

presentata alla Commissione d'Arbitro ond'esscre messa in considerazione
qualora non si ottiene di essere messo a farne parte.
29 agosto - ignorando se la retrod etta fosse presentata
alla
Commissione
d'Arbitro, gli operai tessitori si riuniscono nuovam ente
in
sala sociale e ad
unanimità deliberano
cli
inviare una supplica al Signor Prefetto pregandolo a
presentar e le nostre deliberazioni alla Commissione d'Arbitro qualora non
fosse stata presentata.
30 agosto - essendosi
il
Signor Prefetto recato a S. Agostino per la
distribuzione dei premi, la sunnom inata supplica venne presentata al cancel–
liere: Signor Pessina. Persuaso che la Signoria Vostra. vorrà a prendere a
cuore anche gli interessi dei tessitori di qui,
Le
anticipo
i
più sentiti ringra–
ziamenti),).
167 A.S.C.
fondo C. d. C., cart. 370. Telegramma del Presidente della Ca–
mera di Commercio, Nobili,
a1
Ministro Berti
in
data 25-7-'83.
168
lvi, Manifesto murale, in data
25
luglio 1883, emanato dal Pre–
fetto , Guala.
169
La
questione dell'Arbitrato era una dei punti più qualificanti del
programma democratico radicale. Il Grando, deciso avversario dello sciopero
(« ...
noi siamo nemici dello sciopero, solo l'ammettiamo come mezzo estremo
e dopo fallite .tutte le possibili pratiche preventive ...
»,
«
Il Lavoratore
Co–
masco », 28 dicembre 1889), ne
fu il
più tenace e convinto sostenito re. Sul–
l'arbitrato avvenne uno scontro decisivo tra operaisti ed elementi radicali
nel corso del quarto congresso della Confederazione operaia lombarda. Cfr.
MANACORDA,
op. cit.,
pp. 204-10.
«
11 Lavora tore Comasco),) continuò a battersi a favore dell'arbitrato, ma
nel 1889 dovette riconoscere che esso aveva ormai perso molta credib ilità
agli ocd ,i dei lavoratori.
«
Il Lavoratore Comasco», 28 dicembre 1889.
170
A.S.c.,
fondo
C.
d. C., cart. 370. Manifesto murale,
in
data 26 luglio,
emanato dalla Commissione Operaia per la Istituzione dell'Arbitrato.
171
Verbale manoscritt o della seduta della commissione arbitramentale,
composta da dieci fabbricanti e da altrettanti operai,
in
data 28 luglio 1883.
A.s.c.,
fondo C.d.C., cart. 370.
m Il Carughi era esponente del Circolo Democratico Popolare, il Livio,
il Grande e l'Ostinelli erano dirigenti del Consolato Operaio. Nemici degli
scioperi, fautori della conciliazione tra capitale e lavoro sulla base del rispetto
dei reciproci doveri e diritti, essi auspicavano una graduale e prudente tra–
sformazione della società, per mezzo della associazione, cooperazione
ed
educa–
zione dei lavoratori, della legislazione sociale e dell'arbitrato. Nel 1883 però
già cominciavano a manifestarsi le prime insofferenze tra i lavoratori verso
questa direzione radicale-borghese. Negli anni successivi in seno al movi–
mento operaio comasco, in concomitanza con lo sviluppo della tendenza
operaista, si accentuarono le divisioni e le polemiche, che portarono nel 1888
allo scioglimento della Società di Previdenza.
173
«
La
Manifattura Serica», 1° agosto 1883,
Lo
Sciopero.
174
Della variazione in favore degli operai urbani informava un telegramma
inviato al giornale «Sole),) di Milano dal sig. P. Carcano.
A.S.c.,
fondo C.d.C.,
cart. 370.
1;s
Sull'avvenire degli operai tessitori
cit.
176
Gli inganni escogitati dagli imprenditori serici comaschi per retr i–
buire i lavoratori con compensi inferiori alle tariffe da essi stessi accettate,
erano innum erevoli. Aristide Bari, nell'opuscolo citato, riferiva ad esempio
che una ditta comasca, di cui non faceva nome, era solita farsi rilasciare dal
Sindaco del Comune di residenza degli operai un documento che attestava
il
loro stato di indigenza,
il
che li autorizzava a
lavora.reper 10 centesimi
al di sotto delle tariffe stabilit e.
149
Biblioteca Gino Bianco