Unità proletaria - anno II - n. 8 - 16 aprile 1973

1 2 UNITA' PROLETARIA l La crisi e le lotte Movimento, strategia sindacale, lotta politica Coord. Naz. PdUP - Firenze, 17/18 Mano 1973 Interviene nel dibattito il compagno Renato Lattes, segretario della CGIL di Torino Nei giorni 17 e 18 mano il ~ n:itato nazionale di coordinameoto del PdUP ba condll50 i propri lavori con una risoluzione politica, gjà diUusa nel partito, di cui riassumiamo i punti principali. Lecontraddizioni imperialistiche gu~ra commerciale e di valute u-a USA e Europa, divenuta acuta òegli ultimi mesi, è destinata a prolungarsi nel tempo. La classe operaia europea è interessata a coooscerc le ragioni di questo coof1ino e a capirne il signifi• ca:o, ~ occorre respingere ogni tentativo di subordinare il movimento operaio al capitalismo nazionale ed curòpeo impegnato contro . l'attacCO commcteiale e valutario degli USA. Occone un attivo internazionalismo della classe operaia CW'Opea, nella quale si manifestan<> spinte a una c:oo'lrorfensiva anticapitalista; la crisi pone iorani alla cl1155C operaia nuove condizioni per una loua di potere. La crisi in Italia La guerra moner.ana tra i paesi impenalisti mene a nudo e aggniva ta cnsi dJ suuuurc Cbe ba& no retto per dcceruli lo sviluppo e,:onom1co in ltalta.. I gruppi od poter: economico si c:oo1eoe10no il preoominio nella lotta pq uscire oaua crisi. Tale lotta na un riscontro poli:ico nella disarucolaziooe del blocco di forze che goveinaoo il paiese e net logonme& to dello stesso assetto istinu:ionale Clclla Repubblica democratica. Le forze dominanti tentano di uscire dalla aisi unendo in blocco i padroni e riversaodo sulla classe opèraia e sulle graod.i masse popolari i costi di rilaocio del vecchio modello di accumulazjooe dei profitto che ha comportato disoccupazione, '-Ottoccupazionc, baw salari., mancanza di servizi sociali, accentuazione della divisione tra zone sviluppate e z.ooc sonosviluppate. Cootro quelle forze si sviluppa una combattiva resistenza operaia che àggrava le conttaddiziooi capitalistiche e radicalizza lo scontro sociale. E' petciò pericolosa, rispetto a questa combattività, la linea prevalente nel movimcolO operaio, che punta sulla pretesa di un cor. !izionamcolO csociale> dell'attuale sviluppo capitalistico per. chè la riFCSB di «questo» sviluppo ooo può che intensificare lo squilibrio: esso, in(atti, non cor· risponde alle composite esigenze operaie e proletarie, rischia di mi• nare runità del movimento, di non saldare l'azione sindacale a una strategia politica conseguente, di aprire varchi an·auacco deUo avversario di classe. La lotta dei metalmeccanici E' profondamente condizionata dai limiti della linea politica sba· gliata, ora prevalente nella sinistra, che noo coglie il significato della forza espressa nello scontro. I prilni rist1ltati dcUa lotta contranualc dei metalmcccanici, con l'accordo lntersind, esprimono (io coodmoni rese difficili dal quadro politico generale e nonOStante alcune incenezze e oscillazioni del sindacato) l'alto grado dì com· bartività e il livello di consapevolezza operaia. Non si è però realizzato il legame tra lotta contrattuale e lot· ta sociale, mentre vecchi costi sociali pesano sempre più sulla con• dizione operaia. E non si è realizzato il necessario rapporto tra la lotta degli operai dd nord e i lavcmnori del sud, mentn l'at• ruale crisi e la risrrutturu:iooe capitalistica incidono sempre più gravemente roll'arrctratezza del A!eridiooe. La di(esa del salario, intaccato gravemente dall'inflazione e dal1a svalutazione, la risposta operaia alla ristrutturazione sono gli obieuni di lotta generali e unifi• canti. Il padronato non è riuscito a imbrigliare l'iniziativa dei ln·oratori e a disciplinare l'autono!Dia della classe mediante la regolamentazione della contrattazione articolata e l'istituzionalizzazione dei consigli. Questi risultati e la conforma della linea rivendicativa egualitaria, conseguiti nell'accordo con l'lntersind, sono le premesse per uno sbocco positivo delle lot• te contro i padroni privati del settore metalmeccanico. In questo scontro è in gioco