stare nel mondo che lo circonda, estraneo alla sua stessa ansia rivolu-
zionaria » ( 5 ) . La tensione sonde quasi impercettibile che corre nel
profondo di tutto il film garantendo all'interno del tono di neutra lineare
registrazione, una sospensione problematica un'apertura inquietante,
determinata proprio da questa compenetrazione e contrapposizione ad
un tempo di normalità e anormalità all'interno di quasi tut te le scene.
Non s i spiegherebbe altrimenti come cer te immagini estremamente
normali poco rilevanti (tutte le riprese in cui vediamo Diego camminare
per Parigi, ad es.) posseggano invece una tensione così intima e pro-
fonda: figurazione concreta ed emblematica della condizione del perma-
nente, esse ci appaiono così intense perché mostrano direttamente la
profonda quasi terribile divisione tra due mondi ed insieme il loro essere
intimamente connessi. La dialettica di normalità e anormalità è allora
di continuo verificata concretamente nell'ambito dell'opera, proprio al-
l'interno di ogni sequenza, di ogni immagine, a vol te i n modo quasi
didascalico (la conversazione ascoltata al vagone ristorante, la visita al
figlio dell'amante, l'attività della moglie e dei collaboratori), senza che
sia necessario i l rinvio ed un contesto immaginario.
Equi veniamo alla più lucida intuizione di Resnais, che gl i f a ampia-
mente perdonare una visione politica discutibile (ma i l responsabile
probabilmente Semprun): l a condizione del militante politico, del per-
manente è i nnatura l e ». I l permanente non realizza un rapporto più
immediato con la realtà perché tenta di agire sulla struttura ( i n senso
marxiano), ma al contrario un rapporto piu mediato, straniante. I l per-
manente forza la realta e non solo contro gli altri contro i l mondo circo-
stante, ma in una certa misura — nonostante la completa adesione ideo-
logica e psicologica — anche contro se stesso I I fatto è che i l perma-
nente è in primo luogo un disadattato, per libera scelta esistenziale, alla
vita quotidiana, uno che rifiuta l'integrazione, la « routine ) e si mette
automaticamente al di fuori dei rapporti consueti; uno che, come tut t i
i personaggi di Resnais volti alla ricerca dell'essenziale all'interno dei
singoli destini —e sempre ( altrove ». Il disadattamento del permanente
è dato dallo scarto profondo non mediabile tra la realtà normale (che
ai suoi occhi è realtà apparente) e la duplice realtà essenziale della
volizione interiore del protagonista e dell'oggetto di questa volizione, la
lotta della classe operaia spagnola. In questo senso le azioni agite nel
film non posseggono mai la totalità dei significati in se stesse, perché
presuppongono sempre quale nucleo determinante un elemento che è
altrove, è assente.
Allora i l tono profondo, la dimensione interiore dell'opera è quella del-
l'( assenza », perche i l f i lm è la concretizzazione visiva delle giornate
(5)« Un r ivoluzionar io "permanen t e »», « Giovane Cr i t i ca », n . 13, p . 21.
B112liotecaGino Bianco