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Prefazione

vernini nella successiva azione politica, operata dall"' Unità." Azione che

Benedetto Croce

-

che pure era intervenuto per una soluzione positiva del

dissenso con i vociani

-

cercò di sostenere, facendo da tramite nelle trat–

tative, sfumate, con Laterza per la pubblicazione e l'amministrazione del

giornale. Croce, tuttavia, sembra non aver colto le implicazioni piu autentiche

e sostanziali dell'azione salveminiana, se, il 23 novembre 1911, cosi scriveva

a Salvemini:

" [...]

Per quale ragione tenete tanto a farla uscire in decembre?

Non sarebbe meglio aspettare la soluzione della guerra di Tripoli? Ora il

pubblico è tutto preso dalle vicende della guerra; e non solo non farebbe at–

tenzione al nuovo giornale, ma forse sentirebbe come una stonatura la ri–

presa della questione meridionale. A guerra finita, verrà il periodo della

calma e della meditazione, e del rendimento dei conti, e del bilancio per l'av–

venire.""

Il gruppo di lettere sul problema della scuola comprende principalmente

la corrispondenza con Kirner, Mandolfo, Lombardo-Radice e Gentile: già in

recentissime pubblicazioni7'

è

stato esaminato a fondo e messo in luce questo

lato della personalità e dell'attività di Salvemini. Non è quindi il caso di rifar–

si a temi e problemi già ampiamente esposti e commentati. Va detto piuttosto

che le lettere di e a Salvemini sul problema della scuola sono numerosissime,

e tutte costituiscono in linea di massima un valido apporto all'approfondimen–

to della conoscenza della sua attività nel campo della politica scolastica. Poi–

ché non tutto poteva essere pubblicato, si

è,

pertanto, limitata la scelta ad al–

cuni gruppi di lettere che, senza turbare l'equilibrio generale della raccolta,

potevano comunque rispecchiare in maniera abbastanza fedele la matrice

sostanzialmente politica e culturale dell'interesse salveminiano verso i pro–

blemi scolastici.

In

questo senso,

è

estremamente significativa una lettera a Francesco

Papafava, in cui Salvemini chiarisce in parte

i

motivi sociali e morali, per

cui si è buttato a capofitto nella politica scolastica: un "ideale altissimo dello

insegnante"; la lotta contro la camorra, la corruzione e l'immoralità dila–

gante nelle strutture burocratiche e, infine, la "miseria atroce degli inse–

gnanti."''

Ritorna qui

-

naturalmente in un contesto diverso e con motivazioni

piu complesse

-

quell'ideale moralistico e umanitaristico che abbiamo già

visto delineato nel

1896,

quale stimolo primo alla sua adesione al socialismo.

La

corrispondenza con Kirner costituisce una importante documenta–

zione per la storia della nascita della Federazione nazionale insegnanti

scuole medie,

14

della definizione del suo carattere, dei suoi scopi e della sua

struttura, esclusivamente democratica.

71

La lettera

è

pubblicata al n. 328.

72

Si veda, in particolare G.

SALVEMINI,

Scritti sulla scuola,

a cura di L. Borghi e B. Fi–

nocchiaro, Milano 1966, l'introduzione di L. Borghi, alle pp. IX-XXX, e

L.

AMBROSOLI,

La Fe–

derazione nazionale Insegnanti Scuole medie dalle origini al 1925,

Firenze 1967,

passim.

" La lettera, del 13 gennaio 1903,

è

pubblicata al n. 138.

74

Cfr.

in

panicolate, su questo,

AMBROSOLI,

La Federazio>1e

cit.,

pp. 1-50 e la Comme–

morazione

di

Kirner, scritta da Salvemini, nel volume G.

KIRNER,

Discorsi e scritti,

Bologna 1906.

XXVIII

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