

quista del primo contratto di lavoro, cosl come particolarmente te–
nace
fu
l'azione per la conquista di una legislazione sociale efficiente:
la Federazione si batté per l'istituzione di una legislazione sugli
in–
fortuni nel lavoro e, nel 1895, istitul , al suo interno, una Società
Mutua per la vecchiaia fra i lavoratori del libro'", mostrando cosl
di preferire la solidarietà di classe alla beneficenza paternalistica.
Sullo scorcio del secolo l'Associazione tipografica milanese appa–
riva dunque come un organismo forte, ben saldo e combattivo, era
insomma divenuta uno strumento potente ed efficace attraverso
il
quale la categoria si era acquistata una notevolissima forza contrat–
tuale e peso politico, quando scoppiarono a Milano i moti del
1898
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•
L'8 maggio 1898, nel corso delle repressioni, venne sciolta la
Sede milanese della Federazione, ospitata dalla Camera del Lavoro,
e venne sequestrato tutto quanto si trovava negli uffici. Gli organi
dirigenti non furono tuttavia colti alla sprovvista: in brevissimo
tempo infatti venne nominato un Comitato Direttivo segreto e
furono posti al sicuro i capitali e i membri dei vecchi Comitati
Direttivi (alcuni erano fuggiti all'estero). L'Associazione si appre–
stava dunque ad affrontare un periodo di vita clandestina. Essa
continuò l'erogazione dei sussidi, divenuta particolarmente urgente
data la grave disoccupazione provocata dalla soppressione di vari
quotidiani (come
«
Il Secolo
»
e
«
L'Italia del Popolo
»),
e con–
tinuò pure la riscossione dei contributi. Oltre al Comitato clande–
stino milanese si costitul un altro Comitato a Lugano, che si occupò
della distribuzione dei sussidi ai profughi e del mantenimento dei
contatti con
il
Comitato Centrale, con le varie Sezioni italiane e le
Federazioni straniere.
Alla fine del 1898 la Sede milanese poté ricostituirsi, ma do–
vette affrontare ulteriori gravissime difficoltà d'ordine finanziario
(il suo capitale era stato notevolmente decurtato diminuendo di
23.000 lire). e d'ordine giuridico, poiché un decreto prefettizio
proibiva la ricostituzione dell'Associazione come Società di resi–
stenza, permettendo invece la semplice costituzione di Società di
Mutuo Soccorso, e vietava inoltre l'adesione della stessa alla Fede–
raaione.
Alla Sede milanese non rimaneva altra scelta che quella di ac–
cettare formalmente le condizioni delle autorità, salvo poi di fatto
cercare di continuare una azione autonoma. Ricostituitasi, l'Asso–
ciazione iniziò infatti immediatamente un'alacre opera di riorganizza–
zione e di ripresa delle lotte. Riassestato infatti il capitale con
l'imposizione di una sopratassa progressiva in ragione del guadagno
giornaliero di ciascun socio, ripresero subito le lotte per la revisione
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Biblioteca Gino Bianco