Unità proletaria - anno II - n. 8 - 16 aprile 1973

' . ... ~.tf ASSAB-J fllOVADJ Yl&le :Itali& m 4-1100 - ~ o a L ! · 1/?4 Anno li - N. 8 • Quindicinale del Partito di Unità Proletaria • L. 100 .....__ - . - -- -- ~ ~ . - Spediz:iooe in abbonamento po5tale • Gruppo ll/70 Lunedì 16 Aprile 1973 P.d.U.P. e Manifesto propongonouna discussione e .una iniziativa a tutta la sinistra anticapitalistasu · lotteoperaiee prospettivapolitica I) Le lotte operaie si collocano in una siruazione di crisi econ~ mica in via di ulteriore aggnmt-- Perch è il documento ~~:=te~~~· La combatthità operaia, maninee padrooale, l'attacco alla contrattazione articolata e ai consigli, la e tr.mati,11 globale,., non sono passate, come testimoniano gli aspet ù posi tivi dell'accordo lntersind. E" pec questo stesso motiYo che la repressione ha i.neon tra lo forti OSUtcx»i, l'azione del go,·emo si è inceppata, la ristrunuraziooe capitalistica noo procede con il rii.IDOche si proponeva. fe:sl8lasi aoche nelle lotte per i ~ f U • ~ rinnovi contrattuali e le profonde con 1, ,,,an11esto :~~~r 0 ~: que sempre più contro i risaeni margini reali di ooncessiooe rin documemo comune con i compagni del Manifesto fon:rusrica del sistema e oe minacciano da ,icino i ,incoli di com-- rappresenta un fatto di notevole imponanza noo solo per patibili<à. E..."-Sa pone perciò coo 3) Tuttavia sono evidenti i li-- miti che pesano sul =·imento di lotta. La lotta sociale non si è effeuivamente sviluppata su nessuno dei terteoi decisi.-i (mezzo. giorno, inflazione, scuola) così da produrre scontri reali, ver.enze precise, risultati concreti, stru tture di movimento ramificate. noi ma per tutte quelle forze cbe avvertono l'esigenza di fon.a cresQellte l'esigenza di una operare, oelfi.mmediato, per arrestare il processo di fran- pro:,--penn·a strategica di aliematumaz.iooe della sinistra, per superare chiusure settarie e ti,,a di classe, della OCl5UUZiooe di falsi .....~.,...; di gruppo o di =nm"7:iooe, per sbloc• un blocco sociale e poooco di ..---•~ -·e.- ferma opposizione al fronte capicare il processo di ripiegamento verso il disimpegno o verso talistico e al regime democ:ristiacooflueme maturate all'insegna della raw.gnaziooe. no. Fmo dalla prima fase della nostra esperienza abbiamo Le linee politiche prevalenù nel Il governo ba svalutato. coo ciò acoelerando l'inflazione e insieme rilanciando un tipo di sviluppo ancor più selettivo, anùmeridionalista e antioccupa:ziooale. afJ di l I f d Ila • • oosuo movimemo operajo, nel ermato · vo er ricercare coo tutte e orze e stnlstra Pci, e nel Psi, risullaI!O così san- (parlamencare o extraparlamentare, tanto per usare una de- pre più cootraddiuorie rispetto fioi:ziooe di comodo) un confronto reale che partisse dalle ad uno sviluppo positivo delle realtà concrete e che si ancorasse stabilmente al movimento, lotte. Esse cercano di so,.-apporre tentati vi di mediaziooe istiruJnfiaziooe, squilibrio ncmkud, deteriorameoto e saatificaziooe del mercato de( la\'Ol'O, sono e..-identi rentati\i in ano ~ frantumare la unità del prow.tariato in una molteplicità cresceote di condizioni ~upaz..~ e di reddito. ai suoi strumenti, alla sua organizzaziooe. ziooale ad una radicalità crucenIl rapporto coi compagni del Manifesto, così come si è te del conf_lino ~ e provoca-- fino ad oggi realizzato, e come dovrà svilupparsi nel futuro, O? una sempre pru &J:l~-e s paranon ba niente di preclusivo o di polemico verso altre forze. ~ tra ~~tro soc!ale e Pro: Bologna scegli bi 1:...- -L- • speru..-a poliuca, restringendo gli A em.mo c aramente questa ...-. ~ neon- spazi della stessa iniziatin sindafennammo con cbiarexza a Livorno. Decidendo di elaborare cale. Si profila, in generale un attacco alla condizione operaia che proprio am-averso la mano,'?'a economica e l'attacco sul terreno sociale è destinalo nei prossimi mesi a farsi ~ più duro, e punta alla ripresa del pieno con· trollo capitalistico sulla fabbrica, cercando di vincere la resistenza operaia. questo documento comune J1 livello nazionale abbiamo ce:r- E' in questa cornice che de\-e c:ato di raccogliere positivamente le esperienze maturate alla essere valutaro, sia oei suoi limiti che nei suoi aspetti positivi - base. sui quali il Manifesto e PdUP banno espresso le rispettive 1(,- * )/,- valutazioni - l'accordo lotersmd, avendo presente che questo acNessuno di noi si illude che una posizione comune sulle lotte e sulle loro prospettive risolva magicameote tutti i problemi aperti nella sinistra in generale, e quindi anche fra noi e il Manifesto, ma ognuno può rendersi cooto che esso può costituire un dato di partenza importante e preparare futuri e positivi sviluppi. Noo è di poco cooto che due fone coo una precisa e distinta identità organizzativa, passate al vaglio di esperienze in larga misura, divene, che hanno quindi giudizi diversi su problemi non secondari e che anche sulle lotte di queste settimane hanno espresso giudizi in parte diversi, si ritrovino poi unite su un primo - certo parziale - giudizio sulla attuale fase dello scontro di classe e si dichiarino disponibili per un rinnovato impegno nnitario capace di migliora.re positivamente anche altri settori della sinistra politica e sociale. Non è stata la mania di sommare etichette che ci ha mossi, ma la consapevolezza di poter dare una prima, parziale e ancor insufficiente risposta alla domanda politica di decine di migliaia di militanti che noo accertano né la logica del « me:no peggio » né quella di un minoritarismo piccolo borghese cbe porta alla contrapposizione e all'isolamento e condanna all'impotenza. Si tratta di un documento che mira a sgombrare il terreno da equivoci e sospetti; non chiude affatto il dibattito, il confronto e anche la polemica tra noi e i compagni del Manifesto. )I,. * Il documento, sottoposto al giudizio e alla veri.fica dei militanti delle due organizz.a:z:tooi e a quello più generale del movimento, dovrà rappresemare uno stimolo all'arricchimento del dibattito nel PdUP e nel Manifesto, e diverrà esso stesso forza propulsiva per un confronto talvolta anche difficile, cbe sarà utile se servirà ad arricchire la dialettiea e l'iniziativa di tuno un arco di forze interessate all'emergere ed al formarsi di un progetto politico alternativo. Si tratta di un contribuco di due forze che, superando una visione patriottica, ,·ogliono cimentarsi in un l~voro comune con spirito unitario \·erso tutte le compooeno politiche ; sindacali deUa sinistra, nel massimo di chiarezza tra loro e verso gli altri, affidando il chiarimento la YeriJica e il superamento delle divergenze non già alle mediazioni a tavolino ma aJ vaglio del movimento. Un ano di modestia e di presunzione insieme: modestia di chi sa quanti e quali siano gli ostacoli che si frappon~ono a un nuovo processo di aggregazione a sinistra; pres~one di chi ritieoe che oggi la situazione rende sempre p1u co?1• orensibiJe a livello di massa l'esigenza di una dura e m- ~te opposizione di tu~ la s~~tra alla_ politica del sistema, vist.a in tu ne le sue artiCOlazioru e cogl1ffldone rotte le contraddizioni. . . . Un atto di anhà e di chiarezza resa intanto poss1b1le dal fatto che il PdUP, in questi mesi di. d~ l~\oro, ~ e andato affermando e si è dato una propna 1dentìta polioca e organizzativa che non arriva né troppo P':5'10 né troppo tardi, ma più semplicemente aJ momento giusto. fl centro operativo nazionale d~I PdUP oonio, non solo non anticipa uo~ lt.r • ili1f · ; na facile conclusione del contrat- 4) Questo stato di cose non è to, ma si eccompegna, anzi, ad solo il frutto delle difficoltà og-- un inasprimento dello scontro. genr.