

CESARE GERI N
Il danno estetico nei suoi
r ifle s si medico-le g ali
N
EL
ling uaggio comune, e spesso anche nella ~orrente pras; i
medico-forense,
è
consuetudin e identificare il danno este–
tico con quello fisonomico, derivan te cioè da menomazioni che
offendono il prestigio estet ico del viso ; cicatrici appariscenti,
paralisi dei muscoli mimici, retraz ioni palpebrali, perdita di
dtmti incisivi o canini dell'ar cata supe riore, deformaz ioni na–
sali , mutilazioni del padiglione auricolare, euucleazjone del
globo oculare, ecc.
Questa limit~ionc troppo restrittiva del concetto di danno
estetico, che pre nde vita da!P importanza 'indubbiamente pre–
ponderante che il volto assume nel complesso estetico indivi –
Q.uale, non
è
accettabi le, poichè contr asta con una
più
precisa
e
più elevat a considerazi one della dignità estetica della persona,
nonchè con una più esatta comprensione di fattori d'ordine psi–
cologico ed•anche con alcuni fondamen ti di carattere giuridico .
A
proposito di quest i ultimi,
è
bene ricordare che
se
il Codice
penale contempla soltant o il danno fisonomico (sfregio e defor - .
mazione del viso), nessuna dispos izione limita in sede civile 11
dir itto del leso ad una completa tut ela della sua integrità este–
tica. Così che nell'ambito del r isarcimento del danno , qualsias i
menomaz ione este tica, e dunq ue non le sole altera zioni fisono–
miche, può, anzi, deve essere considerata e opportun amente
valutata.
't
facile comprendere l'importanza di tale aspetto
della questione, quando si ten ga presente soprattutto il nu–
mero tutt'a ltro che modesto dei sinistri, specie di quelli stra–
dali, che quotidianamente si verificano , e la gravità delle lesioni
personali eh~ spesso ne deriva.
Ciò premesso, mi pare interessa nte pro spett are, a grandi
linee, la parte fondamenta le del prob lema, quella cioè da cui