

8
RINASCITA
osanoconsiderare, tutti questisignori, laobiet-
tivarealtàdi unsecolodi sviluppodelmovi-
mentochenel
Manifesto
hailsuoattodinascita
eadessocontinuamenteritornaper trovarvi
laconfermadelleaffermazioni e previsioni
ideali, la riprovadei fatti, cosìcomesi sono
svoltisinoraecomesottogliocchinostrimatu-
ranonelmondointiero?
L'insuperabilegrandezzadel
Manifesto
sta
nelainscindibileunitàdei fatti edelpensiero,
qualedaessorisultaequaleunsecolodi storia
passoapassohaconfermato.Perquestoessoè
veramenteil primodocumentodi quelpensare
chenonsolointende ilmondo,malotrasforma.
Tracciandoper laprimavolta lefondamentali
leggidisviluppodelasocietàumanaessorinnova
lascienzadiquestasocietà.Indicandoscientifi-
camentela funzionestorica del proletariato
comeforzachiamatadalcorsostessodelecose
arinnovare ilmondo,apreunperiodonuovo
nelosviluppodelacoscienzadiclassedelprole-
tariatostessoe inquestomodotempral'arme
destinataafoggiarelanuovastoriadel'umanità.
Mentreannuncial'ingressosullascenadi una
forzanuova, la cui lottaper laliberazionedi
sèstessarisolve lecontraddizionidelmondo
capitalisticoborghese,dà a questaforza la
consapevolezzadi seche le ènecessariaper
organizzarsietrionfare.
CircolaogginelnostroPaeseunaparticolare
criticadelmarxismo,consistentenel trovareo
costruireunainternacontraddizionetralareali-
sticaobiettivitàdell'analisistoricadellasocietà
edelesueleggi di sviluppo,el'aspirazionedi
avvenireaunasocietànuova,ideale,perfetta.
Visarebbequi un'ibridacontaminazione di
elementicontrastanti: da un lato la rigorosa
afermazionediunprocessodialettico,obiettivo,
dall'altrolatol'aspirazioneutopisticaall'attua-
zioneconseguentedi principiumanitaridedotti
nonsecondoladialetticadelecose,masecòndo
l'astrattoragionaredellescuolegiusnaturali-
stichesetecentesche.Lapiùstranadelleposi-
zionièquela incuivengonoa trovarsicoloro
chedopoavere,seguendoquestacritica,accusato
CarloMarxdi averecostruito lesuedottrine
economicheconun«intentomoralistico»,cam-
bianopoifronteesischieranocoigesuitifacen-
doglicolpadi averdatoprova di «cecitàper
i valori ideali»,di avereabbassatoenegato
sostanzialmente«tutti i valorimentali,morali
edestetici»(i).Questoprovaancoraunavolta
aqualibizzarrecontraddizionipuòmettercapo
unacriticachesgorganondaobiettivaricerca
delaverità,madalpraticobisognodidifendere
unaposizionepolitica di classe.Tanto vale
bruciarlicomefeceroHitlereMussolini, i docu-
mentidellanostradottrina,anzichèriteneredi
averliconfutaticonargomenti diquestanatura.
L'utopismosocialedelafinedelsecoloxvni
(i) Cfr.Quadernidella«Critica», n. 8pagg. 6 e7,
en. 9,pag.16.
edell' iniziodelsecoloxix è il puntopiùalto
cuipotessearrivare i l pensierorazionalistico
colqualelaborghesiasierasforzatadidarealla
suarivoluzione il respiroeslanciograndiosodi
unalottacombattuta innomedelle «verità
eterne»,nonrivelatedaDio,questavolta,ma
dedotesecondole leggi dellanaturaedella
ragione.Nonvièdubbiochelaborghesia,nella
lottacontrolanobiltàfeudale,avevaun«certo
diritto»(Engels)di considerarsirappresentante
ditutteleclassioppressedelasocietà.Inquesta
lottaperòessanonpotevaliberareenonlibe-
ravachesestessa,poichécostruivaunordina-
mentosocialenel qualenonscompariva la
differenzadelleclassi econtinuava, in altre
forme,losfruttamentodellamaggioranzadegli
uominidapartediunaminoranza.Laborghesia
quindi,nonostante gli innegabiliprogressi
fattidaqueipensatorichegiàeranoarrivati a
.riconoscere ilpesodegli«interessi»comemola
delprogressoumanoedellastoria,nonpoteva
giustificare la suarivoluzionestoricamente.
Dovevafermarsi allagiustificazionerazionali-
stica,edèquestachegli utopistiportanoalle
conseguenzeestreme,battendodel restouna
stradach'erastataaperta dal giacobinismo
idealmentepiùconseguente. I primi tentativi
rivoluzionarideinucleiproletariformatisinella
massapiccoloborghesee plebeacheaveva
appoggiatoladittaturagiacobina,sorgonodalla
insoddisfazioneper lemancaterealizzazioni
socialidiquestadittaturaetendono,senzamo-
dificarnelaispirazioneideale, acontinuare il
movimentorivoluzionarioportandolosinoall'e-
stremo,sinoadarela felicitàatutto il popolo,
enonsoloalpiccologruppodeinuoviprivile-
giati.Babeufnonfaaltrochetrarre«leultime
conclusioni,innomedell'uguaglianza,deleidee
democratichedel'93»(Engels).Eglinonvalica,
quindi,lefrontierediunaconcezionerazionali-
stica;eanchefragliutopistisocialichecronolo-
gicamenteglisuccedono,perquantosia inessi
semprepiùchiara lanozionedi unosviluppo
storicodellasocietàedelcontrastodelleclassi,
nessunoriesceasuperarequestefrontiere.Per
unaviaoper l'altra, e inmisuramaggioreo
minore, tutti ritornanoalle «veritàeterne»,
aldiritto di natura,allanecessitàdieliminare
lecontraddizionidiclassechelaceranolasocietà
facendoappeloallaragioneumana,fossepur
queladei piùconservatoriereazionari tra i
governiegovernantidellaborghesia,permet-
terefinea unordinamento«nonrazionale».
Essieranoridotti, per i l tracciatodel loro
nuovoedificio, a fareappello alla ragione,
perchènoneranoancoraingradodi fareappelo
alastoriacontemporanea»(Engels).
Lanuovaconcezionedelmondoedellastoria
incomincia,precisamentecolsuperamentodefi-
nitivodelrazionalismoe delgiusnaturalismo.
Il rivolgimentosocialealqualetendelaclasse
operaianonèpiùgiustificatoconlanecessità
diattuare i principidellaragione,macon la