l'unità del fronte operaio, la sua capacità di aggra,·arc le contraddizioni padronali Occorre io particolare non subire il dualismo esistente tra grande impresa e piccola indus:ria che i padroni tentano di scaricare nel movimento c'.i lotta per fra,r turna-e e rendere difficile l'unità degli operai. li partito Loua dei metalmeccanici e dei tessili, degli studenti e insegnanti contro la «riforma Scalfaro>. lot• ta contro l'as,<>ravarsi del sottosviluppo nel Meridione, lotta coo1,:o l'aumento dei prezzi e le coad1zioai sociali delle grandi masse popolari: è dentro questo movimento che può fondarsi un proCC5SO di opposizione sociale e politica. li PdUP è impegnato con rn11i i suoi militanti per costruire. all'interno di una ,·erHica unitaria. gli strumenti del movimento di massa, per avyiare un processo di aggregazione di una nuova opposizione politica. A questo sco· po viene intensificata l'azione per il rafforzamento del partilo che ha. come primi obie11hi immediati, il lancio della so11oscrizione per il ftnanziamenlo del partito e iJ convegno suJ Mezzogiorno. In vista del primo congresso nazionale s'impone - sulla base dei risultati positivi sin qui conseguiti - un salto qualitativo sia nell'iniziativa politica sia nella elaborazione teorica e nella co s1ruzione organizzativa. L'incontrcool PCI E' stato espresso un giudizio positivo suJ franco e chiaro scambio di opinioni e sull'impegno a proseguire il coufrooto su alcuni temi specifici (problemi internazionali, scuola, Meridione). I dissensi emersi sui problemi della strategia e della tattica non costi• tuiscono un ostacolo all'instaurarsi di uno spirito unitario che pennetta di rcaliz:z.are i] massimo di unità d'azione nelJo scontro di classe. L'incontro colManifesto Ne è uscita coufennata la linea di costruzione di sempre più solidi rapponi unitari a livdlo di base e si è manifestata l'esigenza di un più ra,-vicinato conrroa 10 e impegno comune anche a livello nniooale, per sviluppare una azione unitaria contro la tendenza alla frantumazione della sinistra. Unitisì ma controla DC Il ncorascismo e le spinte autoritarie provenienti dal po<t:re -,. conomico, dalle forze govCl'1lative e dai corpi delJo Stato non ~i b.Jt• tono con una politica di p~,i<~ ne e di dialogo al livello istituz.ionale per chiedere una «inVCTSione di tc:ndenLa:>.lo tal modo n ;-i si coglie il senso della «ceatr.alità» con cui •a DC, al.leandos' di volta io volta con la destra e co-1 la sirustra, i.ntende affenoarsi come iJ partito .:Ile opera la sint"3; stabilizzatrice d-~tle contraddizioni di tutta la socie6. realizzando in pratica una politica di rcgim~. I i; ,aie linea alla ~mistra toccher.:hbe un ruolo su'>.IJ•emo all'azione di diYisionc della DC nei conrronti della cl85SC, e si allargherebbe inoltre il divario tra l.ivello 5indacale e prospettiva politica. L'impegno dd PdUP pertanto deve coosistCl"C: - in una qualificazione politica delle lotte; - io una definizione di ohiel• tiTi egualitari e di strumenti un• ficanti; - in un'opera di stimolo e di oricntammto •ti tlDII dialcnii;a COI· lettiva tra conll'llddizioni sociali r ristrurtura:zione dello scbieramc.>to delle sioisrrc dentro una «s<:clta di dura e cocr-..nle oppOsizione ·,. nitaria,o. capace anche di rar esplodere le cootniddiziooi !1~11• base interelassista defla OC: - in un contTibuto per supe, rare ,rii attuali limiti e ambigui tà dello schieramento delle ~im• stre mediante il recupero del ruolo di egemonia rolitica della .:lasse opnaia e per affermare. contro la lunga crisi economica e la ere scente involuzione politica. la maturità dell'«al1emo1tiva di clas:;~. Le scelte a cui sono chiamate le ire urgamzzaz1om :)JDoacalJ ID questa s1ag1one di congressi, sono certamente ,celle non lor· mali e di lunga portala. ai Congressi con alcuni risultati po!itici alle spalle, di ene>rme imoonanza. Prima di 1u110 l'esperienza dei C.d.F. è diventata un faHore coasolida10 ed esteso in 1u11ele gran• di e medie fabrichc e ha costituito un elemento centrale per raccc,gliere la capacità di 1011a di centinaia e migliaia di lavora tori per consenùre ooa reale partecipazione alla elaborazione degli obie11ivi e delle forme di !oua. per definire di fronte aJ grande padronale> una strategia rivendicativa tanto più rcalis1ica quanto più .avaozata. Si u-a11a irua111 pnma di 1u110 di fare il punto ,ulle cspericnze deg!i anm deUa grande ripresa acl.te Ione operaie, dei coos1gh, della grande spinta unitaria. poi ddusa cc,1 rischio di una invel"$10ne 01 1enaeaza. :)uno :si• ann, oe1 .