

Gandhi; at t raverso Mao , « i l Vecch i o
della Mon t agna », c o n l a C i v i l t à , l a
Storia, l ' An ima del la Cina. La civette-
ria e i l vi rtuosismo (e la noia) celebra-
no i massimi t r i on f i ne l l e conversazio-
ni con Neh r u : al lusioni , compl iment i ,
ammicchi, c i t az i on i e cont roci tazioni
dai Sacr i Tes t i (e dal le r ispet t ive ope-
re), afor ismi , indovinel l i ... Da par te d i
Nehru c ' è qual che educato t en t a t i vo
di sot t rars i a questa molesta compl i -
cità, con ef fet t i diver tent i (anzi grotte-
schi, dato che Mal raux non sembra av-
vedersene), come quando, al Nostro che
declama: « La cul tura non può eviden-
temente sostituire gl i dei, ma può off r i -
re l 'eredi tà del la nobi l tà del mondo... »,
Nehru r isponde con del iziosa sempl i -
cità: « Sono u n po ' sconcertato. I no-
stri 'problemi s i pongono al t r iment i . . .
C'è l 'analfabetismo, e dopo tut to, una
delle cose che p i ù m i f anno piacere,
quando percor ro l ' I nd i a , è d i vedere
dappertutto nuove scuole piene di bam-
bini... ».
Se Ma l raux fosse semplicemente u n
conservatore, u n reazionar io espl ici to,
potremmo anche prender lo s u l ser io.
I l suo gioco, invece, p e r vo l er essere
troppo ambizioso, d i ven t a puer i l e. I l
suo forsennato sincretismo pretende d i
connettere le epoche più lontane, i pro-
blemi p i ù diversi , i va l or i p i ù contra-
stanti. Un i c o me t r o d i g i ud i z i o : l a
Grandezza. La Storia diventa un Museo
che allinea Saint-Just e Napoleone, Bar-
rès e Pégu y, L e n i n e Clemenceau,
Churchi l l e St a l i n , S t a l i n e Tr oc k i j ,
Paul Va l é r y e Jean Moul in. . . E natu-
ralmente, d e Gau l l e è equiparato a
Nehru e a Mao , da t o che ques t i —
parallelamente a l l a st rategia d e l Ge-
nerale per l 'Europa — auspicherebbero
l'Asia delle Patrie, o magari per via che
tutt 'e t re attribuiscono mol ta importan-
za alla gioventù (come se Hi t l er o Mus-
solini l a pensassero diversamente!). Ma
Malraux ha preso l e sue precauzioni :
nelle pr ime pagine del l i bro r i por ta l e
parole d i u n oscuro prete: « E poi , i n
fondo i n fondo, l a ver i tà è che
non c i
sono persone grandi... », e la frase viene
ripetuta un ' al t ra vol ta, i n piena org i a
di Grandezza, verso l a f i ne d e l l i bro .
Diavolo d ' un Mal raux!
(p.g.b.)
UNO CHE SA VEDERE
« In u n d i f f i c i l e equ i l i b r i o s i t r ova
anche l a nozione che l 'autore h a de l
socialismo e del la r ivoluzione i n Rus-
sia, e f u o r i d i Russia. Qualcuno po -
trebbe de f i n i r l a
démodée
i n u n mo -
mento, c ome l ' at tuale, i n c u i , spez-
zata l a s u a int r inseca i dea l i tà i n t e r -
nazionalistica, i l movimento r ivoluzio-
nario s i sente percorso, come da una
quartana, da nuov i f ideismi e naziona-
lismi e da cent r i fughe aspi razioni r e -
visionistiche, o l t r e che da i ma l i ' cro-
nici ' de l burocrat ismo e del l 'autor i ta-
rismo. M a que l l o che forse sgomenta
più l ' au t o r e è i l v u o t o intel let tuale,
prima che pol i t ico, i n cu i , anche nel -
l'occidente europeo, s i possono di ffon-
dere r i nno v a t i e r i pugnan t i c u l t i e
miti, inquinando l a prospet t iva stessa
di un pu r possibile domani post-capita-
listico radicalmente migl iore. L'autore,
che non ha l a pretesa e neppure l 'am-
bizione d i essere ideologicamente u p
to date,
s i t i ene f e rmo a l l a prospet -
tiva r ivoluzionar ia social ista qua l e s i
è robustamente disegnata n e l per iodo
prestaliniano ( d i qu i l a sua non celata
ammirazione, a d esempio, p e r Len i n ,
un r i voluz ionar io c h e sapeva vedere
anche que l l o che non avrebbe vo l u t o
vedere m a che c ' era ne l l a real tà) e ,
da questo punto di vista, respinge, l'ere-
dità stal iniana equamente d i v i sa n e i
due avversi , ma sostanzialmente omo-
genei i n senso pol i t ico, sistemi sovie-
tico e ' cinese ', anche s e n e l p r i mo
riconosce i segni sicuri, per quanto con-
trastanti e conculcati, d i una r ianima-
zione de l l a società c i v i le, men t r e n e l
secondo vede, senza smi nu i r ne l ' ev i -
dente speci f ici tà stor ica, u n t en t a t i vo
di cos t ru i re u n a società t o t a l e domi -
nata e control lata, secondo g l i schemi
ben at tuab i l i d i una car icatura nazio-
nalistica del l 'utopia, che offusca l 'affine
tentativo stal iniano ».
(Vi ttorio Strada, ne l l a prefazione a l
suo l i bro Tradizione e r ivoluzione nel -
la let teratura russa, Einaudi 1969, l i r e
3000).
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