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i.Er rEr:1:

ratt olti

in questo

Sorriso degli

elr11scl1i '!

(llompiani, 19-H),

La

morte

fu crudele

col

Canone,

proprio perchè troncò uno &\•ilup–

po

in picuo

fiorire;

intui zioni.

poetic he,

larghi

movimeuti

d1

fiaba, non mancano certamente

:i.Ile

sue pagine : ma

a

giudicarli:

,-0111..:

cose

compiute,

sono incom–

piute, appunt o; minacciando

scm-

:i~

(~~

::1ì~{

: 1!:tr~l~~

tb~a~

;rr:.t

Tomhari ), do,•e

i

paradoss i ver–

bali

non sca\

1

a110

rn

profondità:

si ae<:011tcntan o

di

un pitt oresco

~cnsualc, di superficie. Giovauc,

ma non più tant o, Arr igo Bene–

dett i raccoglie in

U"a do11naal–

l'iu/a no

(Dompfo.ui,

1945)

1

q

no–

velle, in cui la sua maniera, già

fo.sat3 nei precedenti racconti, ha

modo di affcmmrsi col suo bene

e

il

suo male :

lii i."\

maniera di

t,)n ·hi s,·ctti,

sensazioni slcgalc,

oudc uasce

la

s11ggcs tio11cdi una

vita Huida, mi:.tcriosa, in cui

i:t

co-,cic11:.:a :1 11111

irn stupila ma non

rntfo:mt l' insorgere rapi do degh

istm ti. Son racconti fatti di nul–

la, ma i migliori non sono

i

più

bn:\•Ì, pcrchè! quella

slcgatezza

11011fa a tempo a esser dominata

in r itmo; il migliore

è

il pri1no,

il più lung o, d1c-ncll' andirh ·icni

dclk b:1lcnan ti impressioni riesce

ti

cr(:arc un rit-mo, un cifC'.Olo chiu–

so, il senso di una coutinuit à in –

teriore: di singolare intensità. E

rko rdcrcmo

appena

i

racconti

.l11111/

cti di Sandro Conti ni Bona–

cossi (Bompiaui,

1945),

il

roman•

1.0

JJ

tlicn,olo fra

i

pastori

di Fran–

«sco

llmndu

(Mondadori,

1945) :

quello un libro tlove ide11zzeliri–

che sono svolte a guisa lli compi–

tino, con una scrittur a tutt a pun–

tigliosa, a cui resta 1ontano idea–

le la scrittu ra delta Manzini, ma

rom~ gesti pri\ •i di sostegno , on–

de risultano goffi; questo al con•

trnrio,

un

romanzo

~bbastanza

facile, concepito nel gu sto della

Dcledda, nonostant e la sanguigna

5critt11ra, che cade Jk'rò troppo

sp<.--sso in episodi marg inalmente

inlorumt1v1

e sp1ntos 1.

(E Uicn~

tutt avia

del

Contin i qualch e bat–

tuta , del Hr1111d 1

i

pr imi capitoli).

JI

meglio che ci ha nno dato

ì

;.:iv,·:rni

in

questo perioùo souo

Il

q11<1r

tiu e

di

\"asco l'ralolini

tRoma,

l.a

nuova biblioteca,

1945)

e

I

giorn i

di

Jg 110:;io

di

~larccllo

\"cutu roli fRom:i, Sandro n,

19451.

,\n che il romanz.") del Pratolini,

~ °::m1~ c!!~11~i

g~~

1::~\1i

5

~fi:~fa~

a11clt'e$sO col

suo proposito

<li

propag:mdn comincia; ,·cdetc tut–

t:wi:1 con che discre:.:ionc. Cade

il

libro alla propaganda , pcrchè

il

scntn ncnto lirico che il Prato–

lini ha dei suoi pcrsou a~gi 11011

,·a oltr l'.', direi, l'auro ra dei sen–

timenti mcmli;

i

suoi ecrso nagg'i

esemplari nel

hertt!,

Giorgio ,

Ol–

ga (e Gino esemplare nel mah:)

riescono aea m1c1sfani

1

illus:rnti •

\'i, <'Ome aC<'adcva ieri a Si10 An–

;.:-cli,

che del fascismo illustrò

i

temi che pote\'au

essere meglio

sentili da 111onest'uomo , e J>Cr-

1..

·iò erano del fascismo (non dtcill•

mo ddl' Augcli) semplice orpe llo.

'.\la

vedete con che fen ·ida

~7.i:l

,

l.-On

1"11c

calore e caudorc, 11 Pra–

tolini s:1mettere in pied i

la

\'it a

1\ei suoi ragazzi tlcl • quart iere ,,

fra

i

sedici e

i

vent'an ni, le nmi–

cbdc,

i

risC'ntimcnt i,

i

sogni,

il

primo

nm Ol'C;

in un';mrn di finbn

l"i\'issnta nella memoria, per cui

si ripc1um all 'Alain Fournicr;

con

una scritt ura lirica, ma pudka , li–

rica dent ro, che sembra SC111pre

vicina a toccar fondo, e si regge

di riJ,f-\in riga , come un 'acqua che

pullul a, come una bolla di sapone

<-hc vola e si stacca, nient'altro

1..

•hc sul sentimento· poetico che il

Prat olini ha dc-Isuo giovane pas–

sato, .'\.ltrelt anto tenero nel fon.

do il tempera mento del Venturo-–

li ,

con gli stessi pericoli di una

tenerezza

troppo diffusa ; ma

il

,;110 modo di son·cg liarsi

è

rad1-

cnle, 11n modo ironico, pungente,

razionale, epigra mmatico:

srct–

tko , si \'Orrchbc dire, se 11011fos-