-e, dei ritardi, delle incertezSo!o considerando il rappono tra ze con cui il rilancio della lotta accorcio, situazione politica, pn> sociale è stato tentato dai meialspemve ecoooo:ùcbe può essere meccanici e dalle caregoòe in lotd&o un giudizio non superficia- ta Tutto ciò certo. ha pesato. ma le e unilaterale degli sbocchi con-- è esso stesso il riflesso di cau..<e uatruali; e anzi solo operando più generali. sulfimero arco di tali problemi Sulla unificazione di loue consi può dare elio sres..«>contrarto lr8ttuali. e sul collegamentc !!lisoluziooi non effunere. ta operaia dcl nord e mo\"imento Senza facili ottimismi o im- di loua ne! sud, sulla ini:z:ativa prowisazioni, ocxon:e quindi ape- di risposta alla riscnmuraz::one, rare, in questa fase. il massimo baooo pesato infatti in modo nesforzo per realizzare qud proces- gam-o gli indirizzi politici delle so di generalizzazione e di potiti- confederaz~ni sindacali e dei ciz:zazicoe della lona sociale che partiti della sinistra storica: nmè oggi la condizione indispensa- pom.~.ione quasi ~lusivameme bile pe. respingere la controffen- nego~'.31e . e ~tralrzz.a1a _ deUa siva padronale e gcl',ernativa. I c_pohnc:a ~:e nf~nne ,., in fun2) La lotta dei metaJmeccanici z!one n~u,h?ram~. la c sos_:an_ _ e in gene.aie la lotta operaia z:i_a!euu~,o~e _delle p=1co1 dai chimici ai i=ili - ha espres- ~1 massa a_,.fi~ d: spostare .. d3!- s.o ed esprime un lin:l!o di com- I I alto, .equi~1bn parlameman. ;I ba,m;tà e di uni,à molto alto. I proporno d1 ~a: ~::idei:e da queEssa. pur se ri= solo ;o par- :st_i_mut~~H. d1 ~h1e~:!n!O. 1e a rompere 1"isolamen10 che nel- p;u che da_llaz1~n~ di_rem~. ~ = !"opinione pubblica l"an·e::-sario s~.. le reahz:zaz1on· di poi:uc~. soha ce:-c.ato di costruire. OStacola , c:217 e k ~volte nella ges.1one fo::tememe lo s,iluppo di mano: del1 econo~-- . _ _ \':"e di intesa sopra la t~•~ _ degli I. lo ~ta, s1 e e:s.s?_s:;:oad _una operai sul piano della po!.ioca _ e- in,:~~ooe,. ~--srva deg.l~ e: conomica (fiscalizzazione) e sm-1 quilibn !X?•u,e, e della P~• ~ dacale (utiiizzaz:iooe degli im- gi:,•,-emo, ::spe,co alla qua!e ~ Pci pianti); nel suo sviluppo _h~ fam~ e_il Ps! n?n hanno opera!o !'concrescere ooa cosciellZ2 cnoca sw S1deraD<>n1e edeguamenn d1 una nuovi contenuti e sulle scnmure I li.ne2 che s: veniva rivelando perorganizzative che le Ione socia- ?ente. Tutto ~iò, e -~-3!_~~ ~m: li dovrebbero assumere; h3 aY- il ma~re d!. una :.cn0>1b.hra d: ,-iato alcune oremes..-e di u::ia massa circe I mad~arezza ?ella nuova c=:enZ2 meridion3listic-a linea rifcr.misa. !'affio:a.-e d: ate di un rappo:-:o. non so!o scli- cu~i con~e:Ìu1: _di una nuova s:ra: daris:ico. operai-s:ud~n_1i . _ tegia _ P_Oh:1.::::.-, 1! !~o:-~en_to -~~1 -~-------------------------· E' ?« questi motl\': coe !a li- margiru d1 ruonm,mo capaali..1Biblioteca Gino Bianco co dentro ia crisi economica e di fronte alla resistenza operaia, i fr flessi cbc nnto ciò produce anche allimemo delle orgaoizzaz:i<ni uadmonali, so!lecitano i compagni, i militanù del PdUP e del ~lani fe:sto e della sirustra anticapi talistica., a un massimo s{orz.o per uscire da questa crescente conuaddiziooe tra un moYimeoto che ùeoe, 1ma crisi che si eggran e una situazione politica pri\'a di prospettive adeguate. 5) 1'00 è questo un compito di breve periodo, né affront.toile da ri:suette avanguardie. Per cosuuire UDO sbocco positivo alla crisi am1ale occorre un lungo la. ,·oro di rifoodaziooe strategica. di costruzione orgaoizzacva, di crescita. qualillca:z.ione, unificazione ulteriori del mo\'llDCDI0 di lotta, cosi da coinvolgere gran pane della sinistra italiana e le gran<E masse la,·oratrici . .\fa aJcuni obbiettivi si pongono immediatamente, nel viYo della loua operaia e in n3ppor10 con essa, per aprire la S1rada a tale prospeui- \·a. E su questi obiettivi la commissione operaia nazionale del ,\ianifesto e quella del PdUP. pur nella autonomia delle rispeur;e posizioni, impegnano rutti i loro militanti, nelle prossime settimane nei prossimi mes:i, a lavorare insieme tta lor-o e con altre forze. Essi sono: a) garantire il maggior impegno possibile all"ultima fase - che è mamfesramente la più dif. ficile - della lotta oon:nmuale dei meta!mecranici. La posta in gioco è di esttema impon.anz.e. ll padronato privaro sembra orientato a una pro,-a di fona. Esso tenta 0\....-iameme di imporre ai met~ prn·ati un conaatto sensibilmente peggiore di quello stipulat0 coo l'lmers:nd col doppio intento di mantenere unito il fronte indu.<tria.le e di infliggere ai lavoratori una SCOl}- fiua di grave ponata politica. Le possibilità di resistenza della cla.--se operaia appaiono eoonni e le stesse riserve mamfeslalesi nei confronti dell'accordo lnte.sind da pane di setrori operai sooo, I clelfindustria pubblica e settore non riguarda solo l"organjz:za2ionel loro imieme una prova di deHrmdustria priYata quanto fra ne sindacale: la ricomposmooe ufon.a e non di debolezza. Ma al settoz:e moderno e settore arreue- nitaria della dhis:iooe che è creadi là di questa ipotesi appare to, fra operai della grande im- ra dal capitalismo od suo S\ilupchiara anche le. stra~a capitali- presa e operai della piccola im- po e nella sua crisi è un p:-oblosrica di dn,;sione della classe o- presa, fra operai professionali e I ma politico di primo piano, di per:iia, e non tanto fra settore non professionali. li problema pertinenza delle forze politici,_ • • Per unanuova oppos1z1one Coodizioae immediata per ga- es=e alle alti:e forze sociali - st.amenti ideali e sociali oecessarantire uno sbocco positivo al proprio per definire tale program- ri ad offrire una reaie altematicontrano e saJ.-aguaniare per il ma di azione. Con particolare ri- va alla crisi che oggi scuote que>- fururo la loua in fabbrica è ferimento ai probJ.en:ri della occu• sto sistema E' D05tra cominzio. quella di riu...<cire da un lato ad paziooe {riduziooe di orario, lot- ne che a questa seconda linea imporre il ritiro delle misure re-- ta alla ristrutturazione, ecc.), del possano e debbano O@g:i = pressive, su cui il padronato ett- salario reale e del COSto della Yi- spinte forze molto più estese di ca una \;noria di principio, e la (riduziooe dei prezzi control- quelle che già hanno compiuto d"altro lato a difendere e S\-ilup- lati, aumento delle pemioni e de- coscientememe un scelta antica.- pare contro reodenze gjà in at- gli assegni, riduzione del fitto, pitalistica. .