

iniziando in questo modo un rinnovamento al suo
interno,
do–
vette subire pesantemente
il
periodo di grave crisi economica
ge•
nerale che alla economia lombarda derivò dalla sottrazione del
mercato veneto ed i riflessi della crisi nazionale seguente all'unità.
I metodi di lavorazione erano ancora sostanzialmente primitivi e
«
la cappelleria - come scriveva un attento osservatore, il Ma•
riani - era ritenuta industria di mediocre importanza, tanto che
parecchi cappellai, appena raggruzzolato un discreto peculio, abban•
donarono l'industria del cappello per metter si su quella dei
CO·
toni
»
6
•
La prima , anche se parziale, sostituzione del lavoro meccanico
a quello manuale risale al 1868, quando, appunto in seguito ai
contatti con l'industria francese, nelle fabbriche dei fratelli Valera
e di Andrea Meroni
fu
introdotta una nuova macchina per formare
le falde (di origine francese , naturalmente) che doveva da quel
momento definitivamente soppiantare l'arco o
«
arsone a mano »
vecchio di secoli
7
•
Questo arsone meccanico, ancora messo in moto
a braccia d'uomo , era una macchina semplice e primordiale , ma la
sua introduzione segnò l'inizio della radicale trasformazione del·
l'industria.
Il rinnovamento all'interno di questa si svolse agli inizi mol•
to timidamente e fra incertezze notevoli. Durante tutto
il
decen•
nio 1868•78 a Monza si perfezionarono in maniera sotterr anea
quei processi di accumulazione capitalistica che avrebbero permesso
proprio dal 1878 in avanti di sconvolgere definitivamente la strut–
tura della fabbrica con l'introduzione massiccia della lavorazione
meccanica, con la general izzata e diffusa divisione del lavoro e
quindi con la conseguente formazione di quel vero
e
proprio pro•
letariato industriale del cappello che è protagonista del nostro stu•
dio. Saranno gli stessi industriali a riconoscere in seguito l'impor•
tanza di questo processo :
Di
tutte
le industrie sorte in seguito alla riunione politica del nostro
troppo modesto paese, nessuna ha fatto passi cosi giganteschi e nessuna fece
meno parlare di sé della cappelleria italiana [leggi: monzese].
Cominciò,
s'accrebbe, divenne forte e adulta, senza che nessuno quasi lo sapesse...
8 •
Ma occorre subito mettere in rilievo quale
fu
la condizione che
rese possibile proprio da questo decennio in avanti alla cappelleria
monzese di metter si alla testa della produzione nazionale malgrado
che lo stesso processo di razionalizzazione fosse contemporanea •
mente in atto nei più avanzati centri piemontesi della lavorazione
del cappello. Sono illuminanti, a tale proposito , le affermazioni
fatte verso la fine del secolo dall'organo padronale in un articolo
intitolato
Le macchine e la mano d'opera:
156
Biblioteca Gino Bianco