TEATJ?O
più
prcsi-:mti, uno _dei suoi spnnt 1
!~-i\:~\t~~11,
1
:;fi~:~
Sa\t 1cl~~e:lJ~~
1,:one ua1.ista:
i.
figl\,
po~sib~li
spie dei loro stessi gemton, la d1f.
fi(ll'n1.a, il JX·tpctuo agg uato cl~e
avn~lenano la dta della famiglia
tcdc;.ea sono, sc111.adubbi o, m10
dei fenomeni che
maigior mcu tc
hanno impr ess iou.1to lo spiri to
e
J'i;;.pira1.iouc di lk rtolt Brecht.
In
un'altra
sccn:-i. infatti
1111
contadi–
no muor e
nel
suo lclto; il Past ore
r.'l;;r~~~
t~l~r~~i
c~is!r~i.;~.
<U
:i,~r
dìno ad og ni ius.istc11·,a del Pa:
storc risponde con :11lcrmaziom
r~j~;e
l~~zl~!~
~)~::
~r~::~:i~t~c~~li~
pa_zaua: anche in <1uesta sceua 1111
figlio in uni forme delle
S. A.
rap•
pr,'$Cnta la
iucomhcnte
mi11ace1a
di denuncia.
la impla<'abil e
son·e•
glianza. dello Stato ncll(' \"Ìccn<k
più intime e dolorose della vita
familiare.
Ultima scena: una schie ra
di
soldati tedeschi in marc l.'l
ùi
ri–
torn o ; ritorno dalle ultime scon•
fitt(",
dalle ultime stragi che la
pazzia 11:\zist:\ ha loro impo sto;
e!sosi cantano e il motivo
del
loro
inno
è
:mcora marz iale e
arro–
~ante,
l°
il moti\• o
della c.1nzonc
e
Horst \\lei.sci •, 111:1 le parole so–
no diverse, parlano di schiavitù,
di morte, di sronfitta e dicono in
un grido di
_:,mllr:\
disillusione
l'cstr ctn() dcstmo della razza su•
periore • :
• ....
O fratelli
la
strad a
clie ci
rico11d11a
a
casa
è
fredd a e lun ga
•·
Quest i alcuni tra
i
punti salie n–
ti di quella
che
per noi, soprat–
tutto in qu c~to
momento,
è
l'opera
pì1ì
importan te del }!rande c1ram•
urntur~o tedeseo. Dal loro morden –
te drammatico e d:1113loro poten•
1,a J)O("lica
è
facile valutar e il scn•
so e la portata dclfa
inter a
opera;
e 11oi
ci auturiamo
che anche
CJ1iakl1e nostro regista possa es–
ser tentat o "d una riduzione per il
pnbbli<'o
italim10
della e Vita pri–
vata della Raz:t.a Sup<:riorc • che,
come
solta nto
rar:m1cnte
acc:\cle e
solta11to a11opc:rc di spir iti
pri\•i•
legi ati, prop rio dalla sua naturn
accorat :unc11te nman:\ e docume n–
taria,
trnc
il
S110pil, }:'.Cllt\ÌllO
cd
cssen1.ialc n1lorc poetico.
GIUS EPPE 01 B111ZIO
QUALCHE
COSA E' CAl\1-
llIA'l'O.
Da Yenti am1i che ,,ado a tea–
tro a\
1
vcrto ogg i per la prima
volta 1111 senso di indifferenza e
di i11sodclisfazio11c. La complessa
reali :\
dello spetta colo trova ~c-ar•
sa rispondenza 1wl mio annuo :
l'adunanza del P.Ubb_lico,la tc11-
:,ionc del suo s1k11z10, k voci e
i
gesti
degli attori ,
il
...--onllitto
dei :,enlimenti, gli applan:,i al
~
1
~rcSi
1
f~a~,r!~;r~;~~it;
i~:!
valli,
tutto
quanto costitu isce la
parti colarità e i'attrn.: ione di una
;~i~p;~~~:~1;~~:::a !~:tr~~~ ;~~~\o~~~
di un tempo. Sah'o r:m: eccczio-
11i 11011 riesco a credere :\lla fin•
zione
sc-cnica, a partecipare
a
cp1ella vibra .:ionc
arcana
e angu–
sta che rapisce lo spettatore . e lo
a('(:Orda con lo spettacolo . J,'in–
c:anto si
è
rotto. Il gioco mi sem–
bra inutil e.
Qne!soto fatto
mi
tur ba
e
11011
;;oltant o per ragioni cgoi!sotiche.
Non so
S<:
c:s~ corris ponda m
(j1talchc mcx1o a(\
un o
stato
d':mi–
mo diffuso ; ma l'impopohrità
di
cui p1111roppo gode oggi
il
tea–
tro,
mi
inch1ce
a credere clic ciò
11011 sia solfant o il pr(>(lotto ,li una
disposh:io11e persona!<:, ma la
ronseg ucnza del dis agio che tra–
vaglia
I:\ genera lità degli umani.
l.'i st into d1c spin~e l'uomo a
mettere ordine intorno a sé e den–
tro di sé, a chiari re e a definire
ciò d1c accade :mche nei momenti
di crisi più :1c11b c111ando
è
c~trc–
mamcntc
difficile
seg uire l'ir re–
quieto e to rbido
flusso ch-1dive-
11irc, dipa1rnre il groviglio con–
tra ditt orio cldlc forze che vi con–
tlui!socono, seetulerc al foudo delle
cose e cogliern e l'essenza .muta-