\fa è altrettanto io10 alla burocraticizzaziooe e alla ecc.). della scuola (a partire dal- dubbio che essa DOn proc:edera delega, l'autonomia, il carauere le 150 ore atll!<XO ai comeouù e oei fatti se non potrà ~are politico e unitario dei coosigli di alla funzione atrua!e dell ~ISOOJZ.io- su di un discorso e su di una mi. fabbrica. ne come riproduttrice dei ruoli ziativa organizzata a più vasta b) soùecitare un ampio dibat- e della gerarcrua). Oe.-e essere prospettiva, sullo stimolo di tlil3 tito <il massa, e coÙJ•,olgere un per noi chiaro che questo è il avanguardia coerentemente antivasro arco di fo.ze sindacali e po- primo passo, il cerreno deci...-;,.·o capitalista e anùriformista Alla litiche. sulla oeoessilà di un rilan- so cui si impooe nei faui una di- base dell'altemati..-a tattica tra cio immediato delle Ione sociali versa linea di politica ecooomi- e nuova maggio,-anza > e < nt.'O\·a e di una più rapida cosuuziooe ca. E' anche lo scrumentO CS5eO- opposizione ,. ci sono infatti jpodelle loro strutture organmative, riale !)'el' la ripresa di un correc- tesi dh·erse sui tempi, i modi, i i consigli di zona. La classe ope- to proces-so di unità sindacale. Ed comeouti. le alleanze, di una lotraia e le masse po,-ete sono an. è .infine la sola garanzia contro i! ta per il socialismo nei 005ttO oora in;ufficiememente attrezza- crescere cli spinte corporati-;e. paese. Per questo occorre, senza te a sosre~ l"attl!OCO che il pe-- c) riproporre al movimento, e alcun schematismo e con spirito d.-onato acceouerà sul p-..aoo del- a tutte le forze organizzate, dal- unirario, ponare avanti. contela occupaziooe e del salario rea- la sinistra tradizionale a quella srualmeme alfiniziati.-a polilica e le. E anzi si è Yisto quali ost.aco- e.-maparlameruare, un dibauito I di movimento. un dibattito di li oggettivi e soggettivi si frap- chiaro xnomo alla collocazione fondo su tali problemi. Cominciapongono allo 5'"iluppo di reali politica geoeraie che la lotta ~ re a raccogliere. in oo la,·oro co- ,-enenze, gestite dal basso, sui peraia immediaramente richiede. mune. le forze che si ricooof;cooo probk,mi sociali. E' necessario La scelta pregiudiziale che si po- in una radicale e omogenea sceldunque recuperare rapidamente ne è ormai estremamente chiara: ta anticapitalista e anùrifonnista cale ritardo, ancora mentre sono tra una linea che giudica possibi.. per fame l'elemento motore. cata. in atto grandi lotte cootratruali. le cifri.e uno sboc= adeguato al lizzatOl'C, di uoa p;ii generale riPer questo occorre definire una lllO'<imemo di massa con la for- sauuuraz:ione della sinistra italiapjanaf onna con priorità precise, maziooe a ,empi breYi di ooa na . .\fanilesto e PdUP vogliono, raocogliere le forze necessarie, co- ouo\-a maggioranza di go,-emo, con le loro prossime ioiziatr.-e., scruire le nuo,·e forme organizza- in collaborazx>oe ooo l'attuale dare un ooottibuto in tale direm·e. I nomi compagni faranno democrazia cristiana; e una linea zione. ogni sforz.o. con spirito unitario. che ooosidera in.-ece t.de C\-ennelle sedi di movimento, perché tualilà insieme un cedxnento e crescano accasioni di confronto un'll",-ventura, e ritiene assolutapol.i{ico e 'nizzalive pracicbe di mente prioritaria una lunga loua coon:linamen10 tra i consigli - a di opposizione, la quale, ionanri-- partire dalle categorie in lotta me I amo net paese, de.ennini gli ~ La Commissione openia del PdUP La Commissioneopenia del Manifesto Lotta dei metalmeccanici, linea padronale e sbocchi politici AJl'assemblea di Firenze i dele-f confronto fra le confederazioni e I del profitto o im·ece aprire il I le linee di sostegno al profitto che gati me1almeccanici hanno mi:su- all'interno di ognuna di esse. Og- fronte dello scontro generale sul- aJ.ro non rappresentano se non rato sulla discussione dellipo1esi gi si può dire che uno dei risul- la politica economi.ca, !"occupa- il perpetuarsi del meccanismo di di accordo lmersind i1 primo im· iati politici principali di questa ziooe e le riforme. S\iluppo in atto e quindi della portante sU<:cesso di una lllllgl! loaa è stato quello di a.-e. s..-en- Questa seconda ipotesi rapp~ stagnazione e della msgregazione battaglia c~tratruale ev.~a~a e tato le m2:"o,-re di di\isione :, di semerebbe aCora lo spazio neces...g. sociale. - combattuta m uno stato di i6ola- aver bruCJato «sul campo• I ,po- rio per rilanciare la l()(ta dei. · mento che faceva apparire irtn1esa tesi di convergenza rociale a dife- meccanici e aprire quella dei te5-\ raggiunta al Ministero e la paneci- sa del profitto. sili in un rapporto preciso di conl pazione dei_ ~ponsabili confede- ~on ce cura migliore, ~ le testazione dei contenuti e non so-· .ali come I USC!la dal runoel ,-e.-politiche di sostegno del profit- lo della fonnuk? del governo An-: s.o una fase nuova nello scontro. 10. delle Ione contrattuali az:ien. d.reorti. : ~la u..-cire dal numel sigrufica dali e nazionali che stracciano i Riu5c:re ed aprire con qu=ai am:he afiront.are l"eobagliamento ,-eli formali delle categorie della ampiezza un fronte di lotta che• della nuoYa dimensione dello economia volgare pe. riportare lo -già si bas: sulla mobilitazione di= scomro. SC<?Otronella logi~ di classe in gran parte di la\·ora10:i dell"ind~ E in,·= l'a..">emblea di Firenze cu1 a profitto comspoode sfrut-1 sttia si~if:ca riusc:re. o no a 50<·, è stata delibera1amen1e confinata t~nto. e quindi alle Po~itiche trarre alle segrete stanze del con-' dentro la logie.a del oegoz.i2to con d1 sostegno del p:-ofìuo s1 nspon- gresro o.e. il diritto di decide-' le aziende e partecipa:z..ione steca- de con la I01.ta contro lo sfrut- re per conto di rutti il futuro del' le senza affrontare i rennini più 1amento. Paese. Altrimenti. ,;ne:! la logica· comp~hi del negoziato e dello ~la questo elemento implicito della cemralità democ:rk--i:iana. r'.·i scontro. I c~e è ~e~ d~la loua di que- speu? ali~ quale il. movimet~ ~ 1 ' :-=on si tratta ellcra di e,-adere sn mesi de,·e rap;dameote tradur- pera:o fimsce per nmanere s:ste- i il _confron!o_sulla \'ertenz.a de! me- si i!l, un t~no_ a~o di sco~~ I maticamenre subltemo. . i 14 -n=nic! pe. parlare ., di po- pol11_;cocon,ro ,I go,emo. a ll\el- Oggi nella D.C. è permes..."<Odi-• li.ice~- Si _tra:ta di ,·erificsre _co1 lo d1 ma..<sa:- _ _ _ . _ ,-ide:-si fra coloro che pensano e!:I ~ I ~po,es, d1 acco:-do !nte_rsmd I ~ad~!! e 1 _,JOt m:mstr: ~:an: 1 ,a ~•_ral~tà come u~ sk,ema _ ~1 nlancta lo s..,--omro pe~ !e az:ende :io mfa,u 1mbas,endo u0:1 se:-te d1 mediaz1on1 corporanve che fmr prirnie sulla ques:ione della con- pro\·Yedirn-tnù economici c~ si scono per ;dentifica:-e !a O.C. co::i mmaz:one az:eodak quella_ d;!- 1 presentano come :111a s.o:--.~.a• .-de- ' lo S.ato e kl SI.la logica di interl"orario e quella delle quahf:cne c-r~wne> preve1mvo. A!cum e-;:~ \'ento C\.'"Onomicoe :sociale. e chi per gli o;>e:-ai delle ~a,ene e _in ge- r.omisti in q~~e ~imane ~~ ir.ve..