\fovimeoto Studentesco. del tentativo del Movm~.rn10 sindacale J1 es1a1aere il proprio intervento dalla fabbrica aUa organizzazione oc:.Ja soc1eta. ::.ono gh ann1 w cui migliaia d1 giovaru teve operaie e studentesche sooc, venute al sindaca10 e aJle org&nl.UàLJUDITorino operaia storiche del movimento operaio, Questo dato di radicamenio e_ ~gm1a di_ g1o~ani di s,ms1ra nelle j,!randi fabbriche è certasi :SC>Ooorgamzzal! auionomam~n• mente quello che ha consentilo te per contestare le orgamzzazio- negli ultimi 4 e 5 anni di mutare ru 1rad121ooa11e lo stesso -smaaca-1 il voho di Tc,rino o=rai e di 10. per tentare nuove :soluz1om, . . r3 memre venivano alla ribalta dcl- fa~ r:a_cqu1s1_arealla eia~ opelo ~omro di classe nuovi proble- raia 1onnese 11 peso_ oggettivo che mi e nuovi stra1i SOcia!i (da stra- ": compete anche _in campo 1na1i s011oproletari. a iatelleiuah e z1ona~e: la conduz•_~e d~lla .o!• tecnici). Saio gli anni in cui il ta dei me1almeccaa1c1 ne e la dicapitalismo italiano, ralJiio ro- mostrazione più chiara. 01euivo che si era dato con scel- La capacità di reggere lo scon1e riformis1e. ritorna a scelte cen· 1ro. anche di fronte alle più dure triste e autoritarie. e ricerca af- rappresaglie e alle provocazioni fann<>samea1e una propria stra- oiù spudora1e. e di rispondere col1egia vmcente 01 lungo penoov. po su colpo con fonne di lotta I congressi sono poi un mo- ~mpre più radicalizzate. dim<r .nento centrale del diba11110nel stra cbe siamo ad oo livel'.o di movimen1,, operaio, perchè ca- maturità e coscienza molto supedoao non ceno a freddo ma nel ric,re al '69. momento de!la più dura ed ~- Un secondo elemento centrale 1usiasmame lotta coo1ra11uale che è cos1irui10 dalla capacità di regia più grossa categrna deU'iodu- gere lo scontro sul piano delle ristria abbia ros1eau10. e mentre suulturazioni e deH'attacco aJ. per la pruna ,ona ~• tenta a, tn· ("occupazione. I'. Piemont.e e ja tervenire con il movimento per provincia di Torino sono stati .n mciden! direttamente sulle grandi questi anni tra i punti di attacscelte di politica economica: dalle Ione sui processi di ristru11u• :" ••" • • •• "• • • .. •• •• • • •" .. • .. "! razione a quelle per lo svi!uppo • • del Mezzogiorno. Nel prossimo li bilancio di tulla questa massa di esperienze diventa perciò centrale per indicare la s1ra1egia sulla quale muoverci negli aoni a veoire. numero: la ristrutturazionedopo l'accordo alla Zanussi dibattito operaio a Venezia rivendicazioni operaie nella fabbr.ca quale condizione per m1ziare una politica di riforme. Si è invece riportato il confrùll• 10 sul terreno reale 1t k· ;cu uo di classe, sui 1emi della politica econc,mica dei grandi gruppi. sui processi di ris1ru11uraziooe. sull'occupazione e lo sviluppo del ~lezzogiorno, sull'auuazione di una pc,'.itica di serviti sociali .;he risponda alle esig= dei lavoratori. Ceno si tratta ancora di WIB afferm.,.zione di 1endenz.a e di ri• suita ti ancora molto parnaJi: ,na a me pare che la <venenza• a. pena con le partecipaz10ru statali, segni una strada giusta. Credo che odia s1essa direzione si muova la decisione del coordi118IDCDIO oarionale FIAT di affronta.re io termini dire1ti la poli1ica di investimenti del monopolio dell'auto a partire da alcuni se11ori e in relazione alla ristrunurazione io al• to e alla riorganizzaziooe del lavoro. Credo che vada nella stessa direucme anche la veneoza apena da alcuni mesi a Torino sui problemi dei prezzi (trasporti, libri di testo ael!a scuola, casa. centri di vendita a prezzi cootrollau, ccx:.) e sull'occupazione che investe rcspoosabiJ11a a1re11e ae1 Comune e della Regione. su precise proposte riveodicative . Sulla base di diverse azioni di sciopero a uveuo provmctaie s1 v.i ora a definire, a livello di ogni zo aa una iniziativa riveod.icatva che corrisponoa anche ae1 cont<: outi a!le realt.