

GEO l,GI::
ADE
La
favola del bohémien
sfortunato
GEORGEAI>F.
è
nal? in In<liau a (U.S.A .) nel 1666. Ittiziù
come giornalista a Clucago e
s..-:1
issc in seguito romanzi umo- ,
ristid
ed
opere comiche. i\la la vena che gli
dietle
la celebrità
fu
quella con cui scrisse le
«
Fable s in slang • (Favole in dia•
letto) , che apparvero per la prima volta nel 1899. Quest e souo
sapidi raccontini costruiti per illustrare una massima mo–
rale
e,
al contrario di Esopo , che scelse
i
princlpi più gcul':•
d ei e H svolse col
più
semplice linguaggio, Ade illustrò con
le
pit'1
peculiari espres sioni dialettali alcuue «moralità •
ci–
niche o allegr e. Recò in tal m<Xlo uno dei maggiori contri–
buti all'uso del dia'letto nell'art e, cosi largamente praticato
dai
più
moderni scrittor i americani. Nel 1914 apparve uu
altro suo libro di • fa\'ole •• più lunghe e più complesse ma
essen zialment e dello stesso carattere.
U
na volta, al t.empo dei temp i, c'era un
Ti.zio,
briflant.e
ma
non apprezzato, che era mi così perfetto Bohémien clic
gli estranei lo p,·endcvano generalmente per un vaga bondo.
Avreb be mai spazzolato
i
suoi abiti ? Certamente
n-0.
Quando
portava un colletto aveva -vergogna di se stesso.
La
cenere dell,i
pipa gli cadeva sulla giacca e sul panciotto. Raramente pett i–
nava
i
suoi capelli, mai si faceva la barba.
Ogni sera 11iangiava. l'imitazione di
im
pranzo, in un risto–
rante da q11ara1ita
cents,
trangugi ando 1ma bottig lia di ricosti–
tuent e let.terario. A ve-va. format o un piccolo Circolo di Geni,
anch'e ssi senza Iaw ro, i quali amavano di slarse11e a pancfo
all'aria , ridendo amaramente della vita.
Il magg iore Bohém icn era un autore. Dopo essere stato
!ifiutato da numer osi editori, aveva deciso di scri11ere per
i
posteri . l posteri
n 011
ne avevano saputo nulla e perciò no11
poterono reagire.
Egli sapeva che le sue opere erano buone, percl1è così gli
avevano detto
,1tfle
le anime libere e indipendenti del Ritro1N
degli Spagh('lfi . Egli leggeva loro q1talche cosetta di suo circa