--epensa al12 centralità come n<!:-:Jkde: la,·o;-a:or. comun:. no cako!e10 : _r:sultat; p:--e_\edU:>1lrtilanc;o de;Ja • componente cauoSe questa è 1"esigen:z2 p:-inci- ~: una po!it!Cl! eco:io:ntca _che lica , nella soc:e:à eh ile italiana. pale_ b:;ognz al!o:-a rende-rs: co..- '?"'--<e _basata su 5\·alutaz1~ne-fi~: e in qu~:a logi.:a os:egg::a maga- :o che certe :endeaz.e al ir.oniali- l:zzaz:Cfle degli on~n . roc1ah :i :.I forroars: del < ;m,ito dei pa-- s:no o:-2an;zzativo em--....rse dall"as- ed h~o tro,·ato che Il r..sultat~ 1 droni• , un ·o;,era a fondo pe: n25 - semb!ea- di Firenze noo de,;ono I sard>oe so;o un aumen:o cosp;- so:-b:re nello schema inte:dassista ~sere r.dimensionate pe:- :-agio- cuo d~ profitti ~endal! ;enza le O!"ganizza:zioni di ma= cau~ n.: e mo:a!i >. De\"OOO =ere in- I a~menn . app:='2bil_1 dell_~upa- liche (..\CLI e CISL). ,·= m:.surate ndla durezza dello z:one ne_ d~. sa!an ~1 rupe!· Possiamo evita.re che qt.:es:o scontro che si pro:.·7eua per una '° alla snuaz.:one p:-eceaeote. conflitto interno ella D.C. ,·eda so:uz:one comp!es.,,ivam.:nte pos:- Allora ~ s:ndaca:i e p-..rnti, il movirnen:o opera:o organizzato 1iva della \·etenza. a ques:o punto. si pone un pro- come spettatore o co:ne puro eleln elfo::i 5 ~i di lo:re dei blema molto concre:o che sta al mento di sos:egno della parte conme:alm=2nici ha:mo ~:o mo:- te::n;io ~:eo,--sodenL-o e fuo;-: de~la ero l"el::-a ad una sola co.,dizione: :o ,ei rafforzare ru:1!:2 della c2- ver:\'!~za de! m~an:ci: lasc!ar che s= e,.-i.•·F u:12 !o:ta epe:--ta su : :e20:-'a a:tomo 2Ha p::maiorma p3..<sare il d~~:o:ie c'i:ude:xlo le comem.n: alb politK2 eco:iomi-, di- Geno,·a e a ;;,ostare progres- lo:te co:1:ranua 1 = deo:ro i lim::: ~2 ;:he. p:,::endo da:le b2:t2gl:e s:,amen:e in e\ znti il terreno di defini.i dalla politica cl: ~egoo I contrutua![. contra..'-ti alla ;-adke 'I In questo numero: - assemblea operaia del PdUP a Napoli - intervento di Lat• tes (segr. CGIL cli Torino) nel di• battito sindacale - il dibattito su cristi ani e marxisti - intervista a Marco Ramat, segr. di Magistratura De• mocraric.a il documento del coordinamento nazionale PdUP - l'occupazione d:dle terre in Calabria suJla controrifor-• ma universitaria Ubertà per i prigionieri politici nel Sud Vietnam dal nostro corri• spondeme in Cile

1 2 UNITA' PROLETARIA l La crisi e le lotte Movimento, strategia sindacale, lotta politica Coord. Naz. PdUP - Firenze, 17/18 Mano 1973 Interviene nel dibattito il compagno Renato Lattes, segretario della CGIL di Torino Nei giorni 17 e 18 mano il ~ n:itato nazionale di coordinameoto del PdUP ba condll50 i propri lavori con una risoluzione politica, gjà diUusa nel partito, di cui riassumiamo i punti principali. Lecontraddizioni imperialistiche gu~ra commerciale e di valute u-a USA e Europa, divenuta acuta òegli ultimi mesi, è destinata a prolungarsi nel tempo. La classe operaia europea è interessata a coooscerc le ragioni di questo coof1ino e a capirne il signifi• ca:o, ~ occorre respingere ogni tentativo di subordinare il movimento operaio al capitalismo nazionale ed curòpeo impegnato contro . l'attacCO commcteiale e valutario degli USA. Occone un attivo internazionalismo della classe operaia CW'Opea, nella quale si manifestan<> spinte a una c:oo'lrorfensiva anticapitalista; la crisi pone iorani alla cl1155C operaia nuove condizioni per una loua di potere. La crisi in Italia La guerra moner.ana tra i paesi impenalisti mene a nudo e aggniva ta cnsi dJ suuuurc Cbe ba& no retto per dcceruli lo sviluppo e,:onom1co in ltalta.. I gruppi od poter: economico si c:oo1eoe10no il preoominio nella lotta pq uscire oaua crisi. Tale lotta na un riscontro poli:ico nella disarucolaziooe del blocco di forze che goveinaoo il paiese e net logonme& to dello stesso assetto istinu:ionale Clclla Repubblica democratica. Le forze dominanti tentano di uscire dalla aisi unendo in blocco i padroni e riversaodo sulla classe opèraia e sulle graod.i masse popolari i costi di rilaocio del vecchio modello di accumulazjooe dei profitto che ha comportato disoccupazione, '-Ottoccupazionc, baw salari., mancanza di servizi sociali, accentuazione della divisione tra zone sviluppate e z.ooc sonosviluppate. Cootro quelle forze si sviluppa una combattiva resistenza operaia che àggrava le conttaddiziooi capitalistiche e radicalizza lo scontro sociale. E' petciò pericolosa, rispetto a questa combattività, la linea prevalente nel movimcolO operaio, che punta sulla pretesa di un cor. !izionamcolO csociale> dell'attuale sviluppo capitalistico per. chè la riFCSB di «questo» sviluppo ooo può che intensificare lo squilibrio: esso, in(atti, non cor· risponde alle composite esigenze operaie e proletarie, rischia di mi• nare runità del movimento, di non saldare l'azione sindacale a una strategia politica conseguente, di aprire varchi an·auacco deUo avversario di classe. La lotta dei metalmeccanici E' profondamente condizionata dai limiti della linea politica sba· gliata, ora prevalente nella sinistra, che noo coglie il significato della forza espressa nello scontro. I prilni rist1ltati dcUa lotta contranualc dei metalmcccanici, con l'accordo lntersind, esprimono (io coodmoni rese difficili dal quadro politico generale e nonOStante alcune incenezze e oscillazioni del sindacato) l'alto grado dì com· bartività e il livello di consapevolezza operaia. Non si è però realizzato il legame tra lotta contrattuale e lot· ta sociale, mentre vecchi costi sociali pesano sempre più sulla con• dizione operaia. E non si è realizzato il necessario rapporto tra la lotta degli operai dd nord e i lavcmnori del sud, mentn l'at• ruale crisi e la risrrutturu:iooe capitalistica incidono sempre più gravemente roll'arrctratezza del A!eridiooe. La di(esa del salario, intaccato gravemente dall'inflazione e dal1a svalutazione, la risposta operaia alla ristrutturazione sono gli obieuni di lotta generali e unifi• canti. Il padronato non è riuscito a imbrigliare l'iniziativa dei ln·oratori e a disciplinare l'autono!Dia della classe mediante la regolamentazione della contrattazione articolata e l'istituzionalizzazione dei consigli. Questi risultati e la conforma della linea rivendicativa egualitaria, conseguiti nell'accordo con l'lntersind, sono le premesse per uno sbocco positivo delle lot• te contro i padroni privati del settore metalmeccanico. In questo scontro è in gioco l'unità del fronte operaio, la sua capacità di aggra,·arc le contraddizioni padronali Occorre io particolare non subire il dualismo esistente tra grande impresa e piccola indus:ria che i padroni tentano di scaricare nel movimento c'.i lotta per fra,r turna-e e rendere difficile l'unità degli operai. li partito Loua dei metalmeccanici e dei tessili, degli studenti e insegnanti contro la «riforma Scalfaro>. lot• ta contro l'as,<>ravarsi del sottosviluppo nel Meridione, lotta coo1,:o l'aumento dei prezzi e le coad1zioai sociali delle grandi masse popolari: è dentro questo movimento che può fondarsi un proCC5SO di opposizione sociale e politica. li PdUP è impegnato con rn11i i suoi militanti per costruire. all'interno di una ,·erHica unitaria. gli strumenti del movimento di massa, per avyiare un processo di aggregazione di una nuova opposizione politica. A questo sco· po viene intensificata l'azione per il rafforzamento del partilo che ha. come primi obie11hi immediati, il lancio della so11oscrizione per il ftnanziamenlo del partito e iJ convegno suJ Mezzogiorno. In vista del primo congresso nazionale s'impone - sulla base dei risultati positivi sin qui conseguiti - un salto qualitativo sia nell'iniziativa politica sia nella elaborazione teorica e nella co s1ruzione organizzativa. L'incontrcool PCI E' stato espresso un giudizio positivo suJ franco e chiaro scambio di opinioni e sull'impegno a proseguire il coufrooto su alcuni temi specifici (problemi internazionali, scuola, Meridione). I dissensi emersi sui problemi della strategia e della tattica non costi• tuiscono un ostacolo all'instaurarsi di uno spirito unitario che pennetta di rcaliz:z.are i] massimo di unità d'azione nelJo scontro di classe. L'incontro colManifesto Ne è uscita coufennata la linea di costruzione di sempre più solidi rapponi unitari a livdlo di base e si è manifestata l'esigenza di un più ra,-vicinato conrroa 10 e impegno comune anche a livello nniooale, per sviluppare una azione unitaria contro la tendenza alla frantumazione della sinistra. Unitisì ma controla DC Il ncorascismo e le spinte autoritarie provenienti dal po<t:re -,. conomico, dalle forze govCl'1lative e dai corpi delJo Stato non ~i b.Jt• tono con una politica di p~,i<~ ne e di dialogo al livello istituz.ionale per chiedere una «inVCTSione di tc:ndenLa:>.lo tal modo n ;-i si coglie il senso della «ceatr.alità» con cui •a DC, al.leandos' di volta io volta con la destra e co-1 la sirustra, i.ntende affenoarsi come iJ partito .:Ile opera la sint"3; stabilizzatrice d-~tle contraddizioni di tutta la socie6. realizzando in pratica una politica di rcgim~. I i; ,aie linea alla ~mistra toccher.:hbe un ruolo su'>.IJ•emo all'azione di diYisionc della DC nei conrronti della cl85SC, e si allargherebbe inoltre il divario tra l.ivello 5indacale e prospettiva politica. L'impegno dd PdUP pertanto deve coosistCl"C: - in una qualificazione politica delle lotte; - io una definizione di ohiel• tiTi egualitari e di strumenti un• ficanti; - in un'opera di stimolo e di oricntammto •ti tlDII dialcnii;a COI· lettiva tra conll'llddizioni sociali r ristrurtura:zione dello scbieramc.>to delle sioisrrc dentro una «s<:clta di dura e cocr-..nle oppOsizione ·,. nitaria,o. capace anche di rar esplodere le cootniddiziooi !1~11• base interelassista defla OC: - in un contTibuto per supe, rare ,rii attuali limiti e ambigui tà dello schieramento delle ~im• stre mediante il recupero del ruolo di egemonia rolitica della .:lasse opnaia e per affermare. contro la lunga crisi economica e la ere scente involuzione politica. la maturità dell'«al1emo1tiva di clas:;~. Le scelte a cui sono chiamate le ire urgamzzaz1om :)JDoacalJ ID questa s1ag1one di congressi, sono certamente ,celle non lor· mali e di lunga portala. ai Congressi con alcuni risultati po!itici alle spalle, di ene>rme imoonanza. Prima di 1u110 l'esperienza dei C.d.F. è diventata un faHore coasolida10 ed esteso in 1u11ele gran• di e medie fabrichc e ha costituito un elemento centrale per raccc,gliere la capacità di 1011a di centinaia e migliaia di lavora tori per consenùre ooa reale partecipazione alla elaborazione degli obie11ivi e delle forme di !oua. per definire di fronte aJ grande padronale> una strategia rivendicativa tanto più rcalis1ica quanto più .avaozata. Si u-a11a irua111 pnma di 1u110 di fare il punto ,ulle cspericnze deg!i anm deUa grande ripresa acl.te Ione operaie, dei coos1gh, della grande spinta unitaria. poi ddusa cc,1 rischio di una invel"$10ne 01 1enaeaza. :)uno :si• ann, oe1 .\fovimeoto Studentesco. del tentativo del Movm~.rn10 sindacale J1 es1a1aere il proprio intervento dalla fabbrica aUa organizzazione oc:.Ja soc1eta. ::.ono gh ann1 w cui migliaia d1 giovaru teve operaie e studentesche sooc, venute al sindaca10 e aJle org&nl.UàLJUDITorino operaia storiche del movimento operaio, Questo dato di radicamenio e_ ~gm1a di_ g1o~ani di s,ms1ra nelle j,!randi fabbriche è certasi :SC>Ooorgamzzal! auionomam~n• mente quello che ha consentilo te per contestare le orgamzzazio- negli ultimi 4 e 5 anni di mutare ru 1rad121ooa11e lo stesso -smaaca-1 il voho di Tc,rino o=rai e di 10. per tentare nuove :soluz1om, . . r3 memre venivano alla ribalta dcl- fa~ r:a_cqu1s1_arealla eia~ opelo ~omro di classe nuovi proble- raia 1onnese 11 peso_ oggettivo che mi e nuovi stra1i SOcia!i (da stra- ": compete anche _in campo 1na1i s011oproletari. a iatelleiuah e z1ona~e: la conduz•_~e d~lla .o!• tecnici). Saio gli anni in cui il ta dei me1almeccaa1c1 ne e la dicapitalismo italiano, ralJiio ro- mostrazione più chiara. 01euivo che si era dato con scel- La capacità di reggere lo scon1e riformis1e. ritorna a scelte cen· 1ro. anche di fronte alle più dure triste e autoritarie. e ricerca af- rappresaglie e alle provocazioni fann<>samea1e una propria stra- oiù spudora1e. e di rispondere col1egia vmcente 01 lungo penoov. po su colpo con fonne di lotta I congressi sono poi un mo- ~mpre più radicalizzate. dim<r .nento centrale del diba11110nel stra cbe siamo ad oo livel'.o di movimen1,, operaio, perchè ca- maturità e coscienza molto supedoao non ceno a freddo ma nel ric,re al '69. momento de!la più dura ed ~- Un secondo elemento centrale 1usiasmame lotta coo1ra11uale che è cos1irui10 dalla capacità di regia più grossa categrna deU'iodu- gere lo scontro sul piano delle ristria abbia ros1eau10. e mentre suulturazioni e deH'attacco aJ. per la pruna ,ona ~• tenta a, tn· ("occupazione. I'. Piemont.e e ja tervenire con il movimento per provincia di Torino sono stati .n mciden! direttamente sulle grandi questi anni tra i punti di attacscelte di politica economica: dalle Ione sui processi di ristru11u• :" ••" • • •• "• • • .. •• •• • • •" .. • .. "! razione a quelle per lo svi!uppo • • del Mezzogiorno. Nel prossimo li bilancio di tulla questa massa di esperienze diventa perciò centrale per indicare la s1ra1egia sulla quale muoverci negli aoni a veoire. numero: la ristrutturazionedopo l'accordo alla Zanussi dibattito operaio a Venezia rivendicazioni operaie nella fabbr.ca quale condizione per m1ziare una politica di riforme. Si è invece riportato il confrùll• 10 sul terreno reale 1t k· ;cu uo di classe, sui 1emi della politica econc,mica dei grandi gruppi. sui processi di ris1ru11uraziooe. sull'occupazione e lo sviluppo del ~lezzogiorno, sull'auuazione di una pc,'.itica di serviti sociali .;he risponda alle esig= dei lavoratori. Ceno si tratta ancora di WIB afferm.,.zione di 1endenz.a e di ri• suita ti ancora molto parnaJi: ,na a me pare che la <venenza• a. pena con le partecipaz10ru statali, segni una strada giusta. Credo che odia s1essa direzione si muova la decisione del coordi118IDCDIO oarionale FIAT di affronta.re io termini dire1ti la poli1ica di investimenti del monopolio dell'auto a partire da alcuni se11ori e in relazione alla ristrunurazione io al• to e alla riorganizzaziooe del lavoro. Credo che vada nella stessa direucme anche la veneoza apena da alcuni mesi a Torino sui problemi dei prezzi (trasporti, libri di testo ael!a scuola, casa. centri di vendita a prezzi cootrollau, ccx:.) e sull'occupazione che investe rcspoosabiJ11a a1re11e ae1 Comune e della Regione. su precise proposte riveodicative . Sulla base di diverse azioni di sciopero a uveuo provmctaie s1 v.i ora a definire, a livello di ogni zo aa una iniziativa riveod.icatva che corrisponoa anche ae1 cont<: outi a!le realt.