à locali consolidando anche i nascenti <consigli di L'insieme di questa politica che ba cercato di invesùre problemi cosi· vas1i e d1 comvolgerv1 direuameo1e i consigli e i lavora• tori, cosù1uiscc oggi un gn-,sso pumo di riferimento per decine di giovani tecojci e di intelleuua• li ohe oggi si rivolgono al sindacato CC>D una domanda politica di vasto respiro. li collegamento coo altre forze sociali Si !ratta spes.-o di forze con le quali la polemica di merito !Il questioni spesso è s1ata dura, e che e0n hanno certamente superato tutte le diffidenze nei conCenamente il congresso della CGIL in questo contesto diveo1a ceouale. non solo perchè la CGIL è la confederazione di grao !un• ga più forte nello schieramento sindacale italiano, ma proprio perchè ha avuto la capacità in questi anni di cogliere di più tut• ti e il nuovo,. dello scontro di classe. percbè ha saputo ricondurre -meglio a sintesi fecooda anche lo scontro politico più duro. sen· za lac..razioui at proprio interno, perchè ha saputo generalizzare di più in tutti i settori e ca1egorie le spinte più avanzate; per rut. ti questi motivi ha oggi !a possibilità e la responsabilità di indicare una strategia che oei suoi contenuti sia aJl'altezza dello scontro di classe e che riproponlla con forza un ril81lcio del .,-~ cesso di unità si.ndac t!e sui temi centrali delk> scontro politico in atto. la lotta dei tessili per il contratto • fronti del sindacato (ovviamenNoo ~-oglio entrare nel merito, in questa sede, dei temi congres- su.u percbè -i-m20 che il dibattito vada affroota10 aU~mtemo del sindacate>. Alcune con;:derazioni politiche vanno per\ fa~e. sulla linee che Olt.~ si scon -dnO nel Movimento sindacale : <:i .e scelte di fondo che e, s, pres,en•3no di frc>n:e. e l'osserva•> =~ :ìi Torino è sempre stimolan1e. Intanto io credo che andiamo ~ ••• •••·•··•••••• ••••• •····•••••••= ~ va!e 8llChe il viceversa). ma che in un modo o nell'altro senÌooo oggi l'esigenza di coofrontare le loro esperienze. le loro idee, le loro lotte all'intemc, dell'organizzazione sindacale ritroYando io quesia sede il confronto più serrato con le organizzazioni storiche de! mo~;meo10 operaio. Non è un caso che a Torino lo stesso movime1110 studentesco (soprattutto al U\•eUcd, ei medi) abbia avuto quest'anno nella C. d.L. e nelle leghe metalmetta.niche un momento importante di confronto anche nel meri10 dei problemi. co più duro da pane del grande padrooaw ai livelJi di occupazione: i 11:ssiliprima, i metalmeccanici ed i chimici poi. Certamente sarebbe sbagliato dire che si è vin10: è vero però che si è pos10 un freno non indUfereate alla volontà di ridurre la SITUltura industriale. di chiudere le fabbriche. e io ID<'l1i casi si è passati alla controffensiva. Basti pensare a.C'ETI • CUS (Montedison). alla Leumann, aJla s1essa Caesar, infine alla Castor• Zaoussi; aJla capaci là di ricostruire la vertenza Monte-fibre, alla bauaglia tu1tora aperta per le aziende della gamma Michelin e Pircl!i !a CEAT ba raggiunto l'accordo in questi gioroi). lo owhi casi i padroni volevano chiudere le fabriche e ooo ce l'hanno falla (anche se abbiamo paj,!alo un grosso prezzo occupa• zionale in termini di dimissioni). ······································································· Noc. = questo che si sia vinta la battaglia per l'occupazione: res1a il problema del blocco delle aSSlA'lzioni io molti seuori, il prob.!ema delle piccole fabbriche che non controlliamo. iJ problema della diminuzione dell'occu• pazione nelle vallate ad esempio, che non siamo ancora stati in grado di affrontare, ma alcuni risuha1i di indubbia importanza ~i sono realizzati. E' un aspetto nuo,·o e di eaoriw importanza che sottolinea anche un momento di reale egemonia della c!asse operaia e rap~ senta una scommessa politica più matura rispetto al '69. , elJo stesso tempo dimostra una insufficienza dei partiti operai nella capacità di offrire una stralCgia che costituisca un reale momeoto di confronto con una parte