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di fondi, a suo giudizio « il compito principale di chi opera nella legalità è quello

di aiutare chi lotta nella clandestinità..., e chi entra nella clandestinità trasforma

la politica in guerra guerreggiata ». Don Cox aggiunse che « il leninismo è un

programma di azione » e Katleen Cleaver smentì le rivelazioni fatte sul suo conto

dal giornale del partito.

Intrecciata con i diversi stadi della discussionema di rado apertamente dibat-

tuta è stata la questione dell'influenza del Partito Comunista su Newton e in

particolare i l caso di Angela Davis. Cleaver sostiene che i l Partito Comunista è in

parte responsabile di quello che egli definisce lo spostamento a destra di Newton

ed è convinto che esso abbia fatto tanto rumore in tutto i l mondo per Angela

Davis anche per coprire lo scarso appoggio dato alla campagna per salvare la vita

aBobby Seale. Inoltre Cleaver ha tenuto a precisare che Newton preferisce vivere

in unamansarda da 650 dollari al meseanziché nel ghetto.

La replica di Newton a quest'ultima accusa è stata raccolta da un cronista del

«New York Times »: « Mi sento come prigioniero », ha detto, « ma almeno se la

polizia dovesse fare irruzione qui dentro, avrebbe un bel da fare per giustificarsi

con gli altri inquilini ». Newton ritiene inoltre che le Pantere abbiano sbagliato

adoccuparsi della difesa dei soli propri compagni. Alla televisione nazionale egli

ha lasciato perdere l'occasione di sparare a zero in favore di Seale e contro l'assas-

sinio di Fred Hampton a Chicago, per parlare invece dell'offensiva più generale

scatenata contro l'America nera. Egli ha affermato che la morte di trenta o qua-

rantaPantere e i molti processi in corso contro altri membri del Partito non rappre-

sentanoche una piccola parte della repressione in atto contro i neri e vanno perciò

^visti in questa prospettiva. Si tratta di un evidente tentativo di riallacciare i rapporti

non solo con la comunità nera ma anche con diversi radicali neri con i quali le

Pantereavevano rotto nel periodo tra il '69 e i l '71, quando sostenevano che tutti

i veri rivoluzionari neri dovevano appartenere al loro Partito.

Ladichiarazione più completa circa la questione di Angela Davis e del Partito

Comunistaè stata fatta daGeorgeJackson. Jackson, decisamente allineato con New-

ton, parla di Angela Davis in termini altamente lusinghieri, precisandoanchecheAn-

gelaDavis apparteneva alla minoranza del Partito Comunista e che s'era battuta a

lungo per spostarlo su posizioni più rivoluzionarie. Un ulteriore contributo viene for-

nito da Jackson là dove egli getta un ponte tra le idee di Newton sull'organizzazione

del ghetto e la preminenza data dal marxismo al ruolo della classeoperaia. In ciò la

corrente di Newton sembrerebbe più vicina al marxismo della linea di Cleaver, che

pone invece l'accento sulla cultiura giovanile e sul sottoproletariato. Ecco quanto

affermaJackson a proposito di Angela Davis:

«Angela Davis vanta un'esperienza politica irreprensibile sotto ogni aspetto.

Per Bobby, per Ericka, per noi nei campi di sterminio della California, il suo chiaro

messaggioera lo stesso — libertà, basta con i l linciaggio semi-legale... Tempo fa

si è addossataanche i l compito di infondere nuova vitalità al Partito Comunista

Americano con le esplosive teorie della liberazione nera. Nella sua militanza all'in-

terno del PCUSA non ha mai mancato di combattere quelle posizioni politiche o

ideologiche che non riflettevano la realtà degli antagonismi sociali e razziali degli

Stati Uniti di oggi... Nessuna posizione politica o ideologica reazionaria assunta

dal PCUSA nè alcun individuo che sostenga tali posizioni sfugge alla sua critica.

Per vesto è stata a sua volta bersaglio di pesanti critiche...

«Sono un convinto sostenitore della concezione intercomunitaria d i Huey

Newton e del Black Panther Party. Angela mi bersaglia di domande poste- con

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