à locali consolidando anche i nascenti <consigli di L'insieme di questa politica che ba cercato di invesùre problemi cosi· vas1i e d1 comvolgerv1 direuameo1e i consigli e i lavora• tori, cosù1uiscc oggi un gn-,sso pumo di riferimento per decine di giovani tecojci e di intelleuua• li ohe oggi si rivolgono al sindacato CC>D una domanda politica di vasto respiro. li collegamento coo altre forze sociali Si !ratta spes.-o di forze con le quali la polemica di merito !Il questioni spesso è s1ata dura, e che e0n hanno certamente superato tutte le diffidenze nei conCenamente il congresso della CGIL in questo contesto diveo1a ceouale. non solo perchè la CGIL è la confederazione di grao !un• ga più forte nello schieramento sindacale italiano, ma proprio perchè ha avuto la capacità in questi anni di cogliere di più tut• ti e il nuovo,. dello scontro di classe. percbè ha saputo ricondurre -meglio a sintesi fecooda anche lo scontro politico più duro. sen· za lac..razioui at proprio interno, perchè ha saputo generalizzare di più in tutti i settori e ca1egorie le spinte più avanzate; per rut. ti questi motivi ha oggi !a possibilità e la responsabilità di indicare una strategia che oei suoi contenuti sia aJl'altezza dello scontro di classe e che riproponlla con forza un ril81lcio del .,-~ cesso di unità si.ndac t!e sui temi centrali delk> scontro politico in atto. la lotta dei tessili per il contratto • fronti del sindacato (ovviamenNoo ~-oglio entrare nel merito, in questa sede, dei temi congres- su.u percbè -i-m20 che il dibattito vada affroota10 aU~mtemo del sindacate>. Alcune con;:derazioni politiche vanno per\ fa~e. sulla linee che Olt.~ si scon -dnO nel Movimento sindacale : <:i .e scelte di fondo che e, s, pres,en•3no di frc>n:e. e l'osserva•> =~ :ìi Torino è sempre stimolan1e. Intanto io credo che andiamo ~ ••• •••·•··•••••• ••••• •····•••••••= ~ va!e 8llChe il viceversa). ma che in un modo o nell'altro senÌooo oggi l'esigenza di coofrontare le loro esperienze. le loro idee, le loro lotte all'intemc, dell'organizzazione sindacale ritroYando io quesia sede il confronto più serrato con le organizzazioni storiche de! mo~;meo10 operaio. Non è un caso che a Torino lo stesso movime1110 studentesco (soprattutto al U\•eUcd, ei medi) abbia avuto quest'anno nella C. d.L. e nelle leghe metalmetta.niche un momento importante di confronto anche nel meri10 dei problemi. co più duro da pane del grande padrooaw ai livelJi di occupazione: i 11:ssiliprima, i metalmeccanici ed i chimici poi. Certamente sarebbe sbagliato dire che si è vin10: è vero però che si è pos10 un freno non indUfereate alla volontà di ridurre la SITUltura industriale. di chiudere le fabbriche. e io ID<'l1i casi si è passati alla controffensiva. Basti pensare a.C'ETI • CUS (Montedison). alla Leumann, aJla s1essa Caesar, infine alla Castor• Zaoussi; aJla capaci là di ricostruire la vertenza Monte-fibre, alla bauaglia tu1tora aperta per le aziende della gamma Michelin e Pircl!i !a CEAT ba raggiunto l'accordo in questi gioroi). lo owhi casi i padroni volevano chiudere le fabriche e ooo ce l'hanno falla (anche se abbiamo paj,!alo un grosso prezzo occupa• zionale in termini di dimissioni). ······································································· Noc. = questo che si sia vinta la battaglia per l'occupazione: res1a il problema del blocco delle aSSlA'lzioni io molti seuori, il prob.!ema delle piccole fabbriche che non controlliamo. iJ problema della diminuzione dell'occu• pazione nelle vallate ad esempio, che non siamo ancora stati in grado di affrontare, ma alcuni risuha1i di indubbia importanza ~i sono realizzati. E' un aspetto nuo,·o e di eaoriw importanza che sottolinea anche un momento di reale egemonia della c!asse operaia e rap~ senta una scommessa politica più matura rispetto al '69. , elJo stesso tempo dimostra una insufficienza dei partiti operai nella capacità di offrire una stralCgia che costituisca un reale momeoto di confronto con una parte imporrante di giovani leve emerse dalle Ione del '69 e che soven1e vengono rigettate nel settarismo da chi giustifJca la logica del doppio UNIPOL ASSICURAZIONI * Proprietà del movimento cooperativo italiano * Siamo l'unica compagnia assicuratrice gestita dai lavoratori * I nostri investimenti per lo sviluppo della cooperazione RAMI ASSICURATIVI ESERCITATI Aeronautica Automobili Cauzioni Cristalli Fiims Furto Grandine Incendio Infortuni Responsabilità civile Spese legali e peritali tv1alattie Trasporti Guasti macchine Rischi pioggia Rischi impiego VITA / Capitalizzazioni / Responsabilità civile auto CRCA> AGENZIE IN OGNI CITTÀ Nelle «Case del Popolo» e nelle se_diperiferiche del movimento operaio e democratico MIGLIAIA di «punti di servizio» UNIPOL Sede centrale: Bologna - Via Oberdan, 24 - Tel. 233.262 3 4, 5 6 I I. t t. t I t I I t t t f I t I I I t t f I I I t J f I I I I I f I t I ♦ f I I I I & I I I I I I I I I f I I I I I I I I t I I I I I I I I estremismo: noo è un caso che a Torino, dove !o scontro nel merito della strategia con cmolti gruppetti> è sempre stato chiaro non si è mai arri vati alla caccia alle streghe e non si è mai rinunciato neanche a una prospet• tiva unitaria; e oggi ritroviamo Punto di riferimento centrale un nuovo momen10 di confrc,oto, per tutti in questi mesi è certamente il signjficalO del!e loue contnmuali, in panicolare quella dei metalmeccanici. La 1enacia e la comba11ivi1à della più fone c.i-- 1egoria ckU'iodus1ria hanno già avu1c- ragione politicamente della strategia dcl padronato e del go- ,·emo. L'accordo con rimersiad difficile, ma su basi più serie, e sui problemi e.ll'imerno dell'organizzazione. Concludendo, se ques1i sono i termini essenziali del confronto che si apre nelle organizzaziooi sindacali in quesia stagione di congressi, e se una chiarezza strategica su queste scelte di\ eo1a il mC"do reale di rilanciare (a stessa prospelliva delJ'unità sindacale (che non può e..,~re un L'intesa raggiunta nel!e SCO-S-' • d I ) · · · · se11i1.1ane con l'ln1ersind. è un pro<XSSO m O ore · 51 rncommcia a delineare da questi processi di punto fermo non solo per i ris'JI• lolla reale alcuni dati essenziali tati raggiunti. che rappresentane' per una ba11aglia per il socialism0 un punto molto aYanu10 in ter- che veda egemone la classe ope• mini di principio e di fauo sui raia. problemi centrali posti dalla oiat• I' dato es...