imporrante di giovani leve emerse dalle Ione del '69 e che soven1e vengono rigettate nel settarismo da chi giustifJca la logica del doppio UNIPOL ASSICURAZIONI * Proprietà del movimento cooperativo italiano * Siamo l'unica compagnia assicuratrice gestita dai lavoratori * I nostri investimenti per lo sviluppo della cooperazione RAMI ASSICURATIVI ESERCITATI Aeronautica Automobili Cauzioni Cristalli Fiims Furto Grandine Incendio Infortuni Responsabilità civile Spese legali e peritali tv1alattie Trasporti Guasti macchine Rischi pioggia Rischi impiego VITA / Capitalizzazioni / Responsabilità civile auto CRCA> AGENZIE IN OGNI CITTÀ Nelle «Case del Popolo» e nelle se_diperiferiche del movimento operaio e democratico MIGLIAIA di «punti di servizio» UNIPOL Sede centrale: Bologna - Via Oberdan, 24 - Tel. 233.262 3 4, 5 6 I I. t t. t I t I I t t t f I t I I I t t f I I I t J f I I I I I f I t I ♦ f I I I I & I I I I I I I I I f I I I I I I I I t I I I I I I I I estremismo: noo è un caso che a Torino, dove !o scontro nel merito della strategia con cmolti gruppetti> è sempre stato chiaro non si è mai arri vati alla caccia alle streghe e non si è mai rinunciato neanche a una prospet• tiva unitaria; e oggi ritroviamo Punto di riferimento centrale un nuovo momen10 di confrc,oto, per tutti in questi mesi è certamente il signjficalO del!e loue contnmuali, in panicolare quella dei metalmeccanici. La 1enacia e la comba11ivi1à della più fone c.i-- 1egoria ckU'iodus1ria hanno già avu1c- ragione politicamente della strategia dcl padronato e del go- ,·emo. L'accordo con rimersiad difficile, ma su basi più serie, e sui problemi e.ll'imerno dell'organizzazione. Concludendo, se ques1i sono i termini essenziali del confronto che si apre nelle organizzaziooi sindacali in quesia stagione di congressi, e se una chiarezza strategica su queste scelte di\ eo1a il mC"do reale di rilanciare (a stessa prospelliva delJ'unità sindacale (che non può e..,~re un L'intesa raggiunta nel!e SCO-S-' • d I ) · · · · se11i1.1ane con l'ln1ersind. è un pro<XSSO m O ore · 51 rncommcia a delineare da questi processi di punto fermo non solo per i ris'JI• lolla reale alcuni dati essenziali tati raggiunti. che rappresentane' per una ba11aglia per il socialism0 un punto molto aYanu10 in ter- che veda egemone la classe ope• mini di principio e di fauo sui raia. problemi centrali posti dalla oiat• I' dato es...-enzialedi una unità taforma di Genova. e che in mol politica a srnistra che costituisca te l<'Topani non hanno risconr: J lo sbocco pc,litico dell'at1uale in campo nazionale ed inte• '1 !· scontro di cla.s...-e.(o s1 costnmce zionale: ma acquista 121110più solo su mc,menti di schieramento valore in quanto ha compi :la- e su una politica di alleanze che mente spazzalo ,,ia .u11e le ore abbia al suo centro gli in1ere.<si giudiziali e le rivendicazioni de: e 1Zliobie11ivi di potere reali che g_r:inde. padronato. '.<: .auac-:o ~l' (a -clas,;e operaia si è data in quehuco ai ~-~-F.. a_l dmHo d1 ~c,o1 sii anni. L'esperienza dei ~-onsig'.i pero. al dtnt!O d1 coo1ra11a-z1one di fabbrica rappre,en1a arn:C'fa il perchè ha banuto l'ipotesi di un punto di riferimento centrale. per sindacate' corresponsabile e co- la capacità che ha a,'Uto in quei,!<!Sloredella org20izzazione della sti anni di unificare i la\'Oratori fabbrica e dell'economia del si• ( partendo dalle concrete condis1ema (utilizzazione degli impian zioni sociali di vita e di lavoro) ti assenteismo. ecc.). in uoa 1011adi massa che pone · E insieme il contra110 dei me• ogni giorno nuovi. più ambiziot:ilmeccanici è una esperienza si. problemi di pOtere. e _per I~ centrale in quanto ha ripropc-s10 P_ritna volt7 forse. d~ moh1 annt, con forza e in termini di lotta npropoue 1J tema. d1 un_ ~ut2il profondo kgame ira conqui· mento del. meccant_smo d1 s\·1lupste di potere in fabbrica e .1dla po e ~el s1~tema d_1Po"~re che I~ società. 