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RINASCITA

osanoconsiderare, tutti questisignori, laobiet-

tivarealtàdi unsecolodi sviluppodelmovi-

mentochenel

Manifesto

hailsuoattodinascita

eadessocontinuamenteritornaper trovarvi

laconfermadelleaffermazioni e previsioni

ideali, la riprovadei fatti, cosìcomesi sono

svoltisinoraecomesottogliocchinostrimatu-

ranonelmondointiero?

L'insuperabilegrandezzadel

Manifesto

sta

nelainscindibileunitàdei fatti edelpensiero,

qualedaessorisultaequaleunsecolodi storia

passoapassohaconfermato.Perquestoessoè

veramenteil primodocumentodi quelpensare

chenonsolointende ilmondo,malotrasforma.

Tracciandoper laprimavolta lefondamentali

leggidisviluppodelasocietàumanaessorinnova

lascienzadiquestasocietà.Indicandoscientifi-

camentela funzionestorica del proletariato

comeforzachiamatadalcorsostessodelecose

arinnovare ilmondo,apreunperiodonuovo

nelosviluppodelacoscienzadiclassedelprole-

tariatostessoe inquestomodotempral'arme

destinataafoggiarelanuovastoriadel'umanità.

Mentreannuncial'ingressosullascenadi una

forzanuova, la cui lottaper laliberazionedi

sèstessarisolve lecontraddizionidelmondo

capitalisticoborghese,dà a questaforza la

consapevolezzadi seche le ènecessariaper

organizzarsietrionfare.

CircolaogginelnostroPaeseunaparticolare

criticadelmarxismo,consistentenel trovareo

costruireunainternacontraddizionetralareali-

sticaobiettivitàdell'analisistoricadellasocietà

edelesueleggi di sviluppo,el'aspirazionedi

avvenireaunasocietànuova,ideale,perfetta.

Visarebbequi un'ibridacontaminazione di

elementicontrastanti: da un lato la rigorosa

afermazionediunprocessodialettico,obiettivo,

dall'altrolatol'aspirazioneutopisticaall'attua-

zioneconseguentedi principiumanitaridedotti

nonsecondoladialetticadelecose,masecòndo

l'astrattoragionaredellescuolegiusnaturali-

stichesetecentesche.Lapiùstranadelleposi-

zionièquela incuivengonoa trovarsicoloro

chedopoavere,seguendoquestacritica,accusato

CarloMarxdi averecostruito lesuedottrine

economicheconun«intentomoralistico»,cam-

bianopoifronteesischieranocoigesuitifacen-

doglicolpadi averdatoprova di «cecitàper

i valori ideali»,di avereabbassatoenegato

sostanzialmente«tutti i valorimentali,morali

edestetici»(i).Questoprovaancoraunavolta

aqualibizzarrecontraddizionipuòmettercapo

unacriticachesgorganondaobiettivaricerca

delaverità,madalpraticobisognodidifendere

unaposizionepolitica di classe.Tanto vale

bruciarlicomefeceroHitlereMussolini, i docu-

mentidellanostradottrina,anzichèriteneredi

averliconfutaticonargomenti diquestanatura.

L'utopismosocialedelafinedelsecoloxvni

(i) Cfr.Quadernidella«Critica», n. 8pagg. 6 e7,

en. 9,pag.16.

edell' iniziodelsecoloxix è il puntopiùalto

cuipotessearrivare i l pensierorazionalistico

colqualelaborghesiasierasforzatadidarealla

suarivoluzione il respiroeslanciograndiosodi

unalottacombattuta innomedelle «verità

eterne»,nonrivelatedaDio,questavolta,ma

dedotesecondole leggi dellanaturaedella

ragione.Nonvièdubbiochelaborghesia,nella

lottacontrolanobiltàfeudale,avevaun«certo

diritto»(Engels)di considerarsirappresentante

ditutteleclassioppressedelasocietà.Inquesta

lottaperòessanonpotevaliberareenonlibe-

ravachesestessa,poichécostruivaunordina-

mentosocialenel qualenonscompariva la

differenzadelleclassi econtinuava, in altre

forme,losfruttamentodellamaggioranzadegli

uominidapartediunaminoranza.Laborghesia

quindi,nonostante gli innegabiliprogressi

fattidaqueipensatorichegiàeranoarrivati a

.riconoscere ilpesodegli«interessi»comemola

delprogressoumanoedellastoria,nonpoteva

giustificare la suarivoluzionestoricamente.

Dovevafermarsi allagiustificazionerazionali-

stica,edèquestachegli utopistiportanoalle

conseguenzeestreme,battendodel restouna

stradach'erastataaperta dal giacobinismo

idealmentepiùconseguente. I primi tentativi

rivoluzionarideinucleiproletariformatisinella

massapiccoloborghesee plebeacheaveva

appoggiatoladittaturagiacobina,sorgonodalla

insoddisfazioneper lemancaterealizzazioni

socialidiquestadittaturaetendono,senzamo-

dificarnelaispirazioneideale, acontinuare il

movimentorivoluzionarioportandolosinoall'e-

stremo,sinoadarela felicitàatutto il popolo,

enonsoloalpiccologruppodeinuoviprivile-

giati.Babeufnonfaaltrochetrarre«leultime

conclusioni,innomedell'uguaglianza,deleidee

democratichedel'93»(Engels).Eglinonvalica,

quindi,lefrontierediunaconcezionerazionali-

stica;eanchefragliutopistisocialichecronolo-

gicamenteglisuccedono,perquantosia inessi

semprepiùchiara lanozionedi unosviluppo

storicodellasocietàedelcontrastodelleclassi,

nessunoriesceasuperarequestefrontiere.Per

unaviaoper l'altra, e inmisuramaggioreo

minore, tutti ritornanoalle «veritàeterne»,

aldiritto di natura,allanecessitàdieliminare

lecontraddizionidiclassechelaceranolasocietà

facendoappeloallaragioneumana,fossepur

queladei piùconservatoriereazionari tra i

governiegovernantidellaborghesia,permet-

terefinea unordinamento«nonrazionale».

Essieranoridotti, per i l tracciatodel loro

nuovoedificio, a fareappello alla ragione,

perchènoneranoancoraingradodi fareappelo

alastoriacontemporanea»(Engels).

Lanuovaconcezionedelmondoedellastoria

incomincia,precisamentecolsuperamentodefi-

nitivodelrazionalismoe delgiusnaturalismo.

Il rivolgimentosocialealqualetendelaclasse

operaianonèpiùgiustificatoconlanecessità

diattuare i principidellaragione,macon la