-enzialedi una unità taforma di Genova. e che in mol politica a srnistra che costituisca te l<'Topani non hanno risconr: J lo sbocco pc,litico dell'at1uale in campo nazionale ed inte• '1 !· scontro di cla.s...-e.(o s1 costnmce zionale: ma acquista 121110più solo su mc,menti di schieramento valore in quanto ha compi :la- e su una politica di alleanze che mente spazzalo ,,ia .u11e le ore abbia al suo centro gli in1ere.<si giudiziali e le rivendicazioni de: e 1Zliobie11ivi di potere reali che g_r:inde. padronato. '.<: .auac-:o ~l' (a -clas,;e operaia si è data in quehuco ai ~-~-F.. a_l dmHo d1 ~c,o1 sii anni. L'esperienza dei ~-onsig'.i pero. al dtnt!O d1 coo1ra11a-z1one di fabbrica rappre,en1a arn:C'fa il perchè ha banuto l'ipotesi di un punto di riferimento centrale. per sindacate' corresponsabile e co- la capacità che ha a,'Uto in quei,!<!Sloredella org20izzazione della sti anni di unificare i la\'Oratori fabbrica e dell'economia del si• ( partendo dalle concrete condis1ema (utilizzazione degli impian zioni sociali di vita e di lavoro) ti assenteismo. ecc.). in uoa 1011adi massa che pone · E insieme il contra110 dei me• ogni giorno nuovi. più ambiziot:ilmeccanici è una esperienza si. problemi di pOtere. e _per I~ centrale in quanto ha ripropc-s10 P_ritna volt7 forse. d~ moh1 annt, con forza e in termini di lotta npropoue 1J tema. d1 un_ ~ut2il profondo kgame ira conqui· mento del. meccant_smo d1 s\·1lupste di potere in fabbrica e .1dla po e ~el s1~tema d_1Po"~re che I~ società. 5c...,figgendo quelle :oo, garant!sce _m 1e~in1 d1 1011a. d~ tesi padronali che tendevanJ a•; panec1paz1one di massa. non dt indi,iduare aues10 lel, ne 1, •1M propaganda. scelta di auwcontenimen10 ik:!e Renaio La11e.s Bi. lioteca Gino Bia, CO ' Lunedì 16 Aprile 1973. Al centrodelle nostrescelte: la lotta di classe Pc::r c.hi voglia seriamente im- cre..sce·:a. ma soltamo prendere at. pegna. -si nella rrasformaz.ione del- IO eh~ la società è veramente di· !a =età si impone una scelta t·isa in classi, e che per abolire di cla.;;,e, e la partecipazione alla ques'a di~:one ingiusta è oeceslotta d1 classe. Senza questa scel• sario iare una scelta: stare e lotte si r'~~a di fare delle analisi tare dalla parte degii sfruuati. òbagiia:e della realtà, e di non Questa presa di coscienza è tanandar! alla causa reale e pro- IO più necessaria in quanlO non fonda di ogni ingiustizia. I ci puo essere neutralità in qi» ~la la parola e lotta >, spaven1a s10 campo: o si sta dalla pane anco:-a parecchi orecchi cristicni degli oppressi o si sta dalia par• che, peraltro, sono abituati alla te ~1 oppressori. parola • Crociata "· C'ni nega la lotta di classe, Ed e di questo che ,-ogliamo infeui (o non vuole Jl(COdere poperlan:. C'è qualche fceno che siziooe) di fatto si 9Chier.i con impedisce al credente di prende- la i)dSU. dominan1e. ali fa l'iore ;,a:te a questa lotta? 1ercl.a..-sista (magari m buona fe-- L·u,11versali1à dell'amore cri- de) .;1 illude di esser-e imparziastiano-è incompatib;Je con la scd- le, ;n realtà fa il gioco del ~ 1a di Wla classe sociale? po dorr.i.1ante il quale, prima. ha on si pi;~ negare che, per causa10 la divisione in classi, e molte coscienze aistiane, è que- ora 1a nega per poterla far dusio !Hl punto difficile. Un lun• rare. go pc.i<xlo di condanna da par- Del 1e&o è facile CODSt3t.are cote desia Chiesa lo rende ancora me :iiù ferventi a negare le claspiù angosci050. A noi sembra che 5i e I più indignati della loaa per risol\'ere il problema occorre di classe SODO coloro che per affron•3rlo con la massima sere- primi la praticano (!)Cl" esempio nità e rema pre,enz:iooi di al- nella repressione in fabbrica e a cuo !:fr.ere. scuola). Alcuni anr.i fa, i vesco\i fran- La io1ta di classe è ramo reale cesi affenna-.'llDO in un loro do- che è pr=t,: anche nella ~ cum<.:nro: e La lotta di classe. è, 68. '\/on c'è chi non veda come, in pnmo luogo, un fauo che anche nella nostra Chiese rimi· ncssu 10 può negare._ Se ci po- nese, tanti contrasti &u probleniamo a livello di responsabilità mi 4>;>aren1emeote solo retigiosi della lotta di classe. i primi ad (scontro fra clero gioYaoe e encssere responsabili sono coloro ziaoo. modi diversi di fare c:oche m..ntengono volomariameote munna cristiana e di intendere la cla..;.;e operaia io una si1uazio- il ruo,o del prete) in realtà trone in~=a. che si oppongono al- vano b loro ultima spiegaziooe la ,ua promozione colleniva e neHa diversa coscienza di classe. combattono gli sforzi che essa Ad =mpm il prete che vuole fa per nberar"s·i essere I' e uomo di tutù•, af di LA DIVISIONE CE' Riconoscere la lotta di classe, quindi, non signif!C8 e creare ,. questa diYisiooe, e nemme:oo ecsopra àella mischia, e non si compro~te concretamente neHe situaziom di ingiustizie e fiaoco dei poveri e degli sfruttati. io realtà ha l'a:to la sua brava scelta di classe (borghese in questo caso) e si ,ende complice e strumento del ~ema dominante. Ques«> è quan10 ha fatto la Chiesa nei suo ;n.c;eme_ Il suo silenzio ha signif:cato di fano l'appoggio alla classe bofghese. La lotta di classe si :mpooe a rutti come un fauo . La st= Chiesa non ,i si può sottrarre. li vero problema non è quello cli amme:uere o negare questo fauo; si IJ"3Wl piut tOStO di decid,,-e da quale pane noi voglianY.>stare. Ora per un cristiano .ion dovrebbe essere difficile trovare anche nel V angelo indicario"li chiare per scegliere di stare con la classe povera e sfrul• tata. Certo, come cristiani, ooi non diciamo che la lotta di classe è ;1 solo fattore di progres..<0 nella !>toria. capace di spiegare la totalità dello sviluppo dell'uomo e de:lla 50Cietl. Noo rutto si spiega e S: òolve con la torta di classe. Vi sono ~ di progire:sso dentro l'uomo, come l'amore, la fede etc._ Tuttavia noi non abbiamo paura di ricooascere la grande importanza che I.e lo«a di classe ha nello sviluppo eoooomico, sociale, politico, cuJ.. turale- Infa è io questa lotta e atlnl\'ers0 partecipazione co3ciCOle ad ...sa, che gli uomini realiwmo la loro promc,z-ione coi. letti va, e costruiscooo una socie-- là più giusta senza cl=t. L'AMORE E LA LOTIA Ma sul piano concreto ed eastenzHle ,i è ancora un alll"O ostacolo da sgombrare nella coscienza deJ cristiaoo. Acx:ettare la lotta di classe sigoifioa liCegiicre alcuni uomini contro altri. Come si co:icorda questo con il comaado ev;,ogelic:o di amare tutti gli uomiill? Oocorre innanzitutto dire che --------------------------. l'am-xe crisliano ooo i un geo&- rico e 5Cflt.imeotaie e Vogliamoci Cristiani e marxisti uniti nella storia Sono un militante ciel P<!t:P e stra dimensione ontologica: e essono ca11olico. L'esperienza di qu~. sere-per-gli aJtri "• allora ne &risto e mondo,. l'ho rana a tutri vere:bbe, coosequenzia!m=ote. l~L<ni livelli: ultime la facoltà reo- pegno politico. C'era bisogno, for• logica e il gruppo e .:>iamoci la se, che il Pepa si csprimes..