zare le scene (ad es. il tono sublime delle scene d amore), frantumando
in tal modo i l carattere fenomenologico cui tende globalmente la rap-
presentazione. Poi i l ricorso ad un dialogo un po' letterario dove qualche
volta si infiltrano elementi d i romanticismo d'appendice, anche se ad
un livello senza dubbio più valido della narcisistica logorrea della Duras
in « Hiroshima ). Inutili infine, anzi piuttosto stridenti nella estrema fun-
zionalità ed esattezza del narrato, certe inquadrature di muri attraversati
da luci improvvise, in relazione ai rapporti con le donne.
La f igura di Nadine
Un discorso a parte meriterebbero forse le scene di erotismo, soprat-
tutto quella con la ragazza, che raggiunge un'intensità ed una bellezza
veramente rare. Resnais aveva già operato in « Hiroshima » una ricerca
sui rapporti erotici soffermandosi in particolare in una analisi capillare
della realtà plastica ed estetica dei corpi nudi. Oui nel la scena con
Généviève Bujold, spezza i l meccanismo della descrizione mimetica e
sottopone l a rappresentazione ad un processo d i astrazione formale
di rigore estremo, ritrovando una forma di funzionalità superiore nella
ricerca straniante e, al l imi te, fine a se stessa (3) . Si tratta i n ogni
modo di tutta una serie di elementi che garantiscono come l'estrema
apparente naturalezza e funzionalità del narrato non cell una dimensione
rappresentativa d i t ipo tradizionale, naturalistico. I n fondo l'atteggia-
mento formativo di Resnais si concreta in uno st i le che è assenza di
stile in quanto ripudia tutte le deformazioni linguistiche arbitrariamente
imposte da ricerche estetizzanti che fanno del formalismo un momento
senza prospettive. Lo st i le di Resnais è un vuoto, una cavità che per-
mette l'affermarsi nella più rigorosa essenzialità dell'orizzonte immagi-
nativo concreto. Nei fi lm precedenti, in « Marienbad » soprattutto, Sem-
brava affermarsi la tendenza ad impiegare lo st i le ad un tempo come
strumento per realizzare una più approfondita penetrazione net reale e
come modo predeterminato per costituire un vuoto di significati. Qui al
contrario lo stile pare scomparire con lo stesso vigore con cui prima era
esibito, dimostrato necessario ma costruito, e lascia totalmente i l posto
alla ricchezza molteplice dei significati L'opera pare in tal modo costi-
tuirsi proprio sulla base di una distruzione dello stile come entità auto-
noma. Attraverso una narrazione a tutto tondo, ma estremamente scal-
trita, Resnais ricupera la dimensione stilistica classica dello sti le nelle
(3) Si tenga presente che nell'edizione italiana è stata tagliata una delle immagini più
belle in cui l a camera inquadrava dall'alto l e gambe della ragazza dal le ginocchia i n
su, nel l 'atto d i divaricarsi lentamente.
Biblioteca Gino Bianco
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