G. Ippolito Pederzolli - Da Custoza a Lissa

- 13la po~izione della monarchia dopo Cn:;toza . ta: prima corrente conduceva all' ahdicaz ione, all' infamia, alle tradizioni di Carlo Il c Luigi XVI: la seconda conduceva a una guerra disperala, ma sublime. La monarchia non ebbe il coraggio nè di essere infame, iJUanto. lo. vo.leva la Francia, nè di essere coraggiosa € disinteressata, quanto lo voleva l' Italia: pensò di trovare il modo di obbedire alle esigenze della Francia, senza mostrare di disubbidire a quelle più imperiose della nazione: volle in una parola salvare le apparenze: lasciò che l' Austria ritirasse, comodamente e senza molestarla, il grasso della sua armata a Viettna, a coillbattere i vincitori di Gischin e di Sadowa. e sei giorni dopo che le città:. venete erano sgombre, O·rdinò a Cialdini di passare il Po. Era precisamente il caso di voler far credere di sf<mdare una porta gia dirotta dai cardini. ll periodo che trascorse dal 24 giugno al 20 lu - glio, dalla battaglia di Cuswza a quella di Lissa è forse il più. ignominioso periodo di storia italiana. Mentre da una parte U ·eserciti prussiani, scoppiantlo come la folgore! invaùono quasi tutta la Germania, occupano la Boemia, la Moravia, l' m·ciJucato d' Au - stria; mentre sotto i colpi delh spada prussiana le cervella dell' Austria schizzano in aria, e ManteufeLe Falkenstein prendono a calci Ja vecchia Germania· l' Italia as5iste al ridicolo spettacolo di un generale d' armata che alla testa di t 50 mila uomini, senza incontrar resistenza, occupa poche mi glia · quadrato

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