5c...,figgendo quelle :oo, garant!sce _m 1e~in1 d1 1011a. d~ tesi padronali che tendevanJ a•; panec1paz1one di massa. non dt indi,iduare aues10 lel, ne 1, •1M propaganda. scelta di auwcontenimen10 ik:!e Renaio La11e.s Bi. lioteca Gino Bia, CO ' Lunedì 16 Aprile 1973. Al centrodelle nostrescelte: la lotta di classe Pc::r c.hi voglia seriamente im- cre..sce·:a. ma soltamo prendere at. pegna. -si nella rrasformaz.ione del- IO eh~ la società è veramente di· !a =età si impone una scelta t·isa in classi, e che per abolire di cla.;;,e, e la partecipazione alla ques'a di~:one ingiusta è oeceslotta d1 classe. Senza questa scel• sario iare una scelta: stare e lotte si r'~~a di fare delle analisi tare dalla parte degii sfruuati. òbagiia:e della realtà, e di non Questa presa di coscienza è tanandar! alla causa reale e pro- IO più necessaria in quanlO non fonda di ogni ingiustizia. I ci puo essere neutralità in qi» ~la la parola e lotta >, spaven1a s10 campo: o si sta dalla pane anco:-a parecchi orecchi cristicni degli oppressi o si sta dalia par• che, peraltro, sono abituati alla te ~1 oppressori. parola • Crociata "· C'ni nega la lotta di classe, Ed e di questo che ,-ogliamo infeui (o non vuole Jl(COdere poperlan:. C'è qualche fceno che siziooe) di fatto si 9Chier.i con impedisce al credente di prende- la i)dSU. dominan1e. ali fa l'iore ;,a:te a questa lotta? 1ercl.a..-sista (magari m buona fe-- L·u,11versali1à dell'amore cri- de) .;1 illude di esser-e imparziastiano-è incompatib;Je con la scd- le, ;n realtà fa il gioco del ~ 1a di Wla classe sociale? po dorr.i.1ante il quale, prima. ha on si pi;~ negare che, per causa10 la divisione in classi, e molte coscienze aistiane, è que- ora 1a nega per poterla far dusio !Hl punto difficile. Un lun• rare. go pc.i<xlo di condanna da par- Del 1e&o è facile CODSt3t.are cote desia Chiesa lo rende ancora me :iiù ferventi a negare le claspiù angosci050. A noi sembra che 5i e I più indignati della loaa per risol\'ere il problema occorre di classe SODO coloro che per affron•3rlo con la massima sere- primi la praticano (!)Cl" esempio nità e rema pre,enz:iooi di al- nella repressione in fabbrica e a cuo !:fr.ere. scuola). Alcuni anr.i fa, i vesco\i fran- La io1ta di classe è ramo reale cesi affenna-.'llDO in un loro do- che è pr=t,: anche nella ~ cum<.:nro: e La lotta di classe. è, 68. '\/on c'è chi non veda come, in pnmo luogo, un fauo che anche nella nostra Chiese rimi· ncssu 10 può negare._ Se ci po- nese, tanti contrasti &u probleniamo a livello di responsabilità mi 4>;>aren1emeote solo retigiosi della lotta di classe. i primi ad (scontro fra clero gioYaoe e encssere responsabili sono coloro ziaoo. modi diversi di fare c:oche m..ntengono volomariameote munna cristiana e di intendere la cla..;.;e operaia io una si1uazio- il ruo,o del prete) in realtà trone in~=a. che si oppongono al- vano b loro ultima spiegaziooe la ,ua promozione colleniva e neHa diversa coscienza di classe. combattono gli sforzi che essa Ad =mpm il prete che vuole fa per nberar"s·i essere I' e uomo di tutù•, af di LA DIVISIONE CE' Riconoscere la lotta di classe, quindi, non signif!C8 e creare ,. questa diYisiooe, e nemme:oo ecsopra àella mischia, e non si compro~te concretamente neHe situaziom di ingiustizie e fiaoco dei poveri e degli sfruttati. io realtà ha l'a:to la sua brava scelta di classe (borghese in questo caso) e si ,ende complice e strumento del ~ema dominante. Ques«> è quan10 ha fatto la Chiesa nei suo ;n.c;eme_ Il suo silenzio ha signif:cato di fano l'appoggio alla classe bofghese. La lotta di classe si :mpooe a rutti come un fauo . La st= Chiesa non ,i si può sottrarre. li vero problema non è quello cli amme:uere o negare questo fauo; si IJ"3Wl piut tOStO di decid,,-e da quale pane noi voglianY.>stare. Ora per un cristiano .ion dovrebbe essere difficile trovare anche nel V angelo indicario"li chiare per scegliere di stare con la classe povera e sfrul• tata. Certo, come cristiani, ooi non diciamo che la lotta di classe è ;1 solo fattore di progres..<0 nella !