

sotto l'evidente influsso dei princlpi propugnati dalla corrente so–
cialista, si posero le basi per la
«
socializzazione
»
della Tipografia
degli Operai il cui incremento avrebbe costituito, in prospettiva,
«
la
vera difesa di quanti, vittime della solidarietà e perseguitati pel
loro interessamento verso l'Associazione
»
si sarebbero rivolti
«
ad
essa per avere lavoro e protezione
»
118
•
Il secondo fatto
di
rilievo fu la proclamazione della
fusione della Sede Impressori con la Mutua Impressori avvenuta
nel 1894
119 :
ciò confermava, da un lato, la forte vocazione unitaria
della classe, e dall'altro la tendenza delle organizzazioni operaie ad
assorbire nel proprio interno il settore mutualistico.
Da questo generale movimento di unificazione venne emarginato
solo
il
Pio Istituto. La sua funzione infatti si era ormai, di fatto,
esaurita su 1.550 operai tipografi (1.100 compositori e 450 im–
pressori) quanti erano all'incirca nel 1893; solo 367 erano gli
iscritti contro i 1.015 (740 compositori e 275 impressori) iscritti
alla Società
di
resistenza
12
".
Continuava frattanto la lotta contro i tentativi padronali di elu–
sione della tariffa. Il primo strumento al quale la Sede milanese
fece ricorso fu quello della creazione di un'apposita Commissione
di vigilanza che aveva il compito di curare che, in ogni mandamento ,
ci fosse un socio che
«
vigilasse
»
l'osservanza delle prescrizioni ta–
riffarie nelle tipografie. Ma la semplice vigilanza, ovviamente, non
bastava e infatti in molti casi gli operai, per salvaguardare i diritti
conquistati nel 1892, furono costretti a ricorrere agli scioperi che
però, in genere, furono di breve durata
121
•
Contemporaneamente si moltiplicarono dimostrazioni di solida–
rietà a tutti i lavoratori impegnati nelle lotte del paese:
~
nostra convinzione,
-
si
legge ad esempio nel
«
Tipografo
», -
che
il giornale non debba starsene ristretto nel solo campo tipografico - vale
a dire trattare puramente gli interessi e le questioni della nostra classe
-
ma che sia suo compito e dovere d'interessarsi a tutto quanto ha carattere
sociale, a tutto quanto concerne la lotta dei proletari e dei salariati d'ogni
specie, la lotta tra oppressori
ed,
oppressi
122.
È
appunto questo il motivo per il quale la Federazione dichia–
rava nel 1893 di non poter restare indifferente di fronte ai moti
di Sicilia ed ai mezzi adoperati
«
dai preti del patriottismo
»
per
soffocarli, per cui decideva di aprire sottoscrizioni per i compagni sici–
liani
123
•
L'intervento dell'organizzazione dei tipografi nella vita politica
scendeva cosl dal piano dei prindpi a quello della applicazione e
dell'impegno concreti: particolarmente solidale si dimostrò infatti
tutta la classe tipografica nella grande lotta che vide nel 1897 scen–
dere in campo per la prima volta i fonditori di caratteri per la con-
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Biblioteca Gino Bianco