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Le

lotte e la storia della classe

Molti compagni, che utilizzano

«

Classe

»

per

il

loro lavoro di

intervento nella pratica sociale, si chiederanno perché la rivista

dedichi un numero monografico a un tema di carattere retrospettivo

come quello della formazione del proletariato italiano e della orga–

nizzazione di classe in Italia, più vicino, sembrerebbe, alla coscienza

e agli interessi degli studiosi per quanto militanti.

La

ragione

è

duplice. Innanzi tutto solo apparentemente questi

sono temi riguardanti le origini del movimento operaio in Italia;

in effetti, come verrà detto più sotto,

ci

permettono di affrontare

una

problematica ancora oggi operante, quella del rapporto tra

spontaneità e coscienza, tra organizzazione e strategia politica, con

la quale bisogna ancora politicamente fare

i

conti; in secondo

luogo, con l'apertura di questo arco problematico, «Classe» vuole

assolvere alla funzione di contribuire a creare un militante politica–

mente e culturalmente completo, con una coscienza teorica e storica

globale, per cui sappia portare nel lavoro nel reale oggi tutta la

coscienza critica delle difficoltà irrisolte del movimento operaio.

Questo fascicolo, che esce per l'ottantesimo di fondazione del–

l'organizzazione di classe in Italia,

è

tanto poco retrospettivo che

esso non avrebbe potuto concepirsi senza le lotte del 1968, il

punto cronologico e tematico di partenza di

«

Classe

».

Queste lotte hanno inciso infatti non solo sulla organizzazione

e

sulla strategia del movimento operaio odierno, ma hanno spinto

anche il marxismo teorico ad arricchirsi metodologicamente e poli–

ticamente, a far fare un salto in avanti ai propri livelli.

Si

è

formata quindi una generazione della pratica sociale, intesa

III

Biblioteca Gino Bianco