-.econ mano•, che, credo, banno cootri- chiarezza circa l'aggressioo,:. amebuiro molto al mio ingresso io po- ricana nel Vietnam, perob:: i cat· litica (~lPL prima, !'dUP ora). tolici si affiancassero ei COCJlp&- Ore che bo lasciato il sc:mmario gni marxisti per fare sventolare la te:ologico e che il ~ppo $i è bandiera r0S'Sa, quale alternativa disperso, mi ritrovo a fare Je Jot. alle bombe del e cristiano • Nita di classe e a vive,"C '] mio xon? Vorremmo, forse, noi cattocristiancsimo in una forma c~ lici trasformare il moYime:110onon esito e definire e priviw~ pera.io io una sorta di e E.<et"Cito borghese ,.. della salvezza ,. ? Forse vi meravigliate che abbia Perciò, riien.go che ::i dobbi2• diviso la politica e la fede re- mo svestire da ques!a fomia di ligiosa! A questo punlo ritengo strunuralismo che non ct fa d:- cho ci troviamo a dover scegliere stinguere. a esempio. la perro!latra due 1eorie: lità religiosa del prete, da quel. _ la lotta di classe è il compi- ~~ che d~·e ~ la sua immis10 per eccellenza d;:I cristiano; sione nella ~a. . 1 in quanto tale ~"8 esaurise· a;.., . In coaclus!onc: r:11eng~:be o . 1 , . "".> tDOOntro tra il cnsuaoo e 11mar• meno m parte, essere cnsua~; :cista sia possibile percbè ambedue le due ~ po:,..~ coest· non guardano a sè ma ~li altri, stere ma sono differeo11. pur sottolineando che al di là del• lo sono per la seconòa e mi la politica resta una differenza di spiego. fondo. La militanza poliù::a richiede Parlo di differenza. e non er-eun'analisi socio-economica dcll'o- do nel giudizio di •;alore in farizzon1e in cui bisogna agir!. ~la vore: dell'uno o dell':ihro; purchè la sociologia, l'economia bastano si sia onesti. si è ugualmente alla fede? grandi. Coo ciò oon voglio iire che alla religione, o meglio. aUa fede cristiana non interessi 1I l.110 um&- oo; sarebbe un'assurdità, dovrei scegliere in tal caso tra l'eremo e l'ateismo. Intendo invece dire che il cru.tiano de\·e giun....= ad ur..a conformazione comunitari..,, taie appunto da richied~ un 1mpal• to con la realtà sociale. Orbene. se la società che al presente è basata ;;ul priYalismo in )!ener.::, su! profitto, sul classis.r.->. vuc!e essere comunità. deve comba11cre per cambiarsi. Ecco. 3llora, che all'orizzonte del cris1ian'J fa capolino il marxismo. Per questo moti,·o. non sono d'accordo con il filone spontaneista dei gruppi di :,a,;e cris1ia1J (pur rispettando le loro ~perienz.e. perchè in quanto 1aH non credo si possano criticare): ;e. condo :ne. essi vog)iono trovare 2 1u11ii costi nella per50,l3 del C: is10. nel Van1?Clo.in tuua la Seri, 1ura un aspèno politi.:o .inùcipa1ore del marxismo. tale da 2ius1;- ficare ,a posteriori ,. 1..na ·sal:a di clas..«!non sempre ~o;c•en1e. o per prepararla (es. il g:-uppo a cui aderivo) minuzios>1mtnte con tar.10 di e imprimatur> e di cni· hil ob:.:1a1"· Apprezzo mohi,s;;imo le line~ teologica contemporanea. ,oprani.- 10 pro1es1ante (Bonh:>e:ier. \ 2~ Buren ..) che cerca di ridurre al contagio con la prassi quo1idi,ma i principi del cris1ian~;010. Sono contrario tento :ii n::i..~imalismi, quanto ai minim.ilismi circa il rapporto dei :ri,1;ani lOn la poli1ic2. La politica è pos;:bilt fari~ s<> lo con il pani:o: qu~>tù :nf.:iw. e solo questo. ha ,;li ,t!Un-~mi ada11i per 12le (a,·oro. s~ n~i ,r.- stiani iossimo .:os-::enti Jella noGennaro , i.:ola PdUP di Acerra 0.-a) Per la pubblicazione degliinterventi nel dibattito t Il dibattito apcno dal nostro giornale sul tema del rapporto tra cristiani e marxisti sta riscuotendo un buon successo di partecipazione: molti ...ono gl' intenenti che giungono alla redazione, che pertanto non è in grado di po1erli pubblicare 1u11icon tempestività. Pu o,'Viare aU'inconveoieote la redazione sta studiando una formula particolare. In ogni caso raccoman• diamo ai compagni che in· tendessero intervenire (e che sono comunque sollecitati a farlo. in previsione anche della pubblica• zione monografica che cu• reremo alla fine del dibat• tiro) di limi1arsi a tre cartelle circa. 1 ei prossimi numeri sono previsti interventi di lervolino, Saccardi, Paolo Allegra e altri, comunità dell'lsolo110. Pogliano. Luciano Della Mea. Sii• ,·ano Miaati. Pazzini. Bene.. che lascia stare le cose come -;ooo, io una annooia solo ~ pare:v~. L'amore \'ero ric::hiede sempre une lona per il superamento di ciò che è male in noi e fuori di noi; perciò non ebolisoe ~ urti e le 1ensiooi. Am~, ioolue, vuol dire liberare. Si ama l'oppresso &eeglieodo di 6Uìre dalla sua parte per realizz:.re: ooo lui la sua liberaziooc dalla miseria. Si ama il ricco, .oaendo contro aò che lo fa essere un ingiusto oppressore e cho q:rndi lo tiene in una sicuaziooc Ili peccato. Solo gli oppres,- si, liberandosi, ~no liberare gli oppressori dalla l>ituaziooe che li rende ingiusti. Le k1tta di ~ perçiò l1Qll Si oppooe all'amore univemdc, ma è oggi l'uoioo modo per amare e liberare veramente ed effi .. cacem-::ore gli oppressi e gli oppressori, nello st.csso momento. Dd n:sro DOII è questO il seo&O del comando evengelico di amere aoclic i nostri nemici? Gesù noo .:i comanda di noo a\·ere dei nemici (aoo dipende da noi se altri ,:; sfruttano e ci oppcimooo). ma ::i mvita a non iagLiarli fuori dal nostro amore, cioè ad operare effic~1e non ;:;olo JX% la DI> stra, me anche per le loro libe:raziooe dal peccato di ingiustizia. La i;arola e lotta,. non \-uol dire necessariamente e violenza ingiustificata ,.. e e odio . Se nelJa lotta d. classe, a volto, ce odio e violema ingiustificate, non è pcrchè la lotta di per sè lo comporti; ma dipende aocbe dal fatto che i cristiani baooo pon.ato beo pochi elementi correttiYi C00 la loro presenza aJlrmtemo di questa loua: essi si sooo assentaci, hanno guardalO dell'aho, coo la prete;a. poi, di giudicare e di con-- dannare quando l'egoismo e 1•~ prend 'NaOO il sopravvento. Ecco per-cbè a DOl cristiani. oggi, si impone una grossa responsabili1à: è anche io oome della nostra fede, che noi cristiani dobbiamo essere presenti a questa lotta di pm'Cri per- una promozione auteruica, ~~ le coscierw: a viverla in una pcosperti,a di Vangelo. li fermento de\'e store dentro la pasta soprattutto do,·e più grande è il bisogno, e più grosso è il rischio anche di sbagliare. I cris1iani si deYono compro· mette-e in questo processo di wrur.i:zzazione e di libcrezione. E' quc...<to un compito specifico della Chiesa ed è l'anesa di tutta 1·um:mità.. Attualmente nella Gi.O.C., nc,ì crediamo, più che mai, aJI·impom:nza di formare dei militanti cristiani che siano el servizio dei loro fratelli laYoratori nella lotta di classe. Tuuo questo per noi significa che dobbiamo combattere il capitalismo e. anrav=o le organizzazioni del ~10\imento Operaio. partecipare alle ric~rca e alla elaborazione di una società che penneua a rutti di essere ttat• tali non per oiò che si produce. ma per ciò che si è. Ma significa anche che dobbiamo lasciarci interrogare continuamente dal Vangelo arfinchè le nostre ri• ccrche e le nostre scelte cosùtuiscano già frn d'ora un inizio e un segno di quella liberazione totale dell"uomo che Cristo con le su:;. venuta ci ha reso possibile. Gioventù Operaia Cristiana di Rimini

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