

poi
•
La
Gazzetta dei Cappellai•
(a.
V, n. 49, 10
giugno
1900): • Buoni
amici socialmente, essi patlavano dei colleghi rome rompagni molti anni
prima
che
la
moda tedesca del socialismo diventasse di
moda
in Italia •·
161
L.
DAL PANE,
Storia del lavoro in Italia dagli inizi del sec. XVIII
al 1815,
Milano, A. Giuflrè 19,8, p. 377.
162 MANFREDI,
op. cii.,
p.
293.
163
Regolamento della Pia Istituzione per lavoranti in ctJppelli di Monza,
Milano, Tip.
P.
Agnelli 1860, p. 4.
164
Ricaviamo queste notizie da una breve storia dell'istituzione pubbli–
cata dalla •Brianza• (a. II , n. 14, 8 aprile 1899) in occasione della premia–
zione del sodalizio operaio all'Esposizione Nazionale di Torino per il
cin–
quantenario dello Statuto. L'articolo era evidentemente scritto da Ettore Reina
che
curo
poi,
per
incarico dcll'Uf!icio del Lavoro del
MAIC,
la
pubblicazione sulla
Federazione dei Cappcllai, dclla quale
fu
per
aoni
segretario.
165 MAIC,
Ufficio del Lavoro,
U
organizzazioni
di lavoratori in Italia.
Federazioni di mestiere. I.
La
Federazione dei Cappellai,
Roma,
OfI.
Poli–
grafica Italiana
1906,
pp.
71-2.
166 MoooRATI,
op.
cit.,
p.
23.
167
Questo lato negativo era cosl sottolineato per Milano
dal
Fano:
«
Non sa troppo di fraterno l'escludere chi non guadagna un salario
di
L. 12
alla settimana»'.
E. FANO,
Della carità preventiva e dell'ordinamento delle
società di M.S. in Italia,
Milano, Stab. Civelli 1869, p. 513.
168
Regolamento della Pia Istituzione
cit.,
p.
4.
l6'
A buon diritto • Il Lambro • (a. I, n. 2, 7 gennaio 1886)
poteva
scri–
vere, come abbiamo riferito, che questa associazione
«
suffragava i morti e
trascurava i vivi
».
110
Questo della rcciprocanza dei sussidi era l'espediente
cui
si era ri–
corsi per ovviare
agli
inconvenienti che
per
il primo Regolamento del Pio
Istituto milanese erano stati cosl messi in rilievo dal
MANPREDl
(op.
cit.,
pp. 3045): • Perocché aa:ollandosi la società tutto il peso dei soccorsi ai
'
forestieri ', i non ascritti vengono ad esserne ingiustamente esonerati, men–
tre
poi
anch'essi, quando si recassero in paese straniero, otterrebbero il
beneficio dclla reciprocità affatto gratuita per essi ed a spese degli addetti
alla
società •·
171
MAIC,
Statistica del Regno d'Italia,
Società di mutuo soccorso
-
anno 1862,
Torino, Tip. Letteraria 1864, pp.
50
e 144.
m
Con•
RAMus1No,
op. cii.,
tab. 14, p. 28, parte
I.
Già
da
que–
st'anno non figurava più
il
soccorso
ai
forestieri.
173 •
La
Gazzetta dei Cappcllai •• a. V, n. 46, 10 marzo 1900,
L'or•
ganizzazione operaia dei cappellai.
Parlando del Pio Istituto milanese, •
af!i.
gliato alla grande unione cosmopolita dei cappellai»,
il
FANO
(op.
cit.,
p.
512)
cosi commentava l'uso di soccorrere gli appartenenti alla professione
senza differenza di paese:
«
E questa pratica
è
degna di attenzione, perché
puossi riguardare come avanzo dell'antico compagnonaggio, che dura tuttavia
çon estesissima ramificazione fra
i
lavoranti cappellai
i
quali in Italia,
in
Francia,
in
Spagna, nel Belgio e in quasi tutta l'Europa occidentale e cen–
trale contano società affigliate, e sono stretti da tacito patto e fratcllevoli
nodi, sl che ogni qualvolta un affigliato non abbia lavoro e ne vada
in
cerca, e imprcnda viaggi,
in
ogni
città
dove arriva
i
compagni d'arte
gli
porgono consiglio e soccorso. Molti intraprendono
tali
viaggi
per
imparar
meglio l'arte loro, e si fanno riconoscere
dai
compagni con
segni
mistici
e
mistiche parole. Simil costume di peregrinazione e di ammaestramento mu–
tuo fra artigiani, che
in
alui paesi
~
ancora cotanto diffuso, in Italia non
ci
viene presentato
che
dai cappellai. Gli
~
il
vero
I
tour des compagnons
',
che accenna
alla
solidarietà ed
alla
fratcllaoza dei lavoratori •·
114 FANO,
op. cit.,
p.
60.
231
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