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riuscirono ad impadronirsi di alcuni elmetti e fucili. Alcuni soldati furono sca-

raventati a terra e fu usato i l gas. Fu qui che un soldato disertò per andare

con i dimostranti, ma fu arrestato prima che potesse confondersi nella folla.

Quelli che erano stati in questa zona riferirono più tardi che nei momenti di

calma molti soldati avevano incoraggiato a bassa voce i dimostranti e comun-

que gli oratori fecero uno sforzo notevole per ribadire l'idea che i dimostranti

e i soldati erano alleati e che i nemici erano i l Pentagono e la guerra.

Il Segretario della difesa McNamara si trovava al Pentagono durante tutta

la dimostrazione. Nessuno entrò o uscì per nessuna strada di servizio. I soldati

non attaccavano e la gente non se ne andava. La gente cominciò spontanea-

mente a bruciare le cartoline precetto. Un dimostrante suonava i l fischietto

ogni volta che qualcuno bruciava la sua cartolina. I l fischietto suonò centinaia

di volte. I l grande avvenimento traumatico del 15 aprile era soltanto un'ombra

sei mesi dopo. Alcuni dimostranti cominciarono ad arrampicarsi sulle mura

del .Pentagono con delle funi. Al t r i pisciavano sui muri. Al t r i scrivevano « Il

Che vive ». Fu appiccato i l fuoco ai manifesti e a tutto i l materiale infiamma-

bile. Quelli di sinistra spingevano i dimostranti ad andarsene dai gradini e ad

entrare in città, ma l'istinto del vecchio movimento prevalse. La gente conti-

nuava a sedere sulle scale sapendo che alla fine le truppe avrebbero dovuto

tirarli via. L'azione ricominciò un'ora circa dopo mezzanotte. I fi lm mostrano

i poliziotti che bastonavano sulla testa e sul corpo la gente portata via. Certe

fotografie di ventine di soldati che si avventano coi bastoni e le baionette su

duepersone sembrano inventate per la propaganda contro la guerra. Non ci fu

resistenza alle percosse; la durezza del pomeriggio era scomparsa ed era tornata

la non violenza. P i ù tardi alcuni partecipanti ripeteranno all'infinito che

non avrebbero mai creduto che la polizia avrebbe spaccato tante teste e così

sistematicamente. Ciò che era stato così ovvio per la sinistra e per i neri non

era evidente per i l dimostrante medio: i l governo non esitava a usare tutta

la forza che riteneva necessaria. La maggior parte dei militanti d i estrema

sinistra avevano da tempo voltato le spalle all'idea di appellarsi alla ragione

ealla bontà che avrebbero potuto risiedere nei recessi più profondi dell'anima

del complesso militare-industriale. L'ultima fase dell'assedio a l Pentagono f u

un esercizio di masochismo. L'unico elemento positivo è che molto probabil-

mente non si verificherà più.

La marcia sul Pentagono è stata un Rubicone per i l movimento. Funzio-

nari d i primo piano della Mobilitazione criticarono pubblicamente la « man-

canza d i disciplina » e l '« avventurismo » della base. Ne scaturirono nuovi

dibattiti sulla strategia, però la realtà risultava già chiara dalla reazione della

dirigenza. I l tono delle nuove parole d'ordine era molto battagliero e i l mese

di dicembre fu dedicato a « chiudere gli uffici di leva ». I militanti neri erano

entusiasti della Marcia e per la prima volta esprimevano la loro ammirazione

per i radicali bianchi; inoltre affermavano che ci poteva anche essere spazio per

per una collaborazione reciproca. Nel movimento contro la guerra, molti che

erano ancora legati ai vecchi diritti civili e a metodi passivi subirono un nuovo

colpo pei la pubblicità data dai mezzi d'informazione e per la crescente brutalità

della polizia contro le dimostrazioni locali. Si vide chiaramente che la pelle

bianca non garantiva nessuna protezione quando i l sistema veniva attaccato:

erano state rotte molte teste per l a vana convinzione che i l governo non

avrebbe colpito fisicamente i propri cittadini, ed erano state arrestate 670

persone.

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