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La scrittura, talvolta epurata fino all'astrazione, evita la calligrafia perché

l'opera scivola, sotto i nostri occhi, all'interno della propria scintillante

fissità. Essa è insieme densa e trasparente, cristal l ina e carnale. E

queste quanta, manifestamente contraddittorie, tessono un gioco com-

plesso di interferenze attraverso i l quale si rivelano personaggi vulne-

rabili e forti che, come sempre in Resnais, sono assillati dalla memoria

e dall'oblio che essa maschera o esorcizza), dall'azione ( e i l « niente »

della morte che la minaccia o la affascina).

Il fi lm racconta tre giornate dell'esistenza di Diego.

Ancora una volta, è passato davanti ai doganieri, ancora una volta co-

nosce la gioia di stringere mani, di perfezionare un piano, di continuare

in una battaglia dai dubbi risultati perche la guerra lontana ha aperto

in una nazione e negli uomini che la compongono ferite non cicatrizzate

a trent'anni di distanza. Per Diego, per tutt i questi militanti, la guerra

non è finita. I l loro senso della dignità richiede, infatti, che continuino

la lotta; debbono riconoscersi, unirsi nel la al legrezza ostinata del -

l'azione », sconfiggere la disperazione di essere soli e di aver abdicato

per impotenza o per vigliaccheria.

Per Diego, questo lavoro quotidiano e privo di eroismo spettacolare

si identifica al semplice fatto di voler essere un uomo. Questa lotta è la

sua vocazione e questa vocazione consiste nel ri f iutare i « trompe-

l'oeil », nel combattere le oppressioni, nell'opporsi all'ingiustizia istitu-

zionalizzata. Ma il problema di Diego è di dover portare a termine i l suo

compito con mezzi che risalgono a un'epoca passata: fratel lo, dopo

trent'anni, di quegli eroi de « L'espoir ) (romanzo) di Malraux che, anche

loro, avvertivano già un inadattamento dello stesso tipo: « La Spagna

oggi coperta di barricate c o n t r o l'aviazione di Franco », dicevano.

Tuttavia, in questi combattenti che sognavano di organizzare l'Apoca-

lisse, v'era ancora un romanticismo che poteva agire su realtà evidenti.

Il romanticismo è rimasto, le realtà sono cambiate. La Spagna dal cuore

ferito è diventata un alibi per la sinistra. Per 14 milioni di turisti, essa

non è più ogni anno che un posto di villeggiatura assolato e pittoresco.

Guernica, Teruel, sono nomi d i leggenda, e « Morire a Madrid » un

album di immagini di un'epoca che sembra senza legami con la nostra.

Eppure, non vi è taglio nella Storia; i l ricordo di Guernica si cancella

ma questo non vieta al nostro destino di esserne ferito e questa ferita

mal guarita c i ricorda che ad ogni istante Guernica ricomincia ne l

mondo sotto altre forme più sottili e più ipocrite. Non abbiamo i l diritto

di ignorarlo Diego ce lo afferma senza discorsi, la sua lotta è anche la

nustrd, perché se del film di Resnais non si coglie che i l problema anti-

franchista, non se ne vede altro che l'aneddoto e la sua forza accusatrice

ElibliotecaGino Bianco