>toria. capace di spiegare la totalità dello sviluppo dell'uomo e de:lla 50Cietl. Noo rutto si spiega e S: òolve con la torta di classe. Vi sono ~ di progire:sso dentro l'uomo, come l'amore, la fede etc._ Tuttavia noi non abbiamo paura di ricooascere la grande importanza che I.e lo«a di classe ha nello sviluppo eoooomico, sociale, politico, cuJ.. turale- Infa è io questa lotta e atlnl\'ers0 partecipazione co3ciCOle ad ...sa, che gli uomini realiwmo la loro promc,z-ione coi. letti va, e costruiscooo una socie-- là più giusta senza cl=t. L'AMORE E LA LOTIA Ma sul piano concreto ed eastenzHle ,i è ancora un alll"O ostacolo da sgombrare nella coscienza deJ cristiaoo. Acx:ettare la lotta di classe sigoifioa liCegiicre alcuni uomini contro altri. Come si co:icorda questo con il comaado ev;,ogelic:o di amare tutti gli uomiill? Oocorre innanzitutto dire che --------------------------. l'am-xe crisliano ooo i un geo&- rico e 5Cflt.imeotaie e Vogliamoci Cristiani e marxisti uniti nella storia Sono un militante ciel P<!t:P e stra dimensione ontologica: e essono ca11olico. L'esperienza di qu~. sere-per-gli aJtri "• allora ne &risto e mondo,. l'ho rana a tutri vere:bbe, coosequenzia!m=ote. l~L<ni livelli: ultime la facoltà reo- pegno politico. C'era bisogno, for• logica e il gruppo e .:>iamoci la se, che il Pepa si csprimes..-.econ mano•, che, credo, banno cootri- chiarezza circa l'aggressioo,:. amebuiro molto al mio ingresso io po- ricana nel Vietnam, perob:: i cat· litica (~lPL prima, !'dUP ora). tolici si affiancassero ei COCJlp&- Ore che bo lasciato il sc:mmario gni marxisti per fare sventolare la te:ologico e che il ~ppo $i è bandiera r0S'Sa, quale alternativa disperso, mi ritrovo a fare Je Jot. alle bombe del e cristiano • Nita di classe e a vive,"C '] mio xon? Vorremmo, forse, noi cattocristiancsimo in una forma c~ lici trasformare il moYime:110onon esito e definire e priviw~ pera.io io una sorta di e E.<et"Cito borghese ,.. della salvezza ,. ? Forse vi meravigliate che abbia Perciò, riien.go che ::i dobbi2• diviso la politica e la fede re- mo svestire da ques!a fomia di ligiosa! A questo punlo ritengo strunuralismo che non ct fa d:- cho ci troviamo a dover scegliere stinguere. a esempio. la perro!latra due 1eorie: lità religiosa del prete, da quel. _ la lotta di classe è il compi- ~~ che d~·e ~ la sua immis10 per eccellenza d;:I cristiano; sione nella ~a. . 1 in quanto tale ~"8 esaurise· a;.., . In coaclus!onc: r:11eng~:be o . 1 , . "".> tDOOntro tra il cnsuaoo e 11mar• meno m parte, essere cnsua~; :cista sia possibile percbè ambedue le due ~ po:,..~ coest· non guardano a sè ma ~li altri, stere ma sono differeo11. pur sottolineando che al di là del• lo sono per la seconòa e mi la politica resta una differenza di spiego. fondo. La militanza poliù::a richiede Parlo di differenza. e non er-eun'analisi socio-economica dcll'o- do nel giudizio di •;alore in farizzon1e in cui bisogna agir!. ~la vore: dell'uno o dell':ihro; purchè la sociologia, l'economia bastano si sia onesti. si è ugualmente alla fede? grandi. Coo ciò oon voglio iire che alla religione, o meglio. aUa fede cristiana non interessi 1I l.110 um&- oo; sarebbe un'assurdità, dovrei scegliere in tal caso tra l'eremo e l'ateismo. Intendo invece dire che il cru.tiano de\·e giun....= ad ur..a conformazione comunitari..,, taie appunto da richied~ un 1mpal• to con la realtà sociale. Orbene. se la società che al presente è basata ;;ul priYalismo in )!ener.::, su! profitto, sul classis.r.->. vuc!e essere comunità. deve comba11cre per cambiarsi. Ecco. 3llora, che all'orizzonte del cris1ian'J fa capolino il marxismo. Per questo moti,·o. non sono d'accordo con il filone spontaneista dei gruppi di :,a,;e cris1ia1J (pur rispettando le loro ~perienz.e. perchè in quanto 1aH non credo si possano criticare): ;e. condo :ne. essi vog)iono trovare 2 1u11ii costi nella per50,l3 del C: is10. nel Van1?Clo.in tuua la Seri, 1ura un aspèno politi.:o .inùcipa1ore del marxismo. tale da 2ius1;- ficare ,a posteriori ,. 1..na ·sal:a di clas..«!non sempre ~o;c•en1e. o per prepararla (es. il g:-uppo a cui aderivo) minuzios>1mtnte con tar.10 di e imprimatur> e di cni· hil ob:.:1a1"· Apprezzo mohi,s;;imo le line~ teologica contemporanea. ,oprani.- 10 pro1es1ante (Bonh:>e:ier. \ 2~ Buren ..) che cerca di ridurre al contagio con la prassi quo1idi,ma i principi del cris1ian~;010. Sono contrario tento :ii n::i..