–

za ai disoccupati attraverso la SELAD.

I provvedimenti decisi dal governo italiano

In relazione alle necessità economiche immediate di

Trieste, i l consiglio dei Ministri ha deciso i l 14 otto–

bre alcuni provvedimenti, con i quali — da quanto si

può dedurre dal comunicato governativo — si intende

rinnovare la vitalità economica triestina e porre l ' ini –

ziativa privata in grado di riprendere l 'attività senza

ulteriori interventi governativi. Vedremo poi i n quale

misura i provvedimenti decisi possono essere validi

a tale scopo.

Anzitutto è stata deliberata la creazione di un fondo

per l'incremento della economia triestina, destinato a

promuovere, aiutare e sostenere iniziative nel campo

delle

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industrie grandi, medie e pìccole, comprese quel–

le navali. Una parte di .questo fondo, per l'importo

di

i

miliardi è stato stanziato per i l funzionamento

iniziale della costruzione di 1.500 alloggi nella zona

dei porto industriale. Al t r i 400 mi l ioni sono stati desti–

nati al finanziamento del nuovo bacino dì carenaggio.

500 mi l ioni sono stati destinati a un fondo prestiti per

le piccole e medie industrie. E' stata decisa la eroga–

zione di 5 mi l iardi all'Ente delle Tre Venezie per l'ese–

cuzione immediata di opere di bonifica fondiaria e per

consentire la sistemazione produttiva nel territorio dei

pescatori e contadini, profughi

.

dall'Istria. Nove miliar–

di e mezzo sono stati previsti per opere di attrezzatura

portuale, case popolari-e lavori pubblici e dei trasporti;

8 mi l iardi per eseguire immediatamente lavori dì elet–

trificazione e di raddoppio dei binari della linea Trieste-

Venezia (di cui 5 a carico del bilancio FFSS). Al

comune di Trieste sono stati concessi due miliardi,

quale contributo straordinario per la costruzione di

scuole, opere igieniche e altri lavori di pubblico inte–

resse, mentre per completare gl i edifici e le attrezza–

ture dell'Università di Trieste è stata decisa l'eroga–

zione di 700 milioni . Sono state decise infine delle dispo–

sizioni per facilitare le attività commerciali triestine,

agevolazioni tariffarie per i l traffico merci fra Trieste

e le altre province italiane e una riduzione del 50 %

sulle tariffe passeggeri per Trieste per i prossimi due

mesi, allo scopo dì favorire lo sviluppo delle attività

turistiche. E' stata autorizzata pure la costruzione nei

cantieri navali adriatici di una turbonave di 11.000 ton–

nellate per la linea dell'Egitto e di una motonave da

carico di circa 5.500 tonnellate per la linea del Congo.

Infine sono stati cancellati crediti dello Stato verso

aziende ed enti di diritto pubblico triestino e sono

stati messi a disposizione del commissario civile di

Trieste, dott. Palamara, 2 miliardi di lire, come fondo

particolare per fronteggiare situazioni di emergenza.

Per provvedere alle spese straordinarie sopraelencate

è stata deliberata l'emissione immediata di un prestito

nazionale di 30 mi l iardi per Trieste.

Aspetti positivi e negativi

dei provvedimenti adottati

Le provvidenze adottate dal governo « per dare r in–

novata vitalità all'economia triestina» appaiono dun–

que, se pur notevoli come stanziamenti, limitate a una

funzione di emergenza e non tali da assicurare prospet–

tive di stabilità e dì sviluppo a tale economìa.

L'intervento finanziario' appare comunque rilevante,

ma soltanto alla condizione che ì provvedimenti ven–

gano realizzati in un lasso di tempo relativamente

breve, non superiore ai due'o tre anni. Si deve tenere

presente che Trieste, nella nuova situazione, rappre–

senta una terra di confine nella quale i l capitale pri–

vato troverà difficoltà a investirsi a lunga scadenza

per i l permanere di un rischio potenziale, e pertanto

l'assegnamento sull'iniziativa privata rimarrà aleato–

rio, molto più che in altre parti d'Italia. Come abbiamo

rilevato prima, la parte preponderante dell'industria e

della navigazione triestina appartiene allo Stato attra–

verso TIRI; è perciò molto grave i l fatto che ì provvedi–

menti governativi riguardano solo in minima parte

questo settore fondamentale della economia triestina.

In particolare non vi si tratta della costruzione di

tutte le navi che dovrebbero seguire le linee tradizio–

nali, indispensabili alla ripresa dei traffici internazio–

nali attraverso i l porto di Trieste, nè si prevede i l

rimodernamento della ferriera ILVA» nè i l potenzia–

mento del cantiere di S. Rocco, nè, tanto meno, l ' im–

pianto di nuove industrie dellTRI.

Mancano fra i provvedimenti governativi misure ade–

guate alle necessità del piccolo commercio, della pic–

cola industria e dell'artigianato, come pure provvedi–

menti concreti a favore dei disoccupati e in particolare

degli apprendisti. Del tutto aperto rimane fino ad

oggi i l gravissimo problema degli ex-dipendenti civi l i

delle forze armate che assommano a 4.700 persone,

alle quali si devono aggiungere circa 5:000 dipendenti

dalla polizia civile la cui sistemazione è tutt'altro che

assicurata, malgrado le esplicite promesse e la emi–

grazione di una parte dì essi. I miliardi previsti per la

sistemazione degli esuli riguardano l'impiego fuori zo–

na in lavori di bonifica, in condizioni d i difficoltà

per ì contadini e pescatori istriani. Infine sì deve indi–

care anche i l fatto che i provvedimenti decisi dal con–

siglio dei Ministri si riferiscono non al solo Territorio