~imalismi, quanto ai minim.ilismi circa il rapporto dei :ri,1;ani lOn la poli1ic2. La politica è pos;:bilt fari~ s<> lo con il pani:o: qu~>tù :nf.:iw. e solo questo. ha ,;li ,t!Un-~mi ada11i per 12le (a,·oro. s~ n~i ,r.- stiani iossimo .:os-::enti Jella noGennaro , i.:ola PdUP di Acerra 0.-a) Per la pubblicazione degliinterventi nel dibattito t Il dibattito apcno dal nostro giornale sul tema del rapporto tra cristiani e marxisti sta riscuotendo un buon successo di partecipazione: molti ...ono gl' intenenti che giungono alla redazione, che pertanto non è in grado di po1erli pubblicare 1u11icon tempestività. Pu o,'Viare aU'inconveoieote la redazione sta studiando una formula particolare. In ogni caso raccoman• diamo ai compagni che in· tendessero intervenire (e che sono comunque sollecitati a farlo. in previsione anche della pubblica• zione monografica che cu• reremo alla fine del dibat• tiro) di limi1arsi a tre cartelle circa. 1 ei prossimi numeri sono previsti interventi di lervolino, Saccardi, Paolo Allegra e altri, comunità dell'lsolo110. Pogliano. Luciano Della Mea. Sii• ,·ano Miaati. Pazzini. Bene.. che lascia stare le cose come -;ooo, io una annooia solo ~ pare:v~. L'amore \'ero ric::hiede sempre une lona per il superamento di ciò che è male in noi e fuori di noi; perciò non ebolisoe ~ urti e le 1ensiooi. Am~, ioolue, vuol dire liberare. Si ama l'oppresso &eeglieodo di 6Uìre dalla sua parte per realizz:.re: ooo lui la sua liberaziooc dalla miseria. Si ama il ricco, .oaendo contro aò che lo fa essere un ingiusto oppressore e cho q:rndi lo tiene in una sicuaziooc Ili peccato. Solo gli oppres,- si, liberandosi, ~no liberare gli oppressori dalla l>ituaziooe che li rende ingiusti. Le k1tta di ~ perçiò l1Qll Si oppooe all'amore univemdc, ma è oggi l'uoioo modo per amare e liberare veramente ed effi .. cacem-::ore gli oppressi e gli oppressori, nello st.csso momento. Dd n:sro DOII è questO il seo&O del comando evengelico di amere aoclic i nostri nemici? Gesù noo .:i comanda di noo a\·ere dei nemici (aoo dipende da noi se altri ,:; sfruttano e ci oppcimooo). ma ::i mvita a non iagLiarli fuori dal nostro amore, cioè ad operare effic~1e non ;:;olo JX% la DI> stra, me anche per le loro libe:raziooe dal peccato di ingiustizia. La i;arola e lotta,. non \-uol dire necessariamente e violenza ingiustificata ,.. e e odio . Se nelJa lotta d. classe, a volto, ce odio e violema ingiustificate, non è pcrchè la lotta di per sè lo comporti; ma dipende aocbe dal fatto che i cristiani baooo pon.ato beo pochi elementi correttiYi C00 la loro presenza aJlrmtemo di questa loua: essi si sooo assentaci, hanno guardalO dell'aho, coo la prete;a. poi, di giudicare e di con-- dannare quando l'egoismo e 1•~ prend 'NaOO il sopravvento. Ecco per-cbè a DOl cristiani. oggi, si impone una grossa responsabili1à: è anche io oome della nostra fede, che noi cristiani dobbiamo essere presenti a questa lotta di pm'Cri per- una promozione auteruica, ~~ le coscierw: a viverla in una pcosperti,a di Vangelo. li fermento de\'e store dentro la pasta soprattutto do,·e più grande è il bisogno, e più grosso è il rischio anche di sbagliare. I cris1iani si deYono compro· mette-e in questo processo di wrur.i:zzazione e di libcrezione. E' quc...<to un compito specifico della Chiesa ed è l'anesa di tutta 1·um:mità.. Attualmente nella Gi.O.C., nc,ì crediamo, più che mai, aJI·impom:nza di formare dei militanti cristiani che siano el servizio dei loro fratelli laYoratori nella lotta di classe. Tuuo questo per noi significa che dobbiamo combattere il capitalismo e. anrav=o le organizzazioni del ~10\imento Operaio. partecipare alle ric~rca e alla elaborazione di una società che penneua a rutti di essere ttat• tali non per oiò che si produce. ma per ciò che si è. Ma significa anche che dobbiamo lasciarci interrogare continuamente dal Vangelo arfinchè le nostre ri• ccrche e le nostre scelte cosùtuiscano già frn d'ora un inizio e un segno di quella liberazione totale dell"uomo che Cristo con le su:;. venuta ci ha reso possibile. Gioventù Operaia